A Reggio Emilia

A Reggio Emilia Souls di Olivier Dubois

05 . 10 . 2014

18.00

Reggio Emilia - Teatro Ariosto

Il Festival Aperto, nel contenitore del Reggio Parma Festival, propone domenica 5 ottobre 2014 al Teatro Ariosto Souls il nuovo lavoro di del coreografo e performer Olivier Dubois, un lavoro sulle “anime” dei migranti che, in linea con le sue precedenti produzioni, esplora la condizione umana e trae spunto dal fauno di Nijinski.

Nello spettacolo sei anime attraversano il deserto, in un cammino dalla vita alla morte. Una danza macabra, una inutile fuga da un destino ineluttabile, un percorso sabbioso e accidentato per sei danzatori africani accompagnati dal rullare ossessionante e ostinato di tamburi.

Souls, creato da Olivier Dubois durante una residenza al Cairo, conferma l’originalità e lo spessore creativo di questo coreografo francese, da pochi mesi incoronato direttore del Centre Chorégraphique National di Roubaix dove è subentrato a Carolyn Carlson. Danzatore molto speciale e coreografo di punta, Dubois è un autore di impatto radicale, che esplora i territori multiculturali e le radici della nostra umanità.

Souls, già presentato in Italia al Ravenna Festival, è un lavoro ideato per sei interpreti, sei danzatori di diversi paesi africani: Tshireletso Molambo (Sudafrica), Youness Aboulakoul (Marocco), Jean-Paul Mehansio (Costa d’Avorio), Hardo Papa Salif Ka (Senegal), Ahmed El Gendy (Egitto), Djino Alolo Sabin (RDC).

A proposito di Souls, scrive Olivier Dubois: “Immaginate se noi, sei miliardi di persone, decidessimo contemporaneamente di fare un passo nel senso inverso alla rotazione della terra… metteremmo l’ordine del mondo e il destino in discussione e quindi giocheremmo a fare gli dèi! Qual è il peso della nostra umanità? Come valutare l’impatto dei nostri passi? Non ci sono spiegazioni concrete, nessun proposito particolare che giustifichi l’emergere di questo desiderio… Un paradigma artistico. L’assoluta necessità di incontrare “l’autentico e arcaico” battere della terra, la “danza” originale, il perché dei nostri corpi agitati. La nascita della danza e afferrare l’eredità.
Nel 2008, sono entrato nella pelle de L’Après-midi d’un faune, alla mia prima performance ho capito istintivamente che dovevo trasmettere, perpetuare la specie del fauno, essere forza portante e restare ben lontano da approcci museali. L’obiettivo fondamentale è quello di mantenerlo in vita, di “mescolare”, un fauno non umano ma patrimonio dell’umanità… Sei uomini provenienti da sei diversi Paesi africani che insieme rispondono all’arcaica parola di Nijinski. Attraverso la morte affermo il mio vivere. Una lenta ed opprimente traversata… quella delle nostre anime. nnunciatrici del mio vivere – portatrici e già rivelatrici della mia morte. Souls è forse una lunga danza macabra, a meno che non sia quella di un’organizzazione segreta: quella del destino, della fatalità… del determinismo? Questa morte come anima del mondo.”

Classe 1972, Olivier Dubois crea il suo primo assolo, Under Cover, nel 1999. Nel 2005 è partner con Christine Corday nella produzione Féroces per il Théâtre de l’Esplanade di Saint-Etienne. L’anno successivo gli viene commissionata una creazione per le Sujet à vif nell’ambito del Festival di Avignone, Pour tout l’or du monde, che diventa la produzione vincitrice del Jardin d’Europe 2008 e del Premio speciale della critica francese. Per il Festival di Avignone 2009 firma il progetto Faune(s), basato sullo storico L’Après-midi d’un faune di Nijinskij. Nel 2009 crea Révolutions, un lavoro per quattordici danzatori sul Bolero di Ravel, prima parte della trilogia conclusa nel 2012 con Tragédie e avente come parte centrale l’assolo Rouge, creato nel 2011. Nel 2010 Jean-Christophe Maillot, direttore de Les Ballets de Monte-Carlo, gli commissiona una nuova versione dello Spectre de la Rose per la sua compagnia, intitolata The Rose Spectre. Alla Biennale de la Danse de Lyon debutta The Atlantic Man, lavoro basato sulle canzoni di Frank Sinatra. Durante un progetto di residenza della sua compagnia COD al Prisme d’Elancourt nel 2011, Dubois crea un progetto con 120 non professionisti, Envers et Face à Tous, sul mondo del teatro e i suoi misteri, progetto che è parte delle azioni pedagogiche che la compagnia conduce in tutta la Francia. Nel 2012 Dubois ottiene il diploma di stato di professore di danza.

In qualità di performer ha danzato lavori di Jan Fabre, Sasha Waltz, Angelin Preljocaj, Christophe Honoré, Nasser Martin-Gousset, Cirque du Soleil – Dragone, Marie Pessemier, Charles Cré-Ange, Dominique Boivin, Karine Saporta, Elio Gervasi, Balletto dell’Opera di Vienna, Andy Degroat, Laura Simi, Damiano Foa. Dall’1 gennaio 2014 Olivier Dubois è il nuovo direttore del Centre Chorégraphique National di Roubaix-Pas de Calais al posto di Carolyn Carlson.

Foto: Souls di Olivier Dubois, ph. Antoine TempŽ

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