A Bologna è tempo di Gender Bender, festival internazionale, edizione 2015
Inizia il 31 ottobre a Bologna la XIII edizione di Gender Bender, festival interdisciplinare internazionale che propone al pubblico le nuove rappresentazioni del corpo e delle identità di genere attraverso le forme e i prodotti della cultura contemporanea: 9 giorni di spettacoli di danza, teatro, cinema e incontri in diversi luoghi della città emiliana. Il festival diretto da Daniele del Pozzo ospita artisti provenienti da diversi paesi; tra loro, quest’anno, Thomas Lebrun, Palle Granhøj, Giorgia Nardin, Marco D’Agostin, Lyat Waysbort, Idan Sharabi, Er Gao, Mattia Russo, Antonio De Rosa, Chiara Frigo, Ivan Mijačević, María de Dueñas López, DOT504.
Dal 31 . 10 . 2015 al 08 . 11 . 2015
BOLOGNA – ARENA DEL SOLE, TEATRO TESTONI RAGAZZI, ATELIER SI’, DOM, TEATRI DI VITA
A partire da sabato 31 ottobre 2015 Bologna accoglie la tredicesima edizione del festival interdisciplinare internazionale Gender Bender. Nove giorni di intensa programmazione in diversi luoghi della città promettono ore di grande qualità, ricerca e divertimento grazie a spettacoli di danza, teatro, cinema, incontri con autori, progetti di formazione, live set musicali e party notturni.
Lo sguardo ampio sugli orizzonti della rappresentazione del corpo e delle identità di genere fa di Gender Bender un caleidoscopio di immagini e riflessioni in cui l’accostamento tra prospettive distanti rivela il quadro più chiaro e realistico di una contemporaneità multiforme. Prodotto da Il Cassero, LGBT Center, circolo bolognese impegnato in progetti a favore dell’autodeterminazione e in attività di sostegno alle differenze di orientamento sessuale e identità di genere, Gender Bender fa parte di EFFE, circuito di festival internazionali di qualità scelti e consigliati dall’Europa per lo straordinario lavoro di ricerca e promozione culturale. L’importante riconoscimento premia l’attenta e appassionata direzione artistica di Daniele Del Pozzo e la qualità della manifestazione a cui il MiBACT conferma per il secondo anno il proprio contributo inserendolo tra i progetti nazionali dedicati alla danza contemporanea.
“Nel giro di pochi anni il tema Gender è diventato una delle chiavi di lettura privilegiate per l’osservazione e la comprensione delle grandi trasformazioni sociali e culturali della contemporaneità – dichiara il direttore artistico Del Pozzo – Da tema apparentemente per ‘addetti ai lavori’ è diventato, anno dopo anno, uno dei temi principali dell’agenda sociale e politica di diversi paesi, la cartina tornasole con cui misurare il grado di inclusione sociale e la piena realizzazione delle persone e della loro felicità. Da tredici anni Gender Bender continua a chiedere agli artisti di diverse parti del mondo di indicare gli orizzonti più sereni, così come le questioni ancora insolute, diventando un osservatorio privilegiato di quel grande laboratorio di invenzione che è il dialogo tra le differenze”. Su questa edizione Senza Trucco, simpatico sottotitolo della rassegna, Del Pozzo aggiunge: “GB da anni dà il proprio piccolo contributo, continuando ad estrarre dal cappello, con la leggerezza e la meraviglia di un numero di magia, opere e autori sorprendenti e di prestigio. Senza trucco, al naturale”.
La danza contemporanea è protagonista di tutte le giornate della manifestazione in un programma che prevede dai due ai quattro spettacoli al giorno. Apre i giochi sabato 31 ottobre Thomas Lebrun, coreografo e direttore del Centre chorégraphique national de Tours, con la prima nazionale di Tel Quel! (Teatro Testoni, via Giacomo Matteotti 16, ore 18.00; replica 1° novembre, ore 16.30). Il lavoro inaugura la seconda edizione di Teatro Arcobaleno, cartellone di spettacoli e laboratori teatrali per famiglie e insegnanti per educare i ragazzi alle differenze, portatrici di ricchezza culturale e motori di un dialogo costruttivo nella società contemporanea. I quattro interpreti di Lebrun portano in scena un gioco di costruzioni ed evoluzioni per rappresentare un percorso di accettazione e integrazione e per far riflettere il pubblico giovane, con leggerezza e intelligenza, su nozioni come diversità, tolleranza, indulgenza, umanità, genere.
Sempre il 31 ottobre, dalle ore 19.30, l’Arena del Sole (via Indipendenza 44) ospita la doppia versione coreografica de La Sagra della Primavera di Igor Stravinskij firmata da Palle Granhøj, premiato autore danese, fondatore con lo scenografo Per Victor della compagnia Granhøj Dans. Double Rite, dirompente lavoro sulla perdita dell’innocenza, comprende i due spettacoli Rose – Rite of Spring Extended 2 con cast interamente femminile (sette danzatrici) e musica eseguita dal vivo dalla pianista Maria Eshpai e Rite of Spring Extended, rito di passaggio terribile e dolce per un giovane danzatore circondato da sei adulti compagni di scena.
Domenica 1° novembre la coreografa Giorgia Nardin è all’Atelier Sì (via san Vitale 69) alle ore 20.30 (replica 2 novembre, ore 19.00) con All dressed up with nowhere to go. Vincitore del Premio Prospettiva Danza 2013, il lavoro espone e dichiara la nuda fragilità di due corpi che, svelando se stessi in una sequenza di vestizione, trasfigurano in rituale i gesti di una quotidiana normalità. Un incontro con l’autrice condotto dallo studioso e critico di danza Fabio Acca è in programma per il giorno 2 alle ore 18.00.
Doppio appuntamento all’Arena del Sole il 2 novembre (replica 3 novembre) a partire dalle ore 21.00: Ours, studio per due interpreti sullo spazio e sul concetto di casa firmato dal giovane coreografo Idan Sharabi, già danzatore per Nederlands Dans Theater e Batsheva Dance Company, inserito nel 2012 da American Express tra i 9 giovani artisti israeliani più promettenti; Please me Please della coreografa Lyat Waysbort (Batsheva e Codarts Rotterdam): trasformazioni da uomo a donna, da oggetto del desiderio a desiderante, da ballerina a pornostar con l’obbiettivo di piacere al pubblico.
Martedì 3 novembre Marco D’Agostin è autore e interprete di Everything is ok (Teatro Testoni, ore 18.30, replica 4 novembre). Talento scalpitante, vincitore del Premio Scenario 2011 e del Premio Prospettiva Danza Teatro 2012, D’Agostin sfida sfacciatamente lo sguardo e il pensiero dello spettatore abitudinario che di fronte alle movenze iperattive e frenetiche del protagonista scopre l’inganno della propria passività percettiva. Martedì 3 alle 19.30, incontro con l’autore condotto da Fabio Acca.
Mercoledì 4 novembre (Atelier Sì, ore 20.30, replica 5 novembre, ore 19.00) tocca a Disco-teca del danzatore e coreografo indipendente Er Gao (nome d’arte di Ho Qi Wo), esponente del teatro danza contemporaneo cinese e fondatore nel 2007 di Er Gao Production Group. Viaggio attraverso il fenomeno della disco music e immagine del suo impatto sulla cultura cinese di fine anni Settanta. Riflessioni su status sociale, genere e individuo in una performance d’avanguardia di danza, musica e visual art.
Giovedì 5 novembre doppia performance all’Arena del Sole dalle ore 21.00 (replica 6 novembre): Yellow Place, coreografia degli stessi interpreti Mattia Russo e Antonio De Rosa (finalisti Premio Equilibrio Roma 2015) dialoganti sconosciuti in uno spazio scenico che finisce per determinarne e colorarne le dinamiche di relazione; I see the problem, not the solution, riflessione sulla convivenza tra uomo e donna e sulla natura di un legame che evolve nel tempo e nello spazio; performance ideata e interpretata da Ivan Mijačević, María de Dueñas López con musica dal vivo eseguita da Gašper Piano.
Sabato 7 novembre la coreografa e performer Chiara Frigo (premio Festival of Choreographic Miniatures Belgrade e GD’A Veneto) presenta Ballroom (DOM, via Panzini 1, ore 18.00; replica 8 novembre). Evento finale del progetto Tracce in Comune in collaborazione con il settore politiche giovanili del Comune di Bologna per il benessere psicosociale dei giovani, Ballroom si svolge in una sala circondata da sedie e ricrea gli spazi più caratteristici delle balere invitando gli spettatori ad interagire con gli interpreti in una girandola di balli di coppia, richiami pop e vezzi contemporanei.
Ultimo appuntamento con la danza contemporanea, sabato 7 (Teatri di Vita, via Emilia Ponente 485, ore 21.00; replica 8 novembre, ore 18.00), Collective loss of memory (Dance Piece of the Year e Audience Award Czech Dance Platform 2015) della compagnia DOT504. Il gruppo fondato a Praga da Lenka Ottová fonde tecnica classica e sperimentazione contemporanea e collabora attivamente con i due coreografi Jozef Fruček e Linda Kapetanea (noti come RootlessRoot Company) premiati nel 2009 al Fringe Festival di Edimburgo. Cinque interpreti, scelti tra oltre 500 danzatori in tutta Europa, si esibiscono qui in una performance di straordinario vigore fisico ed efficacia rappresentativa che espone e discute il tema della violenza nella società contemporanea.
Per ulteriori informazioni sul programma del festival visita il sito Gender Bender.
Lula Abicca
31/10/2015