La recensione

Accolta con grande successo la Serata Ciajkovskij della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala

Applausi meritatissimi hanno salutato lo spettacolo degli allievi della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala al Piccolo Teatro Strehler di Milano, un grande evento, dedicato alle straordinarie musiche di Cajkovskij, curato con sapienza dal direttore Frédéric Olivieri, ben confezionato nella scelta delle coreografie, nella loro impeccabile esecuzione e arricchito dalle suggestive scenografie e dai curatissimi costumi che hanno visto all’opera gli allievi dei vari corsi dell’Accademia Teatro alla Scala.

Rigore, disciplina e tenacia, ecco le caratteristiche che contraddistinguono la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, una scuola che da oltre duecento anni diploma coloro che calcheranno il palcoscenico non soltanto del teatro milanese ma anche di innumerevoli altri prestigiosi teatri.

Come avviene nelle più prestigiose scuole di ballo del mondo, in cui vige una selezione ferrea, non solo per l’accesso ma per ogni passaggio al corso superiore, molti fra i bambini e i ragazzi dei primi corsi si perderanno per strada. Per arrivare agli ultimi corsi e al diploma, occorrono grandi doti, sacrifici immensi e incondizionato amore per questa arte così difficile, così affascinante, così unica. Ma tantissimi saranno coloro che, grazie agli insegnamenti di autorevoli maestri avranno tra le mani una brillante carriera. E che sia realmente così lo dimostrano le splendide carriere di tantissimi ex allievi della Scuola, oggi danzatori, solisti e primi ballerini non solo alla Scala ma nei teatri di tutto il mondo.

Da quando esiste l’Accademia d’Arti e Mestieri del Teatro alla Scala, articolata in diversi dipartimenti (danza, musica mestieri del palcoscenico e management) si nota davvero un miglioramento generale e una perfezione mai prima d’ora raggiunta. E questo si riscontra anche nella realizzazione degli spettacoli di danza in cui l’eccellenza di Frédéric Olivieri, dal 2006 alla guida della scuola scaligera e dal 2003 direttore del Dipartimento Danza, si ritrova nell’insegnamento, nella direzione e nella realizzazione dei diversi spettacoli che vedono impegnati gli allievi scaligeri.

Ne è un esempio Serata Ciajkovskij, lo spettacolo della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala in scena al Piccolo Teatro Strehler di Milano, un grande evento, dedicato alle straordinarie musiche di Cajkovskij, ben confezionato dalla Fondazione Accademia Teatro alla Scala, sia per quanto riguarda le coreografie presentate che per le suggestive scenografie e i curatissimi costumi che hanno visto all’opera gli allievi dei corsi per sarti dello spettacolo, truccatori, parrucchieri teatrali, attrezzisti di scena della prestigiosa Accademia scaligera.

L’ho definito spettacolo, e non saggio, poiché ogni dettaglio è curato nei minimi particolari e perché, dal punto di vista esecutivo, gli allievi dei vari corsi hanno dimostrato serietà e una professionalità singolari, rare in ragazzi della loro età. L’insieme di questi elementi fanno la differenza e pongono il tutto ad altissimi livelli. Merito degli insegnanti? O dello spirito e dell’amore che questi ragazzi trasmettono in modo impeccabile? Senza dubbio entrambe le cose.

Certamente la tecnica loro impartita, che a mio avviso è la base di tutto, e lo stile inconfondibile uniti ad un programma che ha toccato il classico e il moderno a conferma di grande duttilità esecutiva, hanno conquistato il pubblico che è letteralmente rimasto affascinato dai giovani danzatori e dalle diverse coreografie proposte che avevano quale fil rouge la meravigliosa musica di Ciajkovskij.

La serata si è aperta sulla classicissima e delicata variazione dell’Adagio della rosa nel capolavoro coreografico originale di Marius Petipa da La bella addormentata, ripresa da Tatiana Nikonova e Leonid Nikonov, un brano eseguito con grazia e talento da una giovane e promettente allieva, molto intensa ed espressiva, nello spettacolo del 17 dicembre 2014.

A seguire Serenade, capolavoro di Balanchine nel suo più puro stile ripreso da Patricia Neary con assistenti Vera Karpenko e Paola Vismara; un balletto privo di trama ma con un romanticismo e una danza d’insieme che si fondono tutt’uno con la musica ispirata alla Serenata in do maggiore per orchestra d’archi in un trionfo di neoclassicismo. I giovani allievi hanno danzato donando al pubblico un’esibizione rigorosa nello stile ed elegante nella forma in un fluire libero di emozioni.

La seconda parte dello spettacolo si apre ancora con un estratto da La bella addormentata, questa volta nella versione contemporanea, e a mio avviso geniale, a firma di Mats Ek, ripresa da Pompea Santoro con assistente Emanuela Tagliavia, una coreografia dove il gioco, l’illusione, la plasticità inneggiano ad un’infinita espressività ed energia che ciascun giovane allievo ritrova dentro di sé, manifestandola in un indomito dinamismo.

Lo spettacolo si chiude con una lunga sequenza da Lo Schiaccianoci, la favola natalizia per eccellenza, sull’elegante coreografia di Frédéric Olivieri da Lev Ivanov con assistenti Paola Vismara e Leoniv Nikonov. Un estratto ineccepibile e di grande qualità in una visione scenica decisamente accattivante anche grazie ai costumi d’effetto di Roberta Guidi di Bagno che hanno incantato gli spettatori, affascinati dalla magia coreografica e dalla poetica nevicata che ha avvolto e riscaldato gli animi trasformando il Teatro Strehler in un luogo sospeso e fatato.

Applausi meritatissimi per una serata che è risultata una variazione di composizioni coreografiche di innocenza e disciplina in un incedere di sentimenti attraverso stili e generi che hanno delicatamente avvicinato linguaggi ed epoche nel geniale nome di Ciajkovskij.

Michele Olivieri

20/12/2014

Foto di Alessia Santambrogio

 

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy