A Milano

Con Gymnopédie di Petit, La Stravaganza di Preljocaj, Gaîté parisienne di Béjart la Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala al Piccolo di Milano

E’ in scena al Piccolo di Milano fino al 29 aprile 2018 lo spettacolo istituzionale della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Dopo il consueto défilé ideato da Frédéric Olivieri un trittico degno di una grande compagnia: Gymnopédie di Roland Petit, La Stravaganza di Angelin Preljocaj, e il trasdcinante Gaîté parisienne suite di Maurice Béjart.

Dal 26 . 04 . 2018 al 29 . 04 . 2018

Milano - Piccolo Teatro Strehler, Via Largo Greppi 1

La Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, attualmente diretta da Maurizio Vanadia, è in scena dal 26 al 29 aprile 2018 al Piccolo Teatro di Milano per il consueto spettacolo istituzionale. In programma, un défilé ideato da Frédéric Olivieri sulla marcia del Tannhäuser di Wagner e tre cavalli di battaglia della Scuola scaligera: Gymnopédie, la raffinata coreografia di Roland Petit su musiche di Eric Satie, La Stravaganza di Angelin Preljocaj, ripresa da Claudia de Smet e, in chiusura, Gaîté parisienne suite trascinante coreografia di Maurice Béjart ripresa da Piotr Nardelli.

Le coreografie in scena non sono novità per la scuola scaligera e hanno portato fortuna a diversi allievi. Gymnopédie nel 2012 mise in luce la diplomanda Lusymay Di Stefano che solo sei mesi dopo fu scelta per interpretare Le Spectre de la rose accanto all’étoile Ivan Vasiliev sul palco scaligero. Ma anche Edoardo Paride e Paola Giovenzana, oggi nel Corpo di ballo scaligero e Germano Trovato, oggi danzatore del Balletto di Milano.

Due anni dopo sempre Gymnopédie fu interpretato con successo da altri giovani scaligeri tra cui Martina Arduino, Mattia Semperboni (oggi splendidi danzatori scaligeri) e Jacopo Tissi, tra gli interpreti di quel pezzo anche in terra russa, a Mosca, nel 2014 al Bolshoi in una tournée della Scuola della Scala organizzata da Larissa Anisimova. Oggi Jacopo Tissi è primo ballerino proprio del Teatro Bolshoi di Mosca. E se Jacopo Tissi nel 2013 fece prova della sua eleganza anche nel passo a due in bianco di Gaîté parisienne suite accanto a Elena Bottaro, oggi solista all’Opera di Vienna, il ruolo principale di questo balletto fu eseguito in modo magistrale da Angelo Greco, oggi Principal del San Francisco Ballet. Accanto a lui, nel ruolo di Offenbach, Gianmarco Romano, oggi nel Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Helsinki, in Finlandia.

In tempi più recenti Gymnopédie ha fatto brillare anche altri allievi scaligeri: tra i tanti Fabio Rinieri, oggi al Dutch National Ballet a Amsterdam, Danilo Lo Monaco, oggi ballerino del Czech National Ballet e Agnese Di Clemente, oggi nel corpo di ballo del Teatro alla Scala.

Ci auguriamo che queste coreografie portino fortuna anche ai ragazzi che si diplomeranno quest’anno: pensiamo in primis a Camilla Cerulli, ballerina dotata di punte d’acciaio e di un’elevazione inusuale in una interprete femminile, a Alessandro Cavallo, ballerino con ottima tecnica e grandi qualità interpretative che certamente regalerà al pubblico una bella interpretazione di Gaîté parisienne, a Daniele Di Donato elegante, preciso e pulito nel classico e che abbiamo potuto apprezzare già in prova ne La Stravaganza. Ma anche agli altri diplomandi di quest’anno: da Vittoria Bruno che ricordiamo piccolissima nel ruolo di Clara in Schiaccianoci e più recentemente in una delle sorellastre in Cenerentola, a Giacomo Migliavacca che in questa stagione ha brillato da protagonista nel ruolo del principe sempre in Cenerentola. E ancora Martina Marin dalle lunghe gambe e splendide linee, Alessia Auriemma,  Federica Bona, la siciliana Veruska Composto,  Arianna Soleti, Raffaella Valusio, Edward Blackburn, Pierpaolo Di Carlo e Vilorio Luigi Amado. Una nuova generazione di ballerini pronti per andare alla conquista dei palcoscenici di tutto il mondo.

Le tre coreografie in programma hanno colori e sapori molto diversi fra loro. Raffinato, elegante è Gymnopédie, ideato dal grande coreografo francese per il balletto Nazionale di Marsiglia sugli omonimi tre pezzi per pianoforte di Erik Satie. Questa coreografia nacque inizialmente per Ma Pavlova nel 1986, un lavoro in memoria di Anna Pavlova, mito del balletto russo agli inizi del XX secolo. Gymnopédie fu costruito su tre ballerini veramente speciali: Dominique Khalfouni, Denys Ganio e Luigi Bonino. Il coreografo francese volle creare un balletto che richiamasse alla mente il modello della ballerina romantica per eccellenza (la Silfide o il Cigno) ma attualizzandolo, rendendo la dama donna sofisticata e al tempo stesso delicata. Questo terzetto venne poi sviluppato nel 1988 per Tout Satie, spettacolo (o dance concert, come lo chiamava Roland Petit) in un solo atto.

Complesso il ruolo della ballerina, in tutù bianco ma con lunghi guanti neri che valorizzano morbidi port de bras che devono essere eseguiti con charme e con quell’ironia propria al dissacrante vocabolario stilistico di Roland Petit. Complessi anche i ruoli maschili che impegnano i danzatori in prese inusuali che devono essere eseguite con una speciale fluidità e leggerezza. Gymnopédie è una pagina di grande fascino, creata per delle étoile, che richiede maturità artistica e interpretativa. Di seguito una piccola presentazione di Ma Pavlova con Dominique Khalfouni in un foglio d’album datato 1987.

La Stravaganza di Angelin Preljocaj, coreografia creata dal coreografo franco‐albanese nel 1997 per il Diamond Project del New York State Theater, portata al Teatro alla Scala in prima nazionale nel 2005 dallo stesso Olivieri, allora (come oggi) Direttore del Corpo di Ballo scaligero, è una danza virtuosa e sontuosa, in cui due gruppi confrontano le loro culture fino a mescolarsi senza perdere ricordi e origini, come nella storia dell’immigrazione americana. E’ una pièce per sei coppie di danzatori, che evidenzia duttilità interpretativa dei giovani allievi e richiede agli interpreti grandi capacità teatrali oltre che una tecnica raffinata, capace di riempire le pause per poi lanciarsi in inusuali passaggi di indubbia potenza tecnica.

Nota lo stesso Preljocaj: “La Stravaganza nasce senza un tema preciso. Ma … poiché sono figlio d‘immigrati, New York ha sempre rappresentato per me un mito, un simbolo dell’immigrazione come partenza, come viaggio volto a costruire qualcosa di nuovo. […] L’idea era quella di mostrare un’ambiguità del passato che ritorna, di persone che tornano dalla polvere e recano il nuovo. Una porosità di linguaggi. […] All’inizio de La Stravaganza una ragazzina dice «Mi ricordo», quindi la pièce comincia. Vi è un’irruzione del passato nel futuro. Come se il tempo fosse un ciclo, un’eternità”. Di seguito un piccolo assaggio nell’interpretazione del Ballet Preljocaj.

Chiude lo spettacolo Gaîté parisienne suite, coreografia creata da Maurice Béjart nel 1978 per il Ballet du XXe Siècle dall’originale balletto in un solo atto di Léonide Massine del 1938  su musica di Jacques Offenbach, arrangiata da Manuel Rosenthal attingendo al catalogo delle operette.

La versione di Béjart conserva dell’originale solo la musica e trae ispirazione dal clima della Parigi fra la fine del Secondo Impero e l’inizio della Terza Repubblica, in cui furoreggiava una rivista illustrata come La Vie Parisienne (titolo di una delle operette più celebri di Offenbach), ritratto ironico della società dell’epoca.

Fortemente autobiografico, Gaîté parisienne suite ha come protagonista un giovane che, trasferitosi a Parigi per studiare danza, trova un’insegnante severissima, da cui fugge cercando conforto nel proprio universo onirico popolato di strani personaggi. I duri magisteri ne faranno comunque un ballerino eccellente.

Per la preparazione di questa coreografia, gli allievi sono stati seguiti anche quest’anno da Piotr Nardelli, fra i più raffinati interpreti dell’opera di Maurice Béjart nella cui Compagnia di ballo ha militato per diventare poi suo assistente, raccogliendone alla scomparsa la preziosa eredità.

Come già detto questo balletto è stato eseguito con enorme successo nel 2013 dagli allievi scaligeri in occasione dello spettacolo che ha celebrato i 200 anni della Scuola di ballo della Scala. Di seguito un video di quella serata magica con ampi estratti di Gaîté parisienne suite.

Lo spettacolo è in scena allo Strehler il 26 aprile 2018 alle ore 19.30, il 27 e il 28 aprile 2018 alle ore 20.30 e nel pomeriggio di domenica 29 aprile 2018 (ore 16).

Un sincero in bocca al lupo a tutti gli allievi scaligeri in scena, dai piccolissimi ai diplomandi, ragazzi e ragazze che studiano con passione ogni giorno in sala danza inseguendo un sogno, accompagnati nel loro cammino da un team di straordinari insegnanti: Loreta Alexandrescu, Jean-Philippe Halnaut, Vera Karpenko, Leonid Nikonov, Tatiana Nikonova, Elisa Scala, Emanuela Tagliavia, Maurizio Vanadia, Paola Vismara.

www.piccoloteatro.org

Foto: 1. Jacopo Tissi in Gymnopédie di Petit al Palazzo di Stato del Cremlino a Mosca con la Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala nel 2014 ph. V. Komissarova; 2. Jacopo Tissi e Elena Bottaro in Gymnopédie di Petit al Palazzo di Stato del Cremlino a Mosca con la Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala nel 2014, ph. V. Komissarova; 3. Angelo Greco, in Gaîté parisienne di Béjart di Maurice Béjart, Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala, ph. Clarissa Lapolla; 4. Angelo Greco in Gaite parisienne suite di Maurice Béjart, Gala 200 anni Scuola di Ballo Teatro alla Scala, foto di Lidia Crisafulli; 5. Lusymay Di Stefano e Germano Trovato in Gymnopédies di Petit Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, ph. Alessia Santambrogio; 6. Fabio Rinieri in Gymnopédies di Petit Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala;  7.-8. Agnese Di Clemente e Danilo Lo Monaco in Gymnopédies di Petit Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala;  9. La Stravaganza di Angelin Preljocaj, ph. Giulia Di Vitantonio, Scuola ballo Accademia Teatro alla Scala; 10.-12. La Stravaganza di Angelin Preljocaj, ph. Benedetta Folena, Scuola ballo Accademia Teatro alla Scala (foto di repertorio); 13. défilé 2018, coreografia Frédéric Olivieri, Scuola ballo Accademia Teatro alla Scala, ph. Marcello Chiappalone; 14.-15. Gymnopédies di Petit, Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, ph. Marcello Chiappalone (2018); 16.-18. La Stravaganza di Angelin Preljocaj, Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, ph. Anna La Naia (2018); 19. Gaîté parisienne di Béjart di Maurice Béjart, Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala, ph. Giulia Guccione (2018); 20.-21. Gaîté parisienne di Béjart di Maurice Béjart, Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala, ph. ph. Anna La Naia (2018).

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