A Cagliari Alice. La grammatica delle nuvole di Stefano Mazzotta
26 . 06 . 2014
21:00
Cagliari - Teatro Massimo Sala Minimax
La rassegna Opere sommerse organizzata da Tersicorea in collaborazione con l’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo, propone giovedì 26 giugno al Teatro Massimo Cagliari Alice. La grammatica delle nuvole di Stefano Mazzotta, auto che firma regia, coreografia, costumi, disegno luci e progetto scenografico.
Lo spettacolo è un racconto danzato che trova nel personaggio Alice la portavoce di un’inquietudine dell’assoluto che appartiene a numerosi personaggi della letteratura mondiale. Apparentemente destinati alla resa, in dissintonia con una realtà verso cui si sentono estranei, questi personaggi sono l’espressione della coscienza dell’assurdità, dell’indifferenza del mondo e dell’impossibile riscatto dagli schemi mediati e imposti dalla società.
Scrive Stefano Mazzotta: “La grammatica delle nuvole è il sistema di regole che disciplinano la capacità di sognare. A esso potremo affidarci quando ci sembrerà che non esistano più luoghi sconosciuti da visitare, più nessun bosco da esplorare né mari da solcare sperando di imbattersi in isole misteriose. Potremo perderci tra le sue pagine se avremo l’impressione di non corrisponderci più e che un imminente sentimento di uniformità si stia prendendo gioco delle nostre differenze. Allora potremo chiamarci “Alice”, custodi di un paese chiamato delle meraviglie, lievi e traboccanti di domande curiose, in caduta libera verso un ignoto misterioso che promette avventure. Alice. La Grammatica delle nuvole racconta una caduta all’indietro. E un paese delle meraviglie che tutti ci attende, sospeso nell’alba di un autunno dolcissimo e perenne. Vi abitano personaggi improbabili e strampalati, che raccontano un carosello di evocazioni e memorie di un tempo lontano condiviso con Alice, della quale ora resta in scena solo l’eco di una voce nascosta. È dunque la dolcezza del ricordo a regnare in questo nostalgico giardino d’autunno dov’è sempre possibile prendere un thè, dove è lecito essere grandi o piccoli all’occorrenza. Dove, se solo volessimo dare loro un nome e chiamarle a noi, potrebbero schiudersi, davanti ai nostri occhi, infinite lievi meraviglie, celate tra le cose più piccole e insignificanti. Alice è proiettata verso un avvenire di domande e attese. Parla senza capo né coda, è assurda, magnetica. Filosofa singolare, è in grado di trovare l’eterno nell’ordinario, di vedere l’invisibile. Racconta una storia di interrogativi che smarriscono. Trovando risposte mute si veste di sogno per diventare stupore, nostalgia, tenerezza, infinito. In un tempo sospeso, sempre presente, in un labirinto astratto, un “paese delle meraviglie” ridicolo e grottesco, il racconto di Alice diventa un invito a chiudere gli occhi per accettare l’impossibile e lo straordinario. Alice desidera un nuovo punto di vista, un luogo dove tutto possa essere rovesciato”.
Prodotto dalla Compagnia Zerogrammi di Torino, Alice, la grammatica delle nuvole, con parole e drammaturgia di Fabio Chiriatti e voce off di Maria Cristina Valentini, vede in scena Chiara Guglielmi, Chiara Michelini e Stefano Roveda.