Danzando per le Marche

Cie Twain con Carmen, Les Hommes di Loredana Parrella al Rocca Costanza Scena Aperta

29 . 07 . 2015

21.15

Pesaro - Rocca Costanza

Rocca Costanza Scena Aperta torna per il secondo anno ad animare l’estate pesarese in uno dei luoghi più suggestivi e amati della città di Pesaro, Rocca Costanza. La sfida della manifestazione – che si snoda dal 29 giugno al 27 settembre, su iniziativa del Comune di Pesaro in collaborazione con AMAT e grazie allo sforzo congiunto di numerose realtà del territorio che operano a livello culturale – propone anche alcuni appuntamenti con la danza curati da AMAT.

Fra questi Carmen, Les Hommes, l’ultimo lavoro coreografico di Loredana Parrella per la compagnia Cie Twain in scena il 29 luglio 2015. Lo spettacolo è  ispirato al capolavoro omonimo di Prosper Merimée con la consulenza drammaturgica di Roberta Nicolai,  musiche originali ed eseguite dal vivo da Pino Basile, con alcuni richiami ai brani dell’opera di Bizet, il disegno luci di Gianni Melis. In scena: Fernando Pasquini, Yoris Petrillo, Tomek Pomersbach, Giacomo Severini Bonazelli, Marco Bissoli, Pino Basile.

Carmen, Les Hommes rappresenta uno sguardo femminile che si traduce attraverso i corpi di sei interpreti maschili, in un’alternanza di ironia e ricerca poetica della loro dimensione interiore. Nella scrittura coreografica la presenza – assenza di Carmen si delinea attraverso i corpi dei danzatori. L’orizzonte del femminile diviene armonia di cui il corpo maschile si fa interprete, in un tripudio coinvolgente di forza e vigore.

Scrive Loredanza Parrella:

“La fonte principale della pièce è la novella di Prosper Mérimée ed è da questa che l’azione scenica trae la sua necessità. Nella novella i personaggi non sono stabili nell’equilibrio codificato nei meccanismi della seduzione. Sono piuttosto oggetto di indagine da parte dello stesso scrittore il quale, nelle vesti di archeologo, vaga in Andalusia alla ricerca dei resti di un’antica città romana.

Sono gli incontri, fatali e quasi magici, tra lo stesso narratore e José Navarra e tra gli uomini della storia e Carmen, a delineare una vicenda umana in cui due leggi sembrano costantemente fronteggiarsi non riuscendo a trovare una sintesi tranquillizzante: quella degli uomini e delle loro regole civili, sociali, culturali e quella selvaggia della natura di cui Carmen diviene espressione, simbolo, paesaggio. Le due leggi sono inconciliabili. Ogni tentativo di ridurre la forza selvaggia e nomade dentro le regole di una cultura dominante e stabile è destinato al peggiore dei fallimenti. È destinato alla morte.

Attraverso la presenza- assenza di Carmen la scrittura coreografica si delinea attraversando i corpi dei danzatori. L’ orizzonte del femminile diviene armonia unica di cui il corpo maschile si fa interprete, in un tripudio coinvolgente di forza e vigore. La potenza della presenza femminea nel pensiero produce movimento.

Carmen è la dimensione ideale per rappresentare l’orgoglio, la forza di vita e la potenza. Uno spettacolo corale dove forza, dinamica, ritmo, irriverenza, fanno da tappeto e si confrontano costantemente con questa riflessione”.

 

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