A Roma

Al Teatro dell’Opera di Roma torna Lo Schiaccianoci di Paul Chalmer

La stagione di danza 2024/25 del Teatro dell’Opera di Roma si apre con l’atteso ritorno de Lo Schiaccianoci nella bellissima versione coreografica creata lo scorso anno da Paul Chalmer per il ballo capitolino. La giusta alchimia tra magia e realismo, rispetto della tradizione e innovazione, la sapienza nella scrittura drammaturgica, e la fusione perfetta di coreografia, costumi, luci, scene reali e virtuali, fanno di questa produzione un meraviglioso sogno magico da vedere e rivedere.

Dal 15 . 12 . 2024 al 24 . 12 . 2024

Roma - Teatro dell'Opera, Piazza Beniamino Gigli

Sul palcoscenico del Costanzi, il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato, porta nuovamente in scena, dal 15 al 24 dicembre 2024, per 10 recite, Lo Schiaccianoci di Čajkovskij nella riuscita e bellissima versione creata per il ballo capitolino dal coreografo canadese Paul Chalmer, una versione che lo scorso anno, al suo debutto, ha registrato meritate ovazioni di critica e pubblico. Un successo che sarà certamente replicato anche quest’anno dato che tutte le recite sono già sold out.

Il successo di questa versione del balletto, che ci auguriamo possa rimanere per anni nel repertorio del Teatro dell’Opera, deriva dal giusto mix di magia e realismo, rispetto della tradizione e modernità. Un’alchimia sapiente che troviamo nell’allestimento complessivo e nella coreografia, chiara dal punto di vista drammaturgico, perfetta nei tempi scenici capaci di catturare ogni tipo di spettatore per trasportarlo in una favola che racconta, con dolcezza, le paure e i fremiti del primo amore.

Ed è proprio una bellissima favola questa versione coreografica. Più che esplorare gli elementi oscuri e psicologici della trama originale ispirata dal racconto di E.T.A. Hoffmann (Schiaccianoci e il re dei topi) nella versione già edulcorata di Alexandre Dumas (Storia di uno schiaccianoci), Chalmer prende per mano lo spettatore con garbo per condurlo in una favola che racconta di come, nella notte di un magico Natale, i sogni e i desideri della giovane protagonista, Clara, iniziano a realizzarsi.

«Clara o Marie come viene chiamata nel racconto originale di Hoffmann, rimane sicuramente il personaggio centrale del balletto di Čajkovskij – spiega Paul Chalmer – E’ attraverso gli occhi e l’immaginazione di Clara che la storia si svolge. Nel momento critico della sua adolescenza, quando Clara prova per la prima volta sentimenti ed emozioni che segnano il suo sviluppo da bambina a donna, interviene il suo misterioso zio/padrino Drosselmeyer.
Il suo dono incantato dello Schiaccianoci e la successiva trasformazione in un bellissimo principe, non solo aiutano Clara a esplorare le sue emozioni e i suoi desideri aprendo una finestra sulla maturità e l’emancipazione, ma incoraggiano anche a non abbandonare la curiosità e l’immaginazione della fanciullezza. Questa storia si incentra sul dar vita all’immaginazione di Clara in modo che le sia permesso di realizzare i suoi sogni e desideri interiori alla ricerca della felicità».

Nel balletto il realismo che ci accoglie in apertura di sipario, con le bancarelle del mercatino di Natale e gli ospiti che si recano alla festa in casa Stahlbaum, scandisce gran parte del primo atto con la cena natalizia, le danze degli adulti che si mescolano a quelle gioiose dei bambini, e la rigorosa foto di gruppo.
Già in questa prima parte si apprezza la capacità del coreografo di tratteggiare con chiarezza il carattere di ogni singolo personaggio a partire da quelli principali: Clara, al tempo stesso determinata e sognante, suo fratello Fritz, esuberante, dispettoso e giocoso, Drosselmeyer, carismatico ospite capace di polarizzare l’attenzione generale con le sue invenzioni e le sue bambole meccaniche. Ma l’abilità di Paul Chalmer è caratterizzare e rendere vivi e essenziali tutti i personaggi, dai nonni, agli ospiti, dai bambini alla governante, grazie al movimento danzato e ad un sapiente uso della pantomima.

L’abilità di Paul Chalmer è ancor più viva nel traghettare con delicatezza lo spettatore dalla festa al sogno inquieto di Clara prima affollato da topi, poi reso palpitante dall’incontro con il suo principe Schiaccianoci, e poi magico con la danza dei fiocchi di neve in bosco fatato su cui atterra una mongolfiera che porterà i due giovanissimi innamorati verso il Regno della Fata Confetto.

La coerenza e chiarezza drammaturgica di Chalmer è anche nella scelta di sdoppiare i personaggi nel secondo atto. Clara rimane adolescente per tutto il balletto e non si trasforma in Fata Confetto. Il principe Schiaccianoci mantiene anche lui la sua aura adolescenziale nonostante la trasformazione. E se Drosselmeyer vigila e accompagna i due protagonisti verso un mondo magico, la Fata Confetto e il suo bel cavaliere sono gli eleganti padroni di casa di un regno fatato popolato di dolci, fiori e personaggi curiosi.

La magia del balletto è anche nella fusione perfetta di coreografia, costumi, luci, scene reali e virtuali, create lo scorso anno appositamente per questa produzione.

«Ciò che mi ha sempre colpito delle numerose produzioni de Lo schiaccianoci che ho ballato e visto, a parte la magnifica partitura, – spiega Chalmer – sono i mondi visivi unici creati da grandi scenografi come Jurgen Rose, Desmond Heeley, David Walker o Nicholas Georgiadis. Anche se la coreografia è senza dubbio di vitale importanza, penso che sia la forza degli aspetti drammaturgici e visivi di una produzione a determinare il suo successo nel trasportare il pubblico in un viaggio magico».

E certamente a contribuire al successo di questa produzione sono infatti, oltre che le coreografie, anche le scene firmate da Andrea Miglio, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Valerio Tiberi e i video di Igor Renzetti e Lorenzo Bruno. La meravigliosa fusione di tutti questi elementi, che giocano con linee e colori del periodo liberty, dona una nuova luce a questo balletto ideato da Marius Petipa e Lev Ivanov nel 1892, e lo traghettano in questo nuovo millennio.

Ulteriore elemento di forza di questa produzione sono certamente gli interpreti. I danzatori del corpo di ballo capitolino e i piccoli allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera hanno dimostrato già lo scorso anno di saper render viva, con maestria, la magia di questa produzione.

Anche quest’anno tanti interpreti si alterneranno sul palco del Costanzi.
Nel ruolo di Clara troveremo le soliste Flavia Stocchi (15, 21 ore 15, 22, 24), Elena Bidini (17, 18 ore 11, 19) e Marta Marigliani (18 ore 20, 20, 21 ore 20).
Le vesti del Principe Schiaccianoci saranno indossate dall’étoile Alessio Rezza è (15, 21 ore15, 22 e 24), e dai solisti Walter Maimone (17, 18 ore 11, 19) e Simone Agrò (18 ore 20, 20, 21 ore 20).
Drosselmeyer sarà interpretato dal primo ballerino Claudio Cocino (15, 17, 18 ore 11, 19, 21 ore 15) in alternanza con i solisti Giacomo Castellana e Mattia Tortora.
I ruoli della Fata Confetto e del suo Cavaliere, con l’atteso e meraviglioso passo a due del secondo atto, saranno affidati a Maia Makhateli, principal del Dutch National Ballet, a Julian MacKay, principal del Bayerische Staatsballett al suo debutto al Costanzi (15, 22, 24 dicembre) e alle stelle dell’Opera di Roma: le étoiles Alessandra Amato (18 ore 11) e Rebecca Bianchi (18 ore 20, 20, 21 ore 20), i primi ballerini Federica Maine (21 ore 15), Marianna Suriano (17, 19) e Michele Satriano (18 ore 20, 20, 21 ore 20) e i solisti Mattia Tortora (17, 19, 21 ore 15) e Giacomo Castellana (18 ore 11).

Le tante danze che si susseguono in questo balletto, daranno inoltre allo spettatore l’opportunità di scoprire la bravura di tanti altri danzatori del Corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato.
Le meravigliose note di Čajkovksij saranno interpretate dall’Orchestra del Teatro dell’Opera guidata in tutte le repliche dalla direttrice Andrea Quinn.
Da ricordare, per la magia che si crea nella scena finale del primo atto con la danza dei fiocchi di neve, anche la partecipazione del Coro delle voci bianche del Teatro dell’Opera.

Francesca Bernabini

11/12/2024

Dopo la prima di domenica 15 dicembre (ore 19), Lo schiaccianoci torna in scena martedì 17 dicembre (ore 20), mercoledì 18 dicembre (ore 20), giovedì 19 dicembre (ore 20), venerdì 20 dicembre (ore 20), sabato 21 dicembre (ore 15 e ore 20), domenica 22 dicembre (ore 16.30) e martedì 24 dicembre (ore 11).

Per info: www.operaroma.it

Paul Chalmer
Paul Chalmer è nato a Ottawa. Ha iniziato la carriera al National Ballet of Canada.
Primo ballerino dello Stuttgart Ballet di John Cranko (1980) e del Ballets de Monte-Carlo (1985), ha ballato con English National Ballet, Birmingham Royal Ballet e Scottish Ballet, al Colón di Buenos Aires, all’Opera di Roma e alla Scala di Milano.
Oltre ai grandi ruoli del repertorio classico ha interpretato coreografie di Balanchine, Tetley, MacMillan, Kylián, Forsythe e Scholz.
È stato partner di famose étoiles quali Thesmar, Fracci, Seymour, Makarova, Evdokimova, Savignano e Terabust.
Ha intrapreso la carriera di coreografo nel 1996 vincendo il Premio Massine nel 1997 per Il Talismano.
Nel 1999 è Ballet Master alla Semperoper Dresden, nel 2000 al Leipziger Ballett di Uwe Scholz. Nel 2005 Chalmer gli succede alla direzione della compagnia.
Per l’Opera di Roma ha già realizzato: Il lungo viaggio della notte di Natale 2000, La bella addormentata nel bosco 2002, La gitana 2004, La Vestale 2006, Sogno di una notte di mezza estate 2009, Chopin racconta Chopin 2010, La Sylphide 2019.
Lo Schiaccianoci è la sua ottava produzione per il Teatro capitolino. Questa versione sintetizza due sue versioni precedenti di questo balletto: quella creata per il Balletto di Lipsia (2007) e quella dell’Opera Nova a Bydgoszcz in Polonia (2015).

Foto: Lo schiaccianoci, coreografia di Paul Chalmer, ph Fabrizio Sansoni Teatro dell’Opera di Roma

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