Alla Necropoli di Tarquinia MK con Bermudas di Michele Di Stefano per la rassegna In scena – danza e teatro nei luoghi d’arte del Lazio
26 . 08 . 2018
19.00
Tarquinia (VT) - Necropoli
La rassegna In scena – danza e teatro nei luoghi d’arte del Lazio nell’ambito di ArtCity organizzata dal Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, con la cura affidata ad Anna Selvi, direttore dell’ufficio per il teatro e la danza, ospita domenica 26 agosto 2018, alla Necropoli di Tarquinia, il coreografo Michele Di Stefano e la sua compagnia MK, con l’ultima creazione Bermudas.
Bermudas è un sistema coreografico pensato per un numero variabile di interpreti (da tre a tredici), intercambiabili tra loro. E’ dunque un organismo di movimento basato su regole semplici e rigorose che producono un moto perpetuo, adottabile da ogni performer come una condizione per esistere accanto agli altri e costruire un mondo ritmicamente condiviso.
Il lavoro è ispirato dalle teorie del caos, dalla generazione di insiemi complessi a partire da condizioni elementari, dai sistemi evolutivi della fisica e della meteorologia. Il risultato finale tende alla costruzione di un luogo carico di tensione relazionale, un campo energetico molto intenso (a cui il nome Bermudas ironicamente fa riferimento) attraversato da una spinta alla comunicazione immediata, necessaria per generare uno spazio sempre accessibile a qualunque nuovo ingresso.
L’impianto coreografico dipende in maniera cruciale dalle caratteristiche singolari dei performer: immettere punti di vista differenti sull’uso dello spazio, la prossemica tra i corpi o il modo in cui viene percepita l’attività di danza in un rituale collettivo, trasforma immediatamente la coreografia in un progetto di incontro e mediazione tra individui che possono essere i più disparati e i più lontani tra loro per attitudine, organizzazione gestuale e intensità espressiva. E per gestione del malinteso.
Il sistema è costruito per essere inclusivo e permeabile; ogni apertura al pubblico è dunque una finestra aperta su uno dei possibili cast ma anche sull’unico obiettivo del lavoro: la costruzione di una danza che permetta continuamente alla danza di qualcun altro di trovare spazio.