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Allo Strehler Serata Čajkovskij con gli allievi della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala

Dal 12 . 12 . 2014 al 21 . 12 . 2014

Milano - Teatro Strehler, Largo Greppi 1

Dal 12 al 21 dicembre al Teatro Strehler di Milano gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretti da Frédéric Olivieri, saranno impegnati con il tradizionale appuntamento di Natale, che quest’anno vuole rendere omaggio al genio compositivo di Pëtr Il’ič Čajkovskij presentando alcune delle più note coreografie ispirate alle sue musiche.

Lo spettacolo si apre con i delicati virtuosismi del romantico pas d’action de La Bella Addormentata firmata da Marius Petipa. Balletto fantastico in un prologo e tre atti ispirato alla fiaba di Charles Perrault, La Bella Addormentata fu presentata la prima volta il 15 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di Pietroburgo. Nel ruolo di Aurora, Carlotta Brianza, fra le allieve più brillanti di Carlo Blasis, direttore della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala dal 1838 al 1850 e fra i più grandi Maestri dell’Ottocento.

Nel famoso Adagio della Rosa la principessa Aurora è chiamata a eseguire complicate promenade in attitude, pirouette ed equilibri sostenuta da quattro principi. Un delicato classico del balletto che evoca un’atmosfera onirica e seduce con la sua grazia.

Segue Serenade, uno dei balletti più noti di George Balanchine ripreso da Patricia Neary, solista del New York City Ballet cresciuta sotto la guida del coreografo russo di cui ha raccolto l’eredità, riproponendone in tutto il mondo gli allestimenti.

Serenade viene ideato da George Balanchine nel 1934 per gli allievi della School of American Ballet, appena fondata con Lincoln Kirstein e Edward M. M. Warburg a distanza di pochissimi mesi dall’arrivo negli Stati Uniti. Il titolo si ispira all’omonima composizione di Čajkovskij Serenata in do maggiore per orchestra d’archi, op. 48. Balanchine inverte l’ordine dei movimenti: il terzo, Elegia, conclude il balletto, infondendo una vena malinconica. Gli altri sono: Pezzo in forma di Sonatina: Andante non troppo; Walzer; Tema Russo: Andante, Allegro con spirito. Il balletto, che costituisce uno degli esempi più alti del neoclassicismo di Balanchine, vede 28 ballerini in costumi celesti danzare di fronte ad una scena anch’essa azzurra. Come scriveva lo stesso Balanchine in Complete Stories of the Great Ballets: “Per Serenade molti pensano che ci sia una storia nascosta nel balletto. Non c’è. Sono semplicemente danzatori in movimento su un bel pezzo di musica. L’unica storia è la storia della musica, una serenata, una danza, se si preferisce, al chiaro di luna”.

Quindi ancora La Bella Addormentata, ma in un’atmosfera diametralmente opposta alla favola sognante che ci ha consegnato la tradizione. L’accattivante versione moderna firmata da Mats Ek nel 1999 e rimontata per concessione del coreografo alla Scuola scaligera in alcune sue parti da Pompea Santoro, ex danzatrice del Cullberg Ballet di cui lo stesso Ek era direttore, propone un’Aurora eroinomane che sprofonda nel sonno dell’overdose. Un balletto educativo sul dramma della droga, risolto da Ek con una danza di straordinario potere espressivo. Un capolavoro del balletto moderno che rappresenta una sfida importante per la Scuola milanese, che ha già avuto modo negli ultimi anni di confrontarsi con l’artista svedese.

Si chiude con un classico di Natale, Lo Schiaccianoci nella coreografia ideata nel 2011 da Frédéric Olivieri da Lev Ivanov. Il balletto si ispira al racconto di Ernst Hoffmann Schiaccianoci e il re dei topi: la prima rappresentazione risale al dicembre del 1892 al Marinskij di San Pietroburgo. L’allestimento in scena allo Strehler, nato nel 2000 al Teatro alla Scala per la firma di Roberta Guidi di Bagno, è stato riportato a nuovo vigore e vivacità da un gruppo di ex allievi del Corso per scenografi realizzatori e del Corso per sarti dello spettacolo, sapientemente seguiti dalla scenografa e costumista romana. 

Foto di foto Giulia Vigo

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