A Firenze

A Cango Daniele Ninarello con Rock Rose Wow

19 . 12 . 2014

21:00

Firenze - CANGO Cantieri Goldonetta, via Santa Maria 25

CANGO Cantieri Goldonetta Firenze, inaugura un ciclo di residenze, che si svilupperanno nel corso del prossimo triennio (2015>2017), instaurando un rapporto di condivisione e ricerca con i nuovi autori. In tale ottica, ospita venerdì 19 dicembre 2014 Daniele Ninarello con Rock Rose Wow.

Scrive Daniele Ninarello anche interprete di Rock Rose WoW assieme a Annamaria Ajmone e Marta Ciàppina:

“Rock Rose WoW tenta di scolpire il profilo di tre distinti corpi che insistono verso il proprio “ego” facendo “tutto ciò che possono” e riconoscendosi in un meccanismo che si ripete senza evolversi. In mostra silenziose rivoluzioni dietro le quali si celano, come sostegno invisibile, le pieghe grottesche dell’animo umano. Il gioco è ora leggero e fugace, ora crudo e feroce.

Analizzando da diverse prospettive il tema della corsa alla realizzazione del sé e della costruzione della propria immagine, riflettiamo sulle molteplici personalità che si formano in noi, tutte differenti, e sulle infinite potenzialità sigillate e perse nel tempo. Il tentativo è di indagare questo territorio per tradurre sulla scena la paura che si trasforma in coraggio, dove il corpo si duplica, triplica per raccontare tracce di una caduta innocenza, celate dietro la necessità di essere importanti, per essere riconosciuti qui ed ora, lasciando affiorare il timore di non esistere negli occhi di chi osserva. L’insistere dei corpi e il loro perdersi nei molteplici tentativi che sembrano non arrivare a compiersi, evocano contratture diaframmatiche e la difficoltà di portare a termine un respiro.

Rock Rose è un fiore che in natura tende ad aprire e chiudere la sua corolla molto velocemente evocando sensazioni d’instabilità e perdita di controllo, tipiche degli stati di panico. L’uso di Rock Rose permette di convertire la paura in coraggio e il panico in capacità di razionalizzare le situazioni”.

Foto: Rock Rose WoW  di Daniele Ninarello, ph. Andrea Macchia

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