In Puglia

Aterballetto a DAB – DanzaABari 2018 con i Golden Days di Johan Inger: Rain Dogs, Birdland e Bliss

Dal 01 . 02 . 2018 al 03 . 02 . 2018

1 febbraio 2018 Teatro Nuovo Abeliano di Bari; 3 febbraio 2018 Teatro Curci di Barletta.

La rassegna DAB – DanzaABari 2018, organizzata da Teatro Pubblico Pugliese e Altradanza di Mimmo Iannone, propone il 1 febbraio 2018 al Teatro Nuovo Abeliano di Bari, la compagnia Aterballetto in Golden Days. Lo stesso spettacolo è in scena, sempre in Puglia, il 3 febbraio 2018 al Teatro Curci di Barletta.

Golden Days presenta due opere già note di Johan Inger, Rain Dogs e Bliss, legate tra loro da un nuovo breve assolo sempre firmato da Inger: Birdland.

Rain Dogs e Bliss rappresentano due creazioni distinte, ideate ad anni di distanza l’una dall’altra: lontane sia concettualmente che coreograficamente, invitano lo spettatore a tuffarsi in due mondi distinti, pur mettendo in scena temi ricorrenti del lavoro di Inger come la perdita, il cambiamento e le loro conseguenze.

L’assolo di Birdland rappresenta il fil rouge tra questi due diversi periodi, in una sequenza coraggiosa e ribelle contro la vita che cambia.

Il concept alla base della serata, l’elemento che funge da collante, è ovviamente la colonna sonora: Tom Waits, Patti Smith e Keith Jarrett. Con la loro musica e la loro arte, questi artisti hanno influenzato e contribuito al cambiamento di un’intera generazione.

Tutta l’opera è pervasa un sentore di storia, di nostalgia, di un luogo del passato che sembrava essere (almeno a guardarlo con gli occhi di oggi) semplice e libero.

Scrive Johan Inger: “Mano a mano che invecchiamo, ci soffermiamo spesso a riflettere sul nostro percorso di vita e io, per una volta, mi guardo indietro con un autentico sorriso, ripensando a quando tutto era radioso e spensierato. Quelli sì che erano ‘golden days’, la vera età dell’oro!”.

Rain Dogs, lavoro di Johan Inger costruito sulle note dell’omonimo album di Tom Waits, nasce dall’immagine della pioggia e di un cane che, curioso e sicuro del suo olfatto si era mosso oltre i suoi soliti confini, alla scoperta di ciò che vive lontano, perdendo improvvisamente la strada del ritorno, poiché la pioggia ha inesorabilmente cancellato tutte le tracce.

Rain Dogs si materializza a rappresentare quelle complessità e quelle contraddizioni che caratterizzano il rapporto con il mondo e che segnano le relazioni con gli altri. Quando la ricerca di un senso perde ogni punto di riferimento, l’incertezza e il disorientamento sembrano rendere impossibile il ritorno a casa, a ciò che era e che non è più. Questo è il momento in cui la solitudine e lo smarrimento si manifestano attraverso le più diverse sfumature; con ironia e drammaticità, con leggerezza o disperazione. Il tentativo di ritrovare la via in una sorta di “scivolosa crisi d’identità” diviene condizione esistenziale.

Scrive Johan Inger a proposito di Bliss: “Il punto di partenza di Bliss è la musica del Köln Concert di Keith Jarrett, che, oltre che il sottoscritto, ha inspirato e toccato milioni di persone grazie al suo, secondo me, perfetto tempismo nell’attirare una generazione che si muoveva da una parte all’altra della propria vita.
Il mio compito, insieme a quello dei danzatori, è quello di raccontare come ci relazioniamo con questa musica iconica. Nel modo in cui incontriamo questa musica con gli occhi di oggi, è presente sia una sfida compositiva che emotiva”.

Foto: 1.-4. Aterballetto, Rain Dogs di Johan Inger, ph. A. Anceschi; 5.-6. Aterballetto, Rain Dogs di Johan Inger, ph. Nadir Bonazzi; 7.-14. Aterballetto, Bliss di Johan Inger, ph. Nadir Bonazzi.

www.teatropubblicopugliese.it

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