Cristina Rizzo a Bolzano Danza con BoleroEffect e il progetto Techno Casa Plus
24 . 07 . 2015
Bolzano - Teatro Comunale | Teatro Studio e Museion Media Façade
Cristina Rizzo, artista di tendenza nel panorama della danza italiana, presenta il 24 luglio 2015 al Festival Bolzano Danza due progetti: il lavoro coprodotto la scorsa estate dalla Biennale di Venezia BoleroEffect (Rapsodia_the long version) e il progetto performativo/installativo per Museion Media Façade Techno Casa Plus.
BoleroEffect è uno spettacolo al femminile, coabitazione di due anime (la stessa Cristina Rizzo e Annamaria Ajmone) in un luogo utopico in cui la massa corporea si permette di vivere l’eccitazione e il parossismo togliendosi di dosso ogni compostezza sulla musica techno live del dj Simone Bertuzzi che prosegue anche dopo lo spettacolo per il pubblico.
Scrive Cristina Rizzo:
“BoleroEffect è un tracciato, un percorso che si sviluppa come un oggetto coreografico attorno all’assunto esplicito che il Bolero di Ravel è la partitura orchestrale più popolare esistente al mondo, una musica che tutti conoscono e riconoscono. Dato questo punto di partenza sarà possibile verificare una condizione del corpo in ‘apertura massima’, forzare la traiettoria sinuosamente accattivante di una massa eccitata.
Ma che cosa è effettivamente un Bolero? È come un’isola deserta. Un luogo dove ri-cominciare, lontano dai continenti, un tracciato sonoro dentro cui trovare delle brecce, dove praticare delle turbolenze corporee e un’erotica del corpo tesa a rompere il quadro della compostezza spingendosi verso altre dimensioni, un luogo dalle molte risonanze esistenziali.
Scritto nel 1928, quando Ravel aveva 53 anni e soffriva dei primi sintomi del FTD (frontotemporal dementia), in un certo qual modo, il Bolero è un esercizio da comportamento compulsivo. L’intero pezzo è costruito su una singola melodia, divisa in due frasi, che si ripete nove volte.
Il Bolero raveliano ci trascina, senza particolari allusioni, senza nostalgia, in uno stato di esaltazione inibita, in un felice coinvolgimento collettivo.
Sul piano musicale il progetto BoleroEffect si articola intorno alla ricerca di sonorità border-crossing di ritmiche da ballo pensate come una corsa archeologica a partire dal Bolero di Ravel. L’ambiente sonoro, in cui si inscrive la partitura coreografica, è costruito su flussi decrescenti e dilatazioni come in una sorta di dance hall post- globale. Il tentativo è quello di attivare un luogo di co-abitazione, un luogo utopico della scena dove figura e sfondo perdono i propri limiti. Spostare il paradigma dal dominio alla disposizione. Un corpo che si prepara a una trasformazione deve attivare un lume interno, qualcosa di simile a un fuoco luminoso. Procedere per rapide dissolvenze, fosforescenze e pulviscoli. Ma è mai possibile la definitiva rinuncia a tutte le proprie abitudini mentali?