Rassegna

Al Centro Culture Contemporanee Zo di Catania riparte AltreScene con la nuova sezione dedicata alla danza

Lunedì 10 novembre 2014 a Catania una serata-evento aperta al pubblico per presentare la rassegna Zo - Centro Culture Contemporanee. In programma anche la danza con Emma Scialfa, Oplas Teatro, Barbara Toma e Borderline danza. Grande attesa per il debutto italiano di Cap au pire della Compagnia Maguy Marin.

Un evento aperto alla città, lunedì 10 novembre 2014, alle 18, Piazzale Asia 6 a Catania, per presentare la nona edizione della rassegna AltreScene, prodotta da Zo – Centro Culture Contemporanee che quest’anno propone una novità: la sezione dedicata alla danza e alle arti performative, curata dalla coreografa Emma Scialfa di MotoMimetico, che affiancherà quelle dedicate alla musica, curata da Sergio Zinna, direttore artistico di ZO, e al teatro del regista Salvo Gennuso.

Nove spettacoli, da novembre 2014 a maggio 2015, nella programmazione nata dalla collaborazione tra Zo, Statale 114 e MotoMimetico – e supportata della Rete Latitudini – che spaziano dal teatro alle arti performative, con la preview di un grande appuntamento internazionale con la compagnia francese Maguy Marin che farà da cerniera con la nuova stagione 2015.

Questa edizione di AltreScene consolida il percorso del progetto Zo, nel segno della continuità di un lavoro cominciato tredici anni fa, che ne ha fatto un luogo dell’inclusione, dell’arte, della cultura e dell’incontro dei linguaggi del contemporaneo in una città come Catania che vuole rinascere e riscoprirsi in grado di competere, sul piano dell’offerta culturale, con altre città europee.

Questa è la mission che Zo si è data, lanciando la sua proposta culturale che verrà illustrata nel corso della serata-evento del 10 novembre 2014 aperta a tutta la città.

Quello di Zo è una progetto che si muoverà su tre direttrici: della formazione del pubblico, della residenza artistica e della presentazione di eventi e spettacoli.

Zo intende riallacciare i contatti con le istituzioni che lavorano e si occupano di educazione e formazione: scuole, università, cooperative di inclusione sociale – commenta Sergio Zinna – Con loro si tenterà di sviluppare dei progetti comuni di formazione diffusa, che possano costruire un’offerta culturale che “educhi” il pubblico ai linguaggi contemporanei”.

La struttura, dunque, si apre ancora di più a dibattiti, incontri, laboratori con artisti, proiezioni di film e di spettacoli di grandi autori della scena contemporanea,  prevedendo la formazione di un laboratorio di scrittura sulla critica teatrale e la selezione di giovani che vogliano intraprendere il percorso artistico.

Per residenza artistica – spiega il regista Salvo Gennuso – s’intende aprire le porte  agli artisti che vogliano lavorare in sinergia con altri artisti, proponendo i loro lavori, mostrandoli al pubblico e nello stesso tempo entrando in sinergia con chi lavora già nello spazio e con chi lo attraversa come ospite”.

“L’idea della residenza si fonda su un modello europeo e prevede anche di dare spazio ad artisti che abbiano bisogno di un luogo per creare – prosegue Silvio Parito, (Latitudini).

“La residenza si declina anche come luogo d’incontro e di esposizione per i nuovi artisti della città – aggiunge Sergio Zinna  offrendo la possibilità di un luogo che sia vetrina”.

Quanto alla danza l’idea è quella di aprire uno squarcio performativo all’interno di AltreScene . “La proposta – spiega Emma Scialfa – è composta da quattro appuntamenti che hanno come comune denominatore un’ipotesi: quella di miscelare, frullare e far dialogare linguaggi, modi, sensibilità e approcci di atti improvvisi ed estemporanei come di azioni ben pensate e interagite”.

Tra le proposte di danza Oplas Teatro con Sex Machine  il 7 dicembre 2014, una performance di Fabrizio Puglisi e Barbara Toma l’8 gennaio 2015, Body Moods: which one is yours? con la compagnia Borderline danza il 15 marzo 2015 e Openig Night Scratch#1 di Emma Scialfa il 12 aprile 2015.

A maggio 2015 un incontro con Maguy Marin, anticipa la Compagnia Maguy Marin che presenta, a novembre 2015, per la prima volta in Italia, Cap au pire, spettacolo nato da un testo di Beckett, esempio rigoroso della danza della coreografa francese. L’evento Maguy Marin/Beckett rappresenta l’esempio più rilevante della mission che Zo si è data di inserire Catania nel panorama e nel circuito internazionale dell’arte.

Nelle foto: Bordeline Danza.

7/11/2014

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