Anna Karenina di Boris Eifman al San Carlo di Napoli
Dal 25 . 10 . 2014 al 26 . 10 . 2014
Napoli - Teatro San Carlo
Compagnia ospite della quinta edizione di Autunno Danza, festival che il Teatro di San Carlo dedica all’arte coreutica, è l’Eifan Ballet compagnia fondata nel 1977 a San Pietroburgo da Boris Eifman, un innovatore nel balletto di epoca sovietica, un autore che negli anni ha dimostrato di prediligere i drammi sentimentali.
La tragedia psicologica espressa in forma narrativa di grandi personaggi della storia o della letteratura caratterizzano molti suoi balletti. Eifman è molto interessato alle vicende di personaggi schiacciati dalla pressione e dal conformismo sociale, come nel caso di Anna Karenina, balletto in due atti basato sull’omonimo romanzo di Lev Tolstoj e costruito da Eifman su musica di Ciaikovsky. Questa produzione, che in questi ultimi 9 anni è stata ospite di numerosi teatri italiani con grande successo, arriva per la prima volta anche al San Carlo di Napoli il 25 e il 26 ottobre 2014.
Nel balletto Eifman pone l’eterno sul dilemma tra il dovere familiare, i dettami morali che la società impone e il potere che esercita sulla protagonista la passione fatale per il suo amante. Sono temi questi ancora attuali, che rimandano alle contraddizioni della natura umana, e che pertanto interessano il coreografo pietroburghese fortemente interessato al tratteggio fortemente psicologico dei personaggi che vivono il triangolo amoroso: il marito Karenin, Anna moglie e madre, Vronskij l’amante.
Poco interessato alle linee narrative secondarie del romanzo di Tolstoj, Eifman porta in scena la passione amorosa, l’istinto naturale che ha portato l’eroina a violare le convenzioni sociali e morali, sacrificando tutto.
Scrive Eifman: “La danza è un’arte particolare che permette di realizzare i drammi psicologici. Una possibilità di penetrare l’inconscio. Ogni nuovo spettacolo è una ricerca dell’ignoto. Il romanzo Anna Karenina mi ha sempre interessato. Quando si legge Tolstoj, si sente la bravura straordinaria dell’autore nell’esaminare il mondo psicologico dei suoi eroi. Una precisione e una sensibilità stupefacente che riflettono anche la vita della Russia. Nel romanzo Anna Karenina troviamo non soltanto lo studio profondo del mondo psicologico della sua eroina, ma una vera rivelazione psico-erotica della sua personalità. Leggendo la letteratura contemporanea, non troviamo tali passioni, metamorfosi o fantasmagorie. Tutto questo è diventato il senso delle mie riflessioni coreografiche. Il ritmo tranquillo della famiglia Karenin (funzionario di stato, rispetto rigoroso, convenzioni sociali) lascia trasparire un’illusione di armonia e di pace. La passione di Anna per Vronskij ha distrutto e sconvolto la loro vita abituale. La sincerità dei sentimenti dei due amanti viene rifiutata e incute timore per la sua autenticità. L’ipocrisia di Karenin conviene a tutti, meno che a Anna. Costei ha infatti preferito l’amore che l’assorbe completamente al suo dovere di madre. E’ condannata a una vita da esclusa; non ci sono più momenti felici, né durante i viaggi, né all’interno del suo ricco mondo familiare, né nei piaceri della vita sociale. Rimangono solo le sensazioni tragiche e la mancanza di libertà di questa donna per le sue relazioni passionali. Capisco questa donna che diventa dipendente da un uomo. Questa dipendenza, come tutte le altre, è una malattia e una sofferenza. Anna ha messo fine ai suoi giorni per essere libera e accorciare la sua vita piena di sofferenze. Per me Anna è un camaleonte, perché ha in sé due esseri. Esteriormente – donna di mondo e come tale appare a suo marito, a suo figlio e alla società. Un’altra – una donna immersa nel mondo delle passioni. Cosa è più importante? Preservare un’illusione accettata da tutti in armonia, nel pieno rispetto del dovere e dei sentimenti familiari o sottomettersi a un’autentica passione?… Abbiamo diritto di distruggere la famiglia? Di privare il bambino della protezione materna per la follia della carne?… Tali domande tormentavano anche Tolstoj in passato e nemmeno noi oggi possiamo eluderle. Non ci sono risposte! C’è solo il desiderio inappagato di essere compresi, sia nella vita che nella morte”.
Lo spettacolo è in scena sabato 25 ottobre 2014 alle 20.30 e domenica 26 ottobre con una doppia recita alle 17.00 e alle 21.00.