In Veneto e Friuli Venezia Giulia

Il Balletto di Roma con Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde in Veneto e Friuli

Dal 23 . 02 . 2018 al 24 . 02 . 2018

23 febbraio 2018 Teatro Camploy di Verona; 24 febbraio 2018 Teatro Comunale di Azzano Decimo (PN)

Il Balletto di Roma è in scena il 23 febbraio 2018 al Teatro Camploy di Verona e il 24 febbraio 2018 al Teatro Comunale di Azzano Decimo (PN) con uno dei suoi titoli di maggior successo, Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde, una creazione che segue fedelmente il testo di Shakespeare e la celebre partitura di Prokovief, e si dipana in una scrittura coreografica straordinariamente e meravigliosamente “asciutta”.

Proprio questo è l’aggettivo più adatto alla vocazione di Monteverde ad indagare fino all’essenza centrale e all’essenzialità anche le storie e le emozioni più ampie e senza confini.

La vicenda di Monteverde si sposta da Verona a un paese italiano mediterraneo – che incarna anche un qualsiasi sud tra tradizioni, leggi furibonde e inesorabili, sentimenti di odio e di amore sublimi, divisi tra bellezza e ferocia. Ad esasperare ancora di più le emozioni dei personaggi, anche il tempo in cui si muovono: non più un medioevo giocoso ed esotico come quello Shakespeariano, non più un medioevo romantico come quello ottocentesco, ma il secondo dopoguerra del Novecento, con tutte le sue tensioni tra tradizionalismo e spinta a ricostruire e rinnovare.

E la voglia di rinascere è il tratto fondamentale del carattere del personaggio principale del balletto, già sottolineato nel titolo “ribaltato” Giulietta e Romeo: Giulietta è qui una giovane donna che, pur vivendo in un paese che prosegue nel suo pensiero conservatore, dimostra una vocazione alla ribellione, che scoprirà amaramente inutile. E’ Giulietta lo spirito indipendente e audace, che fa innamorare Romeo e lo travolge con il suo anticonformismo. Un Romeo invece timido e introverso, ma curioso dell’amore e travolto dalla vitalità dell’innamorata. Accanto a loro però trovano spazio anche due personaggi poco trattati nella tradizione, che qui muovono i fili della tragedia: le madri. Conservatrici, diverse eppure così simili, muoveranno nell’ombra come due Parche la trama fino all’inevitabile finale, una nella sua superficialità di donna-oggetto sottomessa e sciocca, l’altra terribile dea ex machina della vicenda, con la fatale istigazione alla vendetta per la morte di Mercuzio.

I due amanti immaginati dal coreografo-metteur en scène Fabrizio Monteverde sono messi in risalto da una danza originale, non soggiogata dai temibili riferimenti ‘storici’, ma autonoma e sicura nel mettere a fuoco dal plot shakespeariano, scavando con ispirazione ‘rabbiosa’ nei sentimenti e nei caratteri dei personaggi; senza risparmiarsi echi cinematografici (da qui il riferimento nell’ambientazione e nei costumi, al cinema neorealista di Rossellini e Visconti), ma anche da riferimenti letterari (così che la Governante di Giulietta ha inquietudini e fremiti che ricordano l’omonima creatura di Brancati), o da citazioni di usanze e costumi tradizionali.

Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza, attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo e regista Fabrizio Monteverde.

www.comune.verona.it

 

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