Aterballetto al Ravenna Festival con Upper-East-Side su e e-ink di Michele Di Stefano e con Tempesta/The Spirits di Cristina Rizzo
26 . 06 . 2015
21.00
Ravenna - Teatro Alighieri
Il Ravenna Festival propone venerdì 26 giugno 2015 al Teatro Alighieri di Ravenna Aterballetto. In scena un trittico composto da due lavori di Michele di Stefano, Upper-East-Side su e e-ink, e Tempesta/The Spirits di Cristina Rizzo.
Creato nel 2013 su misura di Aterballetto da Cristina Rizzo, Tempesta/The Spirits è un lavoro per sei danzatori, tre coppie che formano un gruppo, una sorta di tribù che articola una danza di continue contaminazioni di corpi e movimenti. E’ nei meccanismi del dialogo e della relazione, infatti, che la coreografa trova la materia per un rigoroso esercizio per emanciparsi dalla soggettività ed esplorare un senso corale dei danzatori. Il nuovo mondo evocato dalla Miranda shakespeariana della Tempesta è la comunità che si forma in un luogo trovato insieme, nello starci dentro con un delicato gioco di gesti e negoziazioni per intrecciare relazioni insieme. In scena: Damiano Artale, Johanna Hwang, Philippe Kratz, Ivana Mastroviti, Roberto Tedesco e Serena Vinzio.
Alla creatività recente di Michele Di Stefano, premiato con il Leone d’argento lo scorso anno alla Biennale di Venezia, appartiene Upper-East-Side del 2014, una geografia di danze che indaga sulla prossemica dei danzatori (nove), mentre si muovono nello spazio. Un gioco di scambi “per far vivere la danza come una condizione ambientale, esplorativa” e suscitare nuovi paesaggi coreografici. Il lavoro, su musica Lorenzo Bianchi Hoesch, è interpretato da Saul Daniele Ardillo, Hektor Budlla, Johanna Hwang, Marietta Kro, Ivana Mastroviti, Riccardo Occhilupo, Roberto Tedesco, Serena Vinzio e Chiara Viscido.
e-ink affonda invece le sue radici negli esordi di mk, quando nel 1999 Michele Di Stefano propose questo duetto danzandolo assieme a Biagio Caravano al Teatro Franco Parenti di Milano. Un lavoro fortunato (più di 70 le repliche in Italia e all’estero, evento raro per i nostri esordienti), cesellato meticolosamente, prendendo spunto dalle modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori che, pur essendo formalmente precisi, sono il prodotto di una destabilizzazione. Esatti e ambigui a un tempo, soggetti a un’interpretazione modulabile e malleabile – gli oracoli si avvicinano così alle potenzialità mutanti degli inchiostri elettronici – recando in sé il seme del fraintendimento.
La coreografia è stata ripresa e rimontata nell’ambito del progetto RIC.CI. (Reconstruction Italian Contemporary Choreography), progetto ideato e diretto da Marinella Guatterini, che si occupa di ricostruire il repertorio italiano degli anni Ottanta e Novanta e che il Ravenna Festival ha accolto come appuntamento costante nei suoi cartelloni. “Mentre ricostruivamo il lavoro per Aterballetto, a distanza di più di 15 anni, – racconta Di Stefano – è stato soprattutto il corpo a ritrovare l’esattezza di quella scrittura, a rimettere in connessione tutti i particolari scollegati tra di loro per farli ridiventare organici nella loro misteriosa iconografia. Quel che abbiamo chiesto ai due nuovi interpreti (Damiano Artale e Philippe Kratz) è stato soprattutto una fiducia incondizionata nei confronti di questo sistema irriconoscibile” in modo da riprodurre un ritmo autonomo, non necessariamente identico all’originale, ma dotato di una sua forte arbitrarietà”.
Foto: 1. e-ink di Michele Di Stefano, ph. foto di Nadir Bonazzi; 2. e-ink di Michele Di Stefano, ph. di Alberto Calcinai; 3. Tempesta/The Spirits di Cristina Rizzo ph. Alfredo Anceschi; 4. Upper East Side di Michele Di Stefano – ph. Alfredo Anceschi.