In Toscana

Al Florence Dance Festival Aterballetto con Words and Space di Jiří Pokorny e Rain Dogs di Johan Inger

06 . 07 . 2017

21.30

Firenze - Museo del Bargello, Via del Proconsolo 4

Il Florence Dance Festival, diretto da Marga Nativo e Keith Ferrone, propone giovedì 6 luglio 2017, nello splendido cortile del Museo Nazionale del Bargello, la compagnia Aterballetto con due coreografie di successo: Words and Space di Jiří Pokorny e Rain Dogs Johan Inger.

Words and Space di Jiří Pokorný, che ha debuttato lo scorso ottobre a Reggio Emilia, rappresenta la metafora di un dialogo intrapersonale: il corpo di un individuo all’interno di uno spazio nell’atto di cimentarsi in un “monodialogo”, un dialogo con il proprio io.

Le parole, nel loro libero fluire, possono unirsi a formare frasi di senso compiuto in una unità di tempo o rimanere isolate, si perdono e si ritrovano nella poesia del movimento. Intimità individuale e autorealizzazione sono i soli livelli  in grado di condurci a una più profonda condizione di dialogo individuale. Questo tipo di comunicazione, che ha luogo all’interno del singolo o tra molti, rivela la vulnerabilità e l’autenticità di un istante nella prigione della nostra (stessa) libertà.

Lo scopo è quello di proiettare l’esperienza assolutamente personale degli  interpreti la cui gioia ‒ e forse anche la loro fatica – sembra esistere nel presente di una bellezza “nuda” e di una realtà non violenta. Words and space proietta immagini in movimento di un dipinto o di un libro traboccante di storie fluttuanti, è un racconto personale, intimo e poetico.

 

Rain Dogs, lavoro di Johan Inger costruito sulle note dell’omonimo album di Tom Waits, nasce dall’immagine della pioggia e di un cane che, curioso e sicuro del suo olfatto si era mosso oltre i suoi soliti confini, alla scoperta di ciò che vive lontano, perdendo improvvisamente la strada del ritorno, poiché la pioggia ha inesorabilmente cancellato tutte le tracce.

Rain Dogs si materializza a rappresentare quelle complessità e quelle contraddizioni che caratterizzano il rapporto con il mondo e che segnano le relazioni con gli altri. Quando la ricerca di un senso perde ogni punto di riferimento, l’incertezza e il disorientamento sembrano rendere impossibile il ritorno a casa, a ciò che era e che non è più. Questo è il momento in cui la solitudine e lo smarrimento si manifestano attraverso le più diverse sfumature; con ironia e drammaticità, con leggerezza o disperazione. Il tentativo di ritrovare la via in una sorta di “scivolosa crisi d’identità” diviene condizione esistenziale.

 

www.florencedancefestival.org

Foto: 1.-3. Aterballetto, Rain Dogs di Johan Inger, ph. A. Anceschi; 4.-88. Aterballetto, Words and space di Jirí Pokorný,  ph. Nadir Bonazzi.

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