EQUILIBRIO 2022. Il Festival di danza contemporanea di Roma
Si svolge dal 12 al 26 febbraio 2022 la sedicesima edizione di Equilibrio, Festival di danza contemporanea di Roma. In programma spettacoli firmati da Sharon Eyal, Maguy Marin, Silvia Gribaudi, Cristiana Morganti, Alessandro Sciarroni, Marcos Morau, Francesca Pennini, Richard Siegal. In scena la compagnia tanzmainz, Kukai Dantza, MM Contemporary Dance Company, Collettivo Cinetico, Ballet of Difference.
Dal 12 . 02 . 2022 al 26 . 02 . 2022
Roma - Auditorium Parco della Musica
Dopo due anni di stop forzato, torna dal 12 al 26 febbraio 2022 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Festival Equilibrio, festival dedicato alla danza contemporanea organizzato dalla Fondazione Musica per Roma.
Questa sedicesima edizione di Equilibrio, curata per la prima volta da Emanuele Masi, propone un programma sfaccettato con 7 grandi serate in Sala Petrassi, 10 titoli per altrettante compagnie, 5 coreografe e 3 coreografi, 3 leoni d’oro, una compositrice, 4 prime italiane, una performance per famiglie e una Notte all’Auditorium per bambini e bambine, un percorso per le scuole superiori, una nuova produzione con il PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble e poi ancora incontri e documentari.
Il Festival si apre il 12 febbraio sul palco della sala Petrassi con l’acclamata coreografa israeliana Sharon Eyal. In scena, in prima italiana, Promise, spettacolo in cui Sharon Eyal chiede ai danzatori della compagnia tanzmainz l’impossibile, combinando la fisicità della danza contemporanea con la musica elettronica e portando all’estremo il complesso gioco di disciplina e devozione che costituisce la formula magica della danza. Corona l’inaugurazione un flash mob nella Cavea dell’Auditorium, dal titolo Re:Rosas! a cura dell’Accademia Nazionale di Danza, tratto dallo spettacolo Rosas danst Rosas di Anne Teresa Keersmaker.
Il 15 febbraio il festival ospita Maguy Marin, regina della nouvelle danse française che negli anni ha dispiegato in ogni sua pièce un universo a sé stante, spesso tumultuoso, sempre radicale. Con Umwelt Maguy Marin crea un luogo dotato di regole autonome dove un dispositivo di pannelli e specchi scandisce la vita ai nove interpreti della sua compagnia. Un lavoro sulla disfatta del mondo travolto dal consumismo che proietta una visione molteplice, martellante, dispersiva, in risonanza con la musica battente composta dal fedele collaboratore Denis Mariotte.
Il 17 febbraio l’ironica Silvia Gribaudi porta in scena la performance R.OSA – 10 esercizi per nuovi virtuosismi, dissacrante analisi sull’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa. R.OSA si ispira alle immagini di Botero, e una straordinaria Claudia Marsicano (finalista premio UBU come Miglior attrice under 35) sprigiona in modo esplosivo tutta la leggerezza, la libertà e la volontà di esporre la propria fisicità in una performance emozionante nella quale lo spettatore diventa parte dell’azione per giungere infine a vedere la realtà con occhi diversi.
Il 19 febbraio Cristiana Morganti, artista romana, già interprete di Pina Bausch, residente a Wuppertal e della quale Equilibrio ha seguito il percorso autoriale fin dagli esordi, propone il suo acclamato Moving with Pina. Questo spettacolo sostituisce l’annunciato Another Round for Five annullato per Covid.
Sempre sabato 19 febbraio il festival propone per la prima volta una Notte a Teatro, un laboratorio prodotto e realizzato dalla Fondazione Musica per Roma, grazie al quale un gruppo di bambini e bambine tra i 7 ei 12 anni potrà trascorre un’intera notte in Auditorium partecipando con il performer Marco D’Agostin a workshop di movimento, esperimenti di tecnica teatrale legata a luci, fonica e video, creazione di costumi. Il mattino seguente i giovani partecipanti accoglieranno i genitori con una propria breve performance e a seguire vedranno insieme a loro lo spettacolo Joseph Kids di Alessandro Sciarroni, coreografia che intende porre il pubblico dell’infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili viatici di creatività e non di mera alienazione. In replica aperta a tutti alle ore 11 e alle 17 domenica 20 febbraio, lo spettacolo creato nel 2013 da Sciarroni sarà interpretato da Michele Di Stefano, Leone d’argento alla Biennale di Venezia e da anni protagonista della scena artistica romana.
Martedì 22 febbraio è in scena la compagnia tradizionale basca Kukai Dantza con Oskara, coreografia di Marcos Morau presentata in prima italiana. Lo spettacolo è il connubio tra due universi coreografici e due prospettive di danza, che navigano tra radici più popolari ed espressioni più d’avanguardia: un’opera installativa che ripercorre alcuni aspetti della cultura basca, descrivendo un percorso plastico ed emozionale di simboli e iconografie, dalla forza ambigua e sconcertante, che racchiude la storia dell’esperienza umana.
La serata di giovedì 24 febbraio vede il susseguirsi di due coreografie firmate – a distanza di oltre trent’anni – da due leoni d’oro di generazioni contrapposte: Maguy Marin e Alessandro Sciarroni.
Maguy Marin presenta un brano intenso e poetico, Duo D’Eden, eseguito da due danzatori della MM Contemporary Dance Company che interpretano con stile e padronanza questo pezzo di rara bellezza, originale, molto difficile e articolato. Semplicemente un uomo e una donna, tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità, parrucca dei capelli lunghissimi per lei, avvinghiati l’un l’altro come Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo per nulla tranquillo e idilliaco.
A seguire la compagnia Collettivo Cinetico guidata da Francesca Pennini presenta il terzo capitolo del progetto Dialoghi, composto da Alessandro Sciarroni, il cui titolo In a Landscape prende ispirazione dall’omonimo brano di John Cage. Come in altri lavori, Sciarroni intende ricucire una relazione empatica con lo spettatore, quasi una nuova forma di tenerezza, attraverso qualcosa di leggero e misterioso nell’ostinazione della ripetizione, una costanza che sembra avere un’energia opposta rispetto alla pazienza e alla fatica.
Anche la serata conclusiva del festival, sabato 26 febbraio, si compone di due spettacoli.
Alle ore 18.00 Carbon Song Cycle, una prima italiana, una creazione originale per Equilibrio prodotta dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con l’American Academy. Le musiche sono composte dalla performer e cantante statunitense Pamela Z, interpretate dal PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble con la direzione musicale di Tonino Battista, e con la performance coreografica di Francesca Pennini di Collettivo Cinetico. Il lavoro compositivo originario di Carbon Song Cycle di Pamela Z risale al 2012 ed è parte di un’opera multimediale che combina musica e proiezioni immersive, mentre per questa occasione l’apparato visuale è affidato a Francesca Pennini. Nella partitura musicale la compositrice, ispirandosi a dati scientifici sul ciclo del carbonio, ha messo in gioco cellule melodiche che rimbalzano tra gli strumenti e la voce, elaborata elettronicamente dal vivo; anche i testi, realizzati dalla stessa compositrice, si ispirano a riflessioni sui cambiamenti climatici e sugli sconvolgimenti in corso nell’ecosistema terrestre.
Alle ore 21 gran spettacolo di chiusura del festival con Triple, lo spettacolo in tre parti di Richard Siegal. Alla sua prima apparizione a Roma, il coreografo americano è tra i più innovativi della scena attuale, ha collaborato con William Forsythe e pochi mesi fa ha avuto l’onore di creare un nuovo spettacolo per il Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch. In questa serata Siegal riunisce tre coreografie che hanno tracciato la sua carriera autoriale: create per diversi ensemble internazionali, saranno ora eseguite dalla sua compagnia, il Ballet of Difference.
La prima, ballata interamente sulle punte, è intitolata All for one e ha debuttato nell’aprile 2021 tra le sfarzose luci, progettate insieme al lighting designer Matthias Singer, e i futuristici costumi realizzati da Flora Miranda.
La seconda, Metric dozen è forse il balletto più rapido di Siegal: trascinati da un ritmo quasi disumano, opera del compositore Lorenzo Bianchi Hoesch, i ballerini frenetici vorticano nel buio del palcoscenico. Con My generation, il finale sfocia in una festa irrefrenabile con i costumi sgargianti dello stilista Bernhard Willhelm. Musicalmente concepita da Atom Tm come una ironica critica all’industria del pop, la coreografia prende le forme di una divampante scossa elettrica, una mostruosa ebbrezza che si finisce per sperare che non finisca mai.
Il programma del Festival è inoltre arricchito dalle proiezione di film e documentari che raccontano i coreografi e gli spettacoli presenti nella rassegna: si parte da Maguy Marin – L’urgence d’agir del regista francese David Mambouch, che racconta la vita e le creazioni della grande coreografa francese; si prosegue il 19 febbraio con Pablo Iraburu e Iñaki Alforja, autori del film Oskara sulla coreografia di Marcos Morau; infine, il 26 febbraio, Draw a line – Richard Siegal and the Ballet of Difference della tedesca Benedict Mirow che racconta il connubio del coreografo americano e della compagnia di danza da lui fondata.
Foto: 1.-5.. Promise di Sharon Eyal, Compagnia tanzmainz ; 6.-12. Umwelt di Maguy Marin; 13.-15. R.OSA di Silvia Gribaudi con Claudia Marsicano; 16.-17. Joseph Kids di Alessandro Sciarroni con Michele Di Stefano; 18.-20. Kukai Dantza, Oskara coreografia di Marcos Morau; 21.-22. Duo D’Eden di Maguy Marin con MM Contemporary Dance Company, ph. Riccardo Panozzo; 23. Collettivo Cinetico, Dialogo Terzo, In a Landscape di Alessandro Sciarroni; 24. Pamela Z; 25. Ballet of Difference, Triple di Richard Siegal.