Anna Razzi – biografia
Étoile nei più grandi teatri del mondo, dal 1990 al 2015 ha diretto la Scuola di ballo del Teatro San Carlo di Napoli.
Dopo il diploma conseguito alla Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, sua città natale, sotto la guida delle scaligere Teresa e Placida Battaggi, inizia la sua carriera di danzatrice in Francia ed in Inghilterra. Scritturata dal Teatro alla Scala di Milano come solista, diventa in breve prima ballerina e, successivamente, Étoile.
Frequenta l’Accademia dei Filodrammatici, dove si diploma in dizione con Dora Setti e in recitazione con Esperia Sperani. Debutta come attrice ne La Tempesta di Shakespeare, nel ruolo di Miranda, accanto a Gianni Santuccio, con la regia di Filippo Terriero. Alla Piccola Scala è la voce recitante nel Babar il piccolo elefante di Francis Poulenc, coreografia e regia di Mario Pistoni. Alla Fenice di Venezia interpreta il ruolo della grande ballerina del Settecento Marie-Madeleine Guimard accanto ad Ernesto Calindri nella commedia musicale Mozart di Sacha Guitry (musiche di Reynaldo Hahn, regia di Lamberto Puggelli). Per la Rai è interprete di Caterina in mezzo al mare, regia di Edmondo Fenoglio, coreografie di Renato Greco.
Fino al 1985 svolge, soprattutto alla Scala, un’assidua attività di danzatrice étoile in balletti come Giselle, Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci (accanto a Nureyev), Miss Julie di Birgit Cullberg (sempre con Nureyev), Romeo e Giulietta, La Bella Addormentata, Coppelia (con Bortoluzzi), dedicandosi, poi, ad una intensa carriera internazionale nei principali teatri del mondo.
Ha in repertorio quasi tutti i più celebri balletti, oltre alle coreografie create per lei da Roland Petit, Lorca Massine, Amedeo Amodio, Jorge Lefebre.
Ha ballato al fianco di alcuni tra i più famosi ballerini del nostro tempo: da Nureyev a Bortoluzzi, Bujones, Schaufuss, Guizerix, Dupond, Lormeau, Gragun.
Su espresso invito di Alicia Alonso, ha partecipato al Festival di Cuba in rappresentanza dell’Italia. Tappe importanti della sua carriera sono New York, Richmond, São Paulo, Rio de Janeiro, Buenos Aires, Monte Carlo, Parigi Tolosa, Istanbul, Amsterdam, Lussembugo, Bruxelles, ospite della Compagnie du Ballet Royal de Wallonie, della compagnia di Roland Petit e del Ballet du XXème siècle.
Dal 1990 dirige la Scuola di Ballo della Fondazione del Teatro di San Carlo di Napoli, dove spesso ha danzato come ospite nella Compagnia di Balletto. Per la Scuola di Ballo ha creato: Pinocchio, Il Guarracino, La Favola di Biancaneve, il Sogno di una notte di mezza estate, con musiche originali di Gaetano Panariello, oltre alle riprese coreografiche del repertorio classico, Coppelia (suite), Le Nozze di Aurora, Le Sylphides, La Bayadère (suite) Napoli (terzo atto) Paquita, Raymonda (terzo atto).
Ha vinto due volte il Premio Positano Leonide Massine come danzatrice étoile e in seguito come direttrice della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo. É Cavaliere della Repubblica ed ha ricevuto le medaglie d’Oro del Comune e della Provincia di Milano.
Da settembre 2006 a dicembre 2008 ha diretto la Compagnia di Balletto del Teatro di San Carlo e per il Corpo di Ballo ha rimontato la coreografia di Giselle con Roberto Bolle. Nel 2009 ha ricevuto il Premio Positano alla carriera.
Il 20 ottobre 2015 Anna Razzi lascia la direzione della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo. Il Teatro la saluta con un Gala in suo onore durante il quale la sovrintendente Rosanna Purchia le consegna l’onorificenza di Presidente Onorario a vita. Il Sindaco di Napoli le consegna una targa come riconoscimento del lavoro svolto. Il Gala celebra anche i suoi 25 anni di direzione. La stessa Anna Razzi, in una lettera inviata ai giornali e che vi proponiamo di seguito, ricorda le tappe fondamentali di questo lunga e fruttuosa esperienza artistica.
“La mia carriera come Direttrice della Scuola di ballo del Massimo Partenopeo inizia nel Settembre del 1990, quando fui chiamata dal Segretario generale Avv. Mariano Apicella a ricostruire la Scuola di ballo che era stata chiusa per circa due anni.
Vorrei precisare che sono arrivata al San Carlo con un’ esperienza di direzione fatta con un gruppo di giovanissimi scaligeri e autorizzata dal Sovrintendente e dalla direzione del Corpo di ballo scaligero.
Presentai al Sovrintendente sancarliano una serie di proposte, per poter avviare una Scuola al livello Professionale; una di esse comprendeva la preparazione di spettacoli della suddetta Scuola per l’esercitazione pratica. La Scuola era ridotta a diciannove allievi demotivati, e sessantacinque candidati in attesa di iniziare i corsi. La Segreteria della Scuola era priva di qualsiasi tipo di documento che potesse darmi almeno un’idea del percorso di coloro che mi avevano preceduto. In un armadietto, tra giustifiche di ex allievi e certificati, trovai uno spartito per piano vecchio e malconcio, che ho conservato con cura, che comprendeva una raccolta di Valzer di Johann Strauss (figlio). Oggi, la Scuola è fornita da un corposo numero di spartiti per piano di musicisti vari.
Dopo circa sei mesi, proposi uno spettacolo per le scuole, e chiesi di avere un piccolo programma stampato regolarmente, con titoli dei brani presentati e con fotografie dei costumi. Lo spettacolo ebbe un successo immediato di pubblico e di critiche. Questo fu l’inizio del percorso della Scuola di ballo, che ha espresso in tanti anni ballerini che oggi si trovano anche all’estero.
Quando iniziai, trovai un’unica maestra e per risollevare l’immagine della Scuola, invitai anche una maestra cubana di cui è noto il metodo virtuosistico d’insegnamento. Inoltre, sempre per far parlare della scuola nel 1991, fu organizzato da Vittoria Ottolenghi e Vittoria Cappelli uno spettacolo a Villa Campolieto le quali mi invitarono insieme agli allievi della Scuola ad esibirmi. In questa occasione organizzai un corso accelerato di pas de deux, perché i ragazzi non avevano mai affrontato questa disciplina, così andai in scena (dopo aver danzato con Nureyev!!) con molto coraggio e tanta preoccupazione. Gli allievi si comportarono molto bene ed oggi fanno parte del corpo di ballo del Teatro.
I 19 ragazzi avuti in eredità, studiavano solo danza classica. Chiaramente nel tempo, la Scuola ha cominciato a prendere una fisionomia più professionale, inserendo anche le materie complementari che occorrono per la formazione di un professionista come ad esempio lo studio del repertorio classico, Pas de deux e Variazioni, lezione maschile, lezione di punte per le ragazze, danza moderna, danza di carattere, danza spagnola, solfeggio, storia della danza, e infine la preparazione atletica per i ragazzi.
Rinunciai alla segretaria per poter avere un maestro in più; per cui ho dovuto occuparmi anche della parte burocratica, oltre ovviamente a dare lezioni e poi in seguito montare le coreografie, e non mi limitavo a mostrare i passi si danza ma spiegavo come si dovevano eseguire. Oggi, la Scuola possiede un suo notevole repertorio di balletti.
Un giorno, girando per il Teatro, mi occorsi che accanto alla Sala da ballo principale c’era un’altra stanza quadrata utilizzata come archivio delle scenografie del Teatro; queste notai che erano state abbandonate poiché le cartelle delle suddette scenografie erano aperte e i bozzetti sparpagliati per terra. Mi accorsi subito che poteva essere utilizzata anche in un altro modo e cioè come una sala da ballo per i Pas de deux, assoli e anche per le lezioni dei bambini. Andai a parlare con il Segretario Generale Avv. Apicella, il quale si convinse che questa sala poteva essere utile per il ballo proprio perchè si trovava accanto a quella principale. Ho dovuto lottare per molti anni, e finalmente oggi abbiamo una sala chiamata Sala Nuova che viene utilizzata sia per la Scuola sia per il corpo di ballo. Ad aiutarmi fu Pasqualino Marino, dell’ufficio degli allestimenti scenici, per la misura e l’altezza delle sbarre e per collocare gli specchi.
Nel 1995, quando la Scuola ritornò ad avere tutti i corsi dal primo all’ottavo anno, ripristinai il Saggio di Fine anno con il famoso Passo d’Addio dei diplomandi, riprendendo così la tradizione sancarliana, perchè, ad ogni buon conto ho sempre creduto che le tradizioni sono la ricchezza dei popoli.
Nel 2008, mi fu affidata anche la direzione del Corpo di Ballo, ovviamente a titolo gratuito e senza nessuna assistente. Dopo quasi due anni rinunciai perché erano iniziati i lavori di ripristino del Teatro: il Corpo di Ballo fu sistemato al teatro Politeama e la Scuola nella palestra Kodokan, luogo freddo ed umido, situata dietro l’Albergo dei Poveri in Piazza Carlo III ed io, tutti i giorni, dovevo far la spola da un posto all’altro.
In occasione del Bicentenario della Scuola di ballo, io stessa sono andata all’archivio di stato per cercare dei documenti che potessero testimoniare il percorso ottocentesco della Scuola. Fui aiutata dal Dottor Gaetano Damiano a trovare i documenti che servivano per il nuovo museo del Teatro (MeMus). Passai un mese mangiando polvere però riuscii a trovare addirittura il primo registro della Scuola, datato 1812, con i primi allievi e i maestri. Il tutto fotografato da Francesco Squeglia.
La Scuola ha cominciato anche ad andare in tournée, invitata dalla Scala di Milano, e si è esibita a Mantova, a Palermo dove fu organizzato un incontro con la Scuola del Royal Ballet di Londra, a Salerno, a Genova, a Lecce, a Brindisi, a Gubbio per il Festival di danza e in tanti altri teatri italiani.
E infine proprio in questo anno scolastico la Scuola è stata invitata all’Accademia del Bolshoi di Mosca, dove c’è stato il confronto con altre accademie internazionali come l’American Ballet School e l’Hamburg Ballet School. In questa occasione la Scuola di ballo del Teatro di San Carlo, ha ricevuto il Premio come Migliore Accademia 2014 intitolato a Jia Ruskaja.
E’ stata una grande soddisfazione, frutto di non pochi sacrifici.
Questa lunga esperienza mi ha insegnato molto, ma soprattutto mi ha insegnato a combattere ed è questo il messaggio che voglio lasciare a tutti i giovani, ballerini e non: non arrendetevi mai di fronte alle difficoltà, combattete sempre, a testa alta, perché solo chi combatte per le cose in cui crede, vince!”
30/10/2015
Foto: 1. Anna Razzi, ph. Alessio Buccafusca.