Addio Elisabetta Terabust
E’ morta oggi a Roma Elisabetta Terabust, ballerina dal talento straordinario e originale, interprete versatile e di grande presenza scenica, una delle più acclamate e celebri étoile italiane nel mondo. Étoile dell’Opera di Roma e con il London Festival Ballet, interprete prediletta di Aurel Milloss, Roland Petit e Amedeo Amodio ha danzato con Erik Bruhn, Rudolf Nureyev e Peter Schaufuss. Ha diretto la Scuola di danza e del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, MaggioDanza, il corpo di ballo del Teatro di San Carlo e quello del Teatro alla Scala portando alla ribalta Roberto Bolle e Massimo Murru. La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma le rende omaggio allestendo mercoledì 7 febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, la camera ardente presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma. I funerali si svolgeranno nello stesso giorno alle ore 14.30 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Piazza del Popolo. a Roma.
E’ morta questa mattina a Roma, dopo una lunga malattia, a 71 anni, Elisabetta Terabust, una delle più straordinarie étoile italiane, una vera artista che ha contribuito a dare lustro alla nostra danza non solo in Italia ma nel mondo.
Ballerina dal talento straordinario e originale, interprete versatile e di grande presenza scenica, è stata una delle più acclamate e celebri étoile italiane nel mondo. Il suo romanticismo, permeato di espressività concreta, perfino moderna, e il suo alto rigore stilistico sono i tratti che hanno contrassegnato la sua carriera e che le hanno permesso di affermarsi come una delle più grandi ballerine della scena internazionale.
Étoile dell’Opera di Roma e con il London Festival Ballet (oggi English National Ballet), è stata inoltre direttrice appassionata. Partendo dalla direzione artistica della Scuola di danza e del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma nel 1990, ha diretto infatti la compagnia fiorentina MaggioDanza, il corpo di ballo del Teatro di San Carlo, fino alle due direzioni del corpo di ballo del Teatro alla Scala.
Straordinaria la sua carriera iniziata nelle sale danza di Via Ozieri, nella Scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma negli anni Cinquanta, con la fortunata guida di Attilia Radice, una delle ultime allieve del maestro Enrico Cecchetti. Terminati gli studi entra a far parte del corpo di ballo del Teatro e ne diviene a soli diciannove anni prima ballerina nel 1966 ed étoile nel 1972.
Fin dagli esordi ha la grande opportunità di lavorare con personalità di rilievo del mondo della danza. Erik Bruhn, con cui danza in Don Chisciotte ed Infiorata a Genzano, il pas de deux da Romeo e Giulietta e Giselle, cui seguono Lo Schiaccianoci e Cenerentola. Zarko Prebil, che l’avvia al grande repertorio, Aurel Milloss, di cui diventa l’interprete prediletta all’interno del Teatro dell’Opera (da ricordare Estri, su musica di Petrassi) e Bronislava Nijinska.
Nel 1973 si trasferisce a Londra dove inizia il suo rapporto di collaborazione, divenuto negli anni sempre più stabile, con il London Festival Ballet: qui interpreta alcuni tra i principali ruoli del repertorio classico, dal Lago dei cigni alla Bella Addormentata, da Don Chisciotte (in coppia con Erik Bruhn) a Giselle, oltre ad alcune creazioni nuove di Glen Tetley, come Greening e Sphinx, rappresentate anche in Italia.
Elisabetta Terabust è inoltre la prima italiana a danzare stabilmente nel Ballet de Marseille diretto da Roland Petit, che crea per lei un’originale versione del balletto Schiaccianoci e le affida tutti i principali ruoli delle sue creazioni: Le Loup, L’Arlesienne, Carmen, Coppelia, Notre Dame de Paris e Cheek To Cheek. Il coreografo francese crea inoltre per lei Charlot danse avec nous (1991) e La valse triste ou le retour des cygnes (1992), rappresentata per la prima volta al Teatro dell’Opera di Roma.
Interpreta con successo anche capolavori di Balanchine, come Apollon Musagète, Allegro Brillante, Tchaikovsky pas de deux, Agon, creazioni di Glen Tetley come Greening e Sphinx e coreografie di altri autori contemporanei come Moreland, Alvin Ailey o Hans Van Manen.
Nel 1978 è étoile ospite del Teatro La Fenice di Venezia in Giselle in coppia con Rudolf Nureyev e nel 1983 del Teatro alla Scala di Milano in coppia con Peter Schaufuss.
Tappa significativa della carriera di Elisabetta Terabust è l’amicizia e la collaborazione artistica con Amedeo Amodio, all’epoca giovane direttore della compagnia Aterballetto che crea per lei alcuni dei suoi balletti più famosi come Romeo e Giulietta, Schiaccianoci, Psiche a Manhattan, Ai limiti della notte. Nell’ambito della collaborazione fra Elisabetta Terabust e Aterballetto diretto da Amedeo Amodio, il coreografo William Forsythe crea per lei il celebre Artifact 2 rinominato in seguito Steptext.
La versatilità nell’affrontare sia ruoli del repertorio classico che contemporaneo e l’eccezionale capacità interpretativa, le consentono di riscuotere i suoi più alti consensi e di trovare una propria originale collocazione nel panorama della danza italiana, dominato in assoluto in quegli anni da Carla Fracci.
Gli ultimi lavori interpretati da Elisabetta Terabust sono La valse triste ou le retour de cygnes (1992) e Charlot danse avec nous (1991) entrambi creati per lei da Roland Petit.
Durante la sua carriera Elisabetta Terabust danza con i ballerini più famosi del momento: Rudolf Nureyev, Erik Bruhn, Paolo Bortoluzzi, Peter Schaufuss, Patrice Bart, Fernando Bujones, Vladimir Derevianko, oltre ai primi ballerini del London Festival Ballet, come Jay Jolley, e dell’Opéra di Parigi, come Patrick Dupond con cui interpreta Lo Schiaccianoci nella versione Poljakov al Comunale di Firenze.
Elisabetta Terabust è stata considerata, inoltre, una delle interpreti più apprezzate dello stile Bournonville, approfondito grazie alla collaborazione con Peter Schaufuss, ed è stata la prima italiana nella storia ad interpretare il ruolo di Teresina nel balletto Napoli per il National Ballet of Canada nel 1981.
Tra le interpretazioni dei classici del repertorio si ricorda La Sylphide con la coreografia Bournonville/Schaufuss al Comunale di Firenze, Giselle al Teatro alla Scala di Milano, Romeo e Giulietta, con coreografia di Nureyev, al Metropolitan di New York.
Al termine della carriera, con la stessa passione che aveva contraddistinto la sua attività di ballerina, assume nel 1990 la direzione della scuola e del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. A seguire dirige per ben due volte il corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano (dal 1993 al 1997 e dal 2007 al 2009), il corpo di ballo del Maggio Musicale Fiorentino (dal 2000 al 2002) e il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli (dal 2002 al 2006). Durante questo periodo svolge un’intensa attività di talent scout lanciando sulla scena internazionale numerosi giovani talenti, primi fra tutti Roberto Bolle e Massimo Murru, nominati da lei primi ballerini (scavalcando tutte le gerarchie esistenti nei corpi di ballo) durante la sua prima direzione del balletto del Teatro alla Scala di Milano.
Questa straordinaria carriera artistica è stata celebrata il 27 luglio 2012 in un memorabile e splendido Gala coordinato da Daniele Cipriani andato in scena nella bellissima cornice di Villa Pamphilj a Roma nell’ambito del festival Invito alla danza diretto da Marina Michetti.
Una sua bella biografia, che vi inviatiamo a leggere, è contenuta nel libro L’assillo della perfezione di Emanuele Burrafato. In questo volume Elisabetta Terabust ha aperto l’armadio dei ricordi ripercorrendo mezzo secolo di danza nazionale e internazionale e ha raccontato la sua storia con quel piglio inimitabile dal quale traspare in modo inequivocabile il suo essere sempre donna vera, sincera, appassionata e inguaribilmente amante della danza.
Addio Elisabetta. Il mondo della danza piange una delle sue più splendide étoile.
05/02/2018
Di seguito l’Addio a Elisabetta Terabust nel comunicato del Corpo di ballo del Teatro alla Scala
Il Teatro alla Scala e il suo Corpo di Ballo sono in lutto per la scomparsa di Elisabetta Terabust. Artista e interprete versatile, di grande generosità e sensibile alle innovazioni dei coreografi contemporanei come al grande repertorio classico, ha danzato con i più grandi ballerini del nostro tempo, da Rudolf Nureyev a Erik Bruhn, da Paolo Bortoluzzi a Peter Schaufuss e Patrice Bart, e per coreografi straordinari tra i quali Roland Petit e con lo stesso entusiasmo e apertura culturale e artistica ha assunto l’incarico della direzione del Corpo di Ballo scaligero per quattro anni dal 1993 al 1997; attenta alle nuove energie coreografiche (ricordiamo il Progetto Contemporaneo alla Scala) e alle nuove generazioni, ha fatto emergere nuovi talenti primi fra tutti gli allora giovanissimi Roberto Bolle e Massimo Murru e portato alla Scala importanti coreografi in repertorio tra cui MacMillan e Glen Tetley; sempre alla Scala è tornata, nuovamente come direttrice nel 2007 – 2008. In una intervista rilasciata a “Il Tempo” diversi anni fa, una frase che sintetizza il suo pensiero “Il repertorio del passato non morirà mai. Ma il pubblico ama anche la buona danza contemporanea: perché la danza è una, purchè sia di alta qualità”. A Elisabetta Terabust sarà dedicata, il 10 marzo, la recita inaugurale del trittico Mahler 10 / Petite Mort / Boléro. Per ricordarla, prima della rappresentazione di Goldberg-Variationen di domani sera verrà osservato un minuto di silenzio.
Di seguito l’Addio a Elisabetta Terabust da parte del Teatro dell’Opera di Roma
Oggi, lunedì 5 febbraio, si è spenta a Roma all’età di 71 anni Elisabetta Terabust, tra le più grandi étoile internazionali, artista versatile e dal talento straordinario. La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma le rende omaggio allestendo mercoledì 7 febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, la camera ardente presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma. I funerali si svolgeranno nello stesso giorno alle ore 14.30 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, Piazza del Popolo, nota anche come Chiesa degli Artisti.
Il Presidente Virginia Raggi, il Sovrintendente Carlo Fuortes, il Consiglio di Indirizzo e tutto il Teatro dell’Opera di Roma ricordano con molta stima e affetto la grandissima artista Elisabetta Terabust. Allieva, e attualmente direttrice onoraria della Scuola di Danza, è stata étoile e anche Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro. Nel corso di una lunga carriera con le sue altissime qualità d’interprete ha reso memorabili i ruoli da lei danzati su tutti i principali palcoscenici europei.
“La perdita di Elisabetta Terabust – dichiara il Sovrintendente Carlo Fuortes – è per il mondo della danza e per il nostro Teatro una perdita artistica e umana, per la sua grande capacità di relazionarsi alla vita con entusiasmo e per la determinazione con cui ha saputo trasmettere e fare dono del suo grande carisma a dei nuovi talenti. Il Teatro dell’Opera di Roma ricorda con commozione il contributo fondamentale che Elisabetta Terabust ha dato alla crescita del Corpo di Ballo capitolino, e nel portare in alto il nome della danza italiana”.
Alla memoria di Elisabetta Terabust sarà dedicato dal Teatro dell’Opera di Roma il trittico contemporaneo Kylián/ Inger/ Forsythe che debutterà al Teatro Costanzi giovedì 15 marzo 2018.
Di seguito l’Addio a Elisabetta Terabust da parte del Teatro San Carlo
Grande cordoglio del Teatro di San Carlo, della Sovrintendente Rosanna Purchia, del direttore del Corpo di ballo Giuseppe Picone, di tutti i ballerini della Fondazione Lirica campana, del direttore Fournial e degli allievi della Scuola di Ballo per la scomparsa di Elisabetta Terabust. “La danza, i corpi di ballo italiani le sono immensamente riconoscenti – afferma Giuseppe Picone – perché la Signora Terabust ha dato tanto a tutti noi. E’ stata una personalità straordinaria che ha segnato profondamente con la sua grande arte la storia della danza italiana”.
Di seguito l’Addio a Elisabetta Terabust da parte di Carlo Fontana, Presidente AGIS
“La scomparsa di Elisabetta Terabust rappresenta per il mondo della danza, e più in generale per tutto lo spettacolo italiano, una dolorosa perdita”. Così, Carlo Fontana, Presidente AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, ricorda la grande ballerina, scomparsa questa notte a Roma. Proprio all’Opera di Roma (di cui era attualmente direttrice onoraria della Scuola di ballo), Elisabetta Terabust ha legato gran parte della sua carriera, divenendone prima ballerina nel 1966 ed étoile nel 1972. “Una perdita ancor più dolorosa – conclude Fontana – per il sottoscritto, che avuto la fortuna di lavorare con lei dal 1993 al 1997, quando diresse il Corpo di ballo del Teatro alla Scala, periodo nel quale ho potuto apprezzarne la profonda umanità e l’enorme professionalità”.
Di seguito l’Addio della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Se ne è andata anche Elisabetta Terabust una ballerina intelligente e appassionata. Una grande ballerina, pupilla di Eric Bruhn e di Roland Petit, frutto della scuola dell’ Opera di Roma e poi stella nella compagnia di Roland Petit e nel London Festival Ballet, tra le prime italiane ad aprire la strada internazionale ai nostri interpreti.
Eccellente nel repertorio romantico – la sua Sylphide è uno dei reference roles da studiare al dettaglio e in Giselle, della quale dette interpretazioni memorabili, ma anche danzatrice/attrice di intensa presenza scenica in titoli del Novecento da Giulietta a Caroline in Lilac Garden di Tudor – è stata partner amata da alcuni dei più prestigiosi nomi del mondo del balletto: da Rudolf Nureyev a Peter Schaufuss, da Patrice Bart a Vladimir Derevianko.
E’ stata una fondamentale protagonista dell’evoluzione del teatro di danza, anche in Italia con la sua costante e devota presenza nelle produzioni a Reggio Emilia di Aterballetto a firma di Amedeo Amodio, creando Lo Schiaccianoci, Romeo e Giulietta e Psyche a Manhattan. E soprattutto con il suo importantissimo contributo come direttrice delle compagnie di balletto del Teatro alla Scala, del Maggio Musicale Fiorentino, del San Carlo di Napoli e della Scuola e del Teatro dell’Opera di Roma.
Occhio infallibile in queste compagini ha individuato, sostenuto e lanciato la carriera a degli autentici fuoriclasse: da Massimo Murru a Roberto Bolle, da Letizia Giuliani a Alessandro Macario.
Il mondo della Danza e il Teatro di Reggio Emilia ne portano un ricordo indelebile.
Foto: 1. Elisabetta Terabust; 2. Elisabetta Terabust in sala ballo con Bronislava Nijinska, 1969; 3. Elisabetta Terabust e Rudolf Nureyev, Giselle; 4. Elisabetta Terabust e Rudolf Nureyev, Romeo e Giulietta; 5. Elisabetta Terabust, Don Chisciotte, ph. Napolitano; 6. Elisabetta Terabust, Infiorata da Genzano, Spoleto 1982, ph. Napolitano; 7. Elisabetta Terabust, Romeo e Giulietta di Amedeo Amodio; 8. Elisabetta Terabust in Charlot danse avec nous; 9.-11. Elisabetta Terabust; 12.-13. Elisabetta Terabust e Zarko Prebil in sala prove; 14. Elisabetta Terabust e Peter Schaufuss; 15. Elisabetta Terabust; 16. Elisabetta Terabust, ph. Leslie e Spatt; 17. Elisabetta Terabust e Luigi Bonino, Check to check di Roland Petit, ph. Alessio. Buccafusca, 1990, Positano; 18. Elisabetta Terabust, Coppelia; 19-21. Elisabetta Terabust; 22. Elisabetta Terabust, Giselle, ph. Alessio Buccafusca; 23. Elisabetta Terabust, Coppelia; 24. Elisabetta Terabust in Romeo e Giulietta di Amedeo Amodio; 25. Elisabetta Terabust; 26. Elisabetta Terabust, ph. Lelli e Masotti, Teatro alla Scala; 27.-32. Elisabetta Terabust, Teatro alla Scala; 33. Elisabetta Terabust e Alessandra Ferri, Teatro alla Scala; 28. Svetlana Zakharova, Elisabetta Terabust, Roberto Bolle, Teatro alla Scala; 29. Elisabetta Terabust, ph. Lelli e Masotti, Teatro alla Scala.