Fattoria Vittadini con iLOVE e Omosessuale al Festival lecite/visioni
26 . 10 . 2017
Milano - Teatro Filodrammatici, Via Filodrammarici 1
Promosso come sempre dal Teatro Filodrammatici di Milano, il Festival illecite/visioni si rinnova nella continuità e diventa lecite/visioni. “Lecite perché anche nel nostro Paese un primo obiettivo è stato raggiunto. Visioni perché, tuttavia, non bisogna mai smettere di immaginare (e chiedere) più diritti per tutti” si legge nella presentazione del Festival. “La legge Cirinnà sulla regolamentazione delle Unioni Civili ha fissato un punto nel percorso di arricchimento che solo le diversità possono regalare: adesso anche lo Stato Italiano riconosce il diritto minimo all’amore. Non c’è più illecito, per legge. In un’epoca che vede nella costruzione di muri una soluzione ai problemi, è già qualcosa. Ma non basta: occorre continuare a diffondere conoscenza e inclusione, anche attraverso lo strumento artistico. Giunto alla sua sesta edizione, il Festival propone spettacoli, iniziative off, dibattiti e anteprime: anche la formula artistica si rinnova nella continuità. Per continuare a vedere con occhi diversi”.
Nell’ambito del Festival, Fattoria Vittadini propone giovedì 26 ottobre 2017 iLove duetto al maschile sull’amore di e con Cesare Benedetti e Riccardo Olivier, e, nella stessa serata la prima assoluta di Omosessuale di e con Riccardo Olivier, performance che racconta, con cinismo e ingenuità, il conflitto tra un individuo omosessuale e la definizione stessa. Un autoritratto pop denudato, scherzato, indignato.
In iLove due personaggi si ritrovano a condividere lo stesso spazio: si studiano, si presentano, provano a esporsi. “Cercano loro stessi, la loro relazione, il loro essere uomini – scrivono gli autori – Ma cosa vuol dire essere Uomo? “Mascolino”, “maschile”, “macho”, “vero uomo” sono etichette con cui si gioca in scena, le si indossa, ci si confronta; pose plastiche di una classicità più imitativa che effettiva, pubblicitaria, un esibizionismo machista, il semplice vestire una tuta da jogging. Il vestito stesso è in realtà indossato soltanto per metà, per metà è indosso da sempre, come un’identità in parte biologica e in parte scelta, creata vivendola”.
“Omosessuale è mio e di nessun altro – afferma il danzatore e coreografo Riccardo Olivier – Racconta, con cinismo e ingenuità, il conflitto tra un singolo omosessuale e la definizione stessa. Un autoritratto pop denudato, scherzato, indignato. Una confessione a tratti imbarazzante, comunque sincera. Un gioco post strutturalista per scoprire chi è l’assassino dove gli indizi sono Bucarest, mio nonno, l’adozione, Harry Potter, il potere, l’amore, Lucia Annunziata, Dio, Stazione Centrale e la felicità. Omosessuale mi costringe a un inevitabile confronto con molte delle mie certezze e ad una conseguente voglia di evadere e godere. E forse è proprio questo il punto”.
Foto: Fattoria Vittadini, iLove di e con Cesare Benedetti e Riccardo Olivier, ph. Veronica Billi.