In Val d'Aosta

Ad Aosta Tdanse Festival chiude con gli inglesi Paul Carter e Alexandra Zierle, gli austriaci Hungry Sharks, il live degli Ozmotic e la performance corale del coreografo italiano ma con base a Bruxelles Marco Torrice

Dal 20 . 10 . 2018 al 21 . 10 . 2018

Aosta - Cittadella dei Giovani, Via Giuseppe Garibaldi 7

Proseguono fino a domenica 21 ottobre 2018 gli appuntamenti di Tdanse Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta diretto da Marco Chenevier e Francesca Fini. Giunto alla sua terza edizione il festival intende promuovere e diffondere la danza contemporanea nel territorio delle Alpi Occidentali attraverso spettacoli, laboratori, conferenze, incontri con il pubblico e addetti ai lavori proponendo nuovi sguardi sulla scena contemporanea europea e con una sempre viva attenzione all’interazione con le nuove tecnologie applicate all’arte.

In programma nel week end gli artisti inglesi Paul Carter e Alexandra Zierle, gli Hungry Sharks, il live degli Ozmotic, duo di musical elettronica torinese, e la performance corale del coreografo italiano ma con base a Bruxelles Marco Torrice.

Programma

20 ottobre | Performance nel Cortile | 17:45 e 21:15 – No Man is an Island: Swim to Me di Paul Carter (UK) – No Man is an Island: Swim to Me (nessun uomo è un’isola; nuota a me) è un’installazione performativa partecipativa composta da una serie di opere che contemplano i momenti più bui della nostra vita, quando il vuoto nero ci consuma, inghiottendo tutto tranne quell’ostacolo insormontabile che abita l’interezza dell’essere. Il lavoro di Paul Carter apre lo spazio per riflettere su queste esperienze incarnate, con l’intento di innescare una catarsi, mettendo a riposo momenti difficili.

20 ottobre | Teatro/Danza | 20:00 – #fomo – the fear of missing out di Hungry Sharks (AT) – #fomo è un lavoro di teatro danza urbano che parla di come gestiamo i nostri mondi virtuali. La tecnologia è sempre più veloce ed efficiente. L’inondazione di informazioni che ci colpisce ogni giorno aumenta costantemente e infinite possibilità di connessione globale sono accessibili in ogni luogo, in ogni momento.
A nostro vantaggio e svantaggio. Cosa ci spinge a controllare i nostri telefoni tutto il giorno? Quanta importanza ha il nostro profilo virtuale nella vita reale? Siamo solo ombre di noi stessi?
Queste domande guidano i cinque performer attraverso #fomo. Nel corso dello spettacolo, fanno esperienza degli aspetti costruttivi e distruttivi della virtualità.
In scena essi creano personaggi, situazioni e scene utilizzando i linguaggi del Breaking, Popping, Locking, HipHop- Freestlye e House.

Hungry Sharks è una compagnia di danza urbana fondata nel 2011dal coreografo Valentin Alfery e dalla producer Dusana Baltic con l’obiettivo di radicare il linguaggio di movimento degli stili di danza urbana nell’ambito del teatro.

20 ottobre | Musica | 22:00Elusive balance del duo di musica elettronica OZmotic (IT)  – Elusive Balance esplora la relazione tra essere umano e natura, e la ricerca di un equilibrio tra queste due entità. Il tema dell’equilibrio e della sua precarietà, e la naturale tendenza a raggiungere una relativa stabilità, è comune a tutte le forme di vita. L’equilibrio è anche punto di congiunzione e motore evolutivo – instabile ed elusivo, pronto a deteriorarsi ed ad avviare un nuovo meccanismo di reazione che porta gli organismi verso una nuova armonia.
Elusive Balance è il terzo album di OZMOTIC, primo album di artisti italiani ad essere prodotto dalla prestigiosa etichetta londinese Touch.

20 ottobre | Sala Expo | dalle 23:00 – Melting Pot di Marco Torrice (BE/IT) – A cavallo tra performance, spazio pedagogico e festa, Melting Pot è una pratica di danza che, grazie ad una serie di griglie condivise di improvvisazione collettiva e di codici di movimento, funziona come una modalità alternativa per riunire le persone, in cui i partecipanti possono trovare un luogo in cui scambiare esperienze di danza, divertirsi, sfidare le proprie capacità e liberare diverse forme di energia, come rabbia, gioia, frustrazione sessuale o sociale…Muovendosi attraverso e infrangendo i confini culturali e i codici della danza contemporanea, Melting Pot ha l’obiettivo di combinare diversi stili di danza, comunità e contesti di provenienza.

Marco Torrice è un artista performativo, docente e coreografo con base a Bruxelles.Ha iniziato gli studi di Filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma, frequentando al contempo lezioni e workshop in Italia e in Europa. Nel 2006 si è trasferito a Bruxelles per frequentare P.A.R.T.S. (Performing Arts Research and Training Studios, diretta da Anne Teresa De Keersmaeker) presso la quale si è diplomato nel 2010. Ha lavorato con coreografi quali David Hernandez, David Zambrano, Mia Lawrance, Salva Sanchis. Ha inoltre lavorato al riallestimento di Thomas Hauert de Le Valse in un film di Thierry De May, con Jerome Bel in The Show must go on, con la compagnia ungherese Hodworks, e con le compagnie di danza belghe Mossoux-Bontè e Rosas. Nel 2011 ha creato Me, Myself and I, un assolo basato sulla collaborazione con Marta Virag, ricercatrice nell’ambito delle neuroscienze, e Kitty 2012, selezionato da Aerowaves nel 2013. Nel 2012, con i coreografi Adrien Hod e Csaba Molnar, ha creato The way my father imagined it all, con il progetto Jardin d’Europe, e Centipedes, commissionato da SEAD (Salzburg Experimental Academy of Dance) per Bodhi Project dance company. Nel 2014 ha collaborato con Csaba Molnar per la creazione di Decameron. Nel 2015 è andato in scena con una serie di assoli collegati alla sua pratica di danza, poi raccolti nell’ambito di Liminal, festival di musica elettronica di Roma. Oltre al lavoro come danzatore e coreografo Marco insegna classi e workshop in numerosi centri di formazione per la danza quali la Budapest Contemporary Dance Academy, SEAD (Salzburg Experimental Academy of Dance) e Tanzfabrik (Berlin).

21 ottobre | Sala Expo | 17:00 – Swan Song – The Reversal / part two (The Messengers – Singing the Heart Home) di Alexandra Zierle – I Messaggeri si muovono in cerchio all’interno di cerchi: il cigno allarga le ali; la loro danza geroglifica invita il pubblico a connettersi con i loro sé futuri. Che cosa vorresti trasmettere al futuro se stesso tra 100 anni?
Le tue lettere personali saranno pronunciate nello scongelarsi delle cose; nella fase finale di Singing the Heart Home il latte codificato sarà portato sulla calotta glaciale di un’alta montagna, unendosi al silenzio ghiacciato ancora una volta. Negli anni a venire l’essenza di questi messaggi si riverserà giù dalla montagna in ruscelli e fiumi che sussurrano al tuo io futuro.

www.tidaweb.net

Foto: 1. Elusive balance del duo di musica elettronica OZmotic; 2.-3. #fomo – the fear of missing out di Hungry Sharks ; 4.-5. Melting Pot di Marco Torrice; 6. Alexandra Zierle.

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