In Puglia

Al Festival Kids due creazioni di Aline Nari: il debutto di Luce e Il Colore Rosa

Dal 28 . 12 . 2018 al 29 . 12 . 2018

17.30

Lecce - Manifatture Knos

Nell’ambito del Festival Kids debutta il 28 dicembre 2018 alle Manifatture Knos a Lecce, Luce, nuovo spettacolo di Aline Nari dedicato a bambini dai 6 anni in su e alle famiglie, interpretato dalla stessa coreografa assieme a Chiara Innocenti, una produzione ALDES, in collaborazione con UBIdanza con musiche originali di Adriano Fontana e animazioni video Giacomo Verde.

Nello stesso contesto, il 29 dicembre 2018, verrà presentato anche Il Colore Rosa, precedente creazione che Aline Nari ha dedicato alle nuove generazioni, al mondo della scuola e alle famiglie.

Scrive Aline Nari a proposito di Luce: «Ci sono domande senza età. Domande che cominci a porti fin da bambino e che poi si ripropongono nell’età adulta, segnando ogni volta un passaggio di crescita. Sono domande che arrivano quando meno le si aspetta, una alla volta o tutte insieme. Per alcune la soluzione è da qualche parte, altre sembrano senza risposta. Nello spettacolo Luce, la danza, la parola, l’animazione grafica e i giochi con diverse sorgenti luminose, sono strumenti per coltivare il cercatore di domande, il filosofo, che è in ogni bambino».

Lo spettacolo Luce è accompagnato da un processo di riflessione pedagogica, condotto insieme a bambini, insegnanti, genitori, sulla possibilità di integrare danza e filosofia per una consapevolezza globale.

Lo spettacolo è seguito da un’installazione performativa, parte integrante della creazione, cui parteciperanno sia i bambini sia gli spettatori adulti. L’installazione Un cielo di domande completa e chiarisce il senso dello spettacolo, permette un momento di contemplazione solitaria e condivisa al tempo stesso.

Ne Il colore rosa Aline nari affronta invece i temi della crescita, della costruzione della propria identità e soprattutto della necessità di preservare uno spazio intimo in cui accettarsi semplicemente per quello che si è, al di là degli stereotipi, attraverso la metafora del colore.

Scrive l’autrice: “Scarpette, borsette, camerette, tutto quello che è indirizzato alle bambine è oggi immancabilmente rosa e spesso di una sola tonalità, artificiale e zuccherosa mentre per i maschi il rosa è un colore da evitare, da temere, da negare. Ma chi l’ha detto che il rosa è ‘da femmine’ e il celeste ‘da maschi’: il cielo è maschio o femmina? l’acqua è maschio o femmina? e le montagne? il temporale, le stelle, gli alberi? Al di là dello stereotipo di genere che vuole le bambine sempre educate, composte, controllate nella loro energia, il rosa (oltre ad essere stato storicamente anche un colore maschile) è invece un colore ricco di sfumature difficili da imitare o da riprodurre: perché ogni rosa, proprio come ogni individuo, è unico e ognuno può essere rosa a modo suo”.

Protagoniste di questo spettacolo sono le Principesse; tuttavia “le nostre Principesse – spiega Aline Nari – non solo quelle delle fiabe, giovani donne in eterna preparazione e attesa di un prevedibile lieto fine, ma le ragazzine di oggi indipendenti e energiche che cercano la propria identità confrontandosi con modelli impraticabili”.

Attraverso una scrittura coreografica globale (danza, gesto, voce) Il colore rosa gioca con gli stereotipi e parla in modo ironico, evocativo e affettuoso di “principesse” di tutti i giorni, donne e bambine  che non rinunciano alle battaglie delle loro madri e delle loro nonne, ma hanno il coraggio di nuovi sogni. E affronta, con lo stesso spirito, la questione di genere e del cammino difficile per riconoscersi nella propria diversità, nella possibilità di cambiare e trasformarsi.

Lo spettacolo con voce recitante di Graziella Martinoli, testi originali di Daniela Carucci, luci di Michelangelo Campanale, è prodotto da ALDES in collaborazione con UBIdanza e vede in scena Gabriele Capilli, Giselda Ranieri e la stessa coreografa Aline Nari.

 

Foto: 1.-5. Luce di Aline Nari, ph. DIANE Ilaria Scarpa e Luca Telleschi; 6.-10. Il colore rosa di Aline Nari, ph. Ilaria Scarpa.

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