Al via i nuovi sostegni ai lavoratori del settore spettacolo. Introdotta l’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo
L’introduzione di un’indennità di discontinuità “segna una svolta per i lavoratori dello spettacolo con un reddito basso che operano in questo settore in modo strutturalmente discontinuo” afferma il Ministro Sangiuliano. “A 20.600 lavoratori, con un reddito inferiore a 25 mila euro, arriverà un contributo medio di 1500 euro con punte fino a 2200 euro” dichiara il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi.
Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 27 novembre 2023, ha approvato in via definitiva il decreto legislativo riguardante il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità nonché l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo. L’approvazione fa seguito all’intesa della Conferenza unificata e all’acquisizione dei pareri del Consiglio di Stato e quello delle competenti Commissioni parlamentari, di cui ha accolto la totalità delle osservazioni pervenute.
Il provvedimento è il risultato del lavoro congiunto svolto dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, insieme ai tecnici dell’INPS.
La copertura finanziaria del “Fondo per il sostegno economico temporaneo – SET” è prevista nella misura di 100 milioni per il 2023, 46 milioni per il 2024, 48 milioni per il 2025, 40 milioni a decorrere dal 2026. Tali risorse saranno incrementate dagli oneri contributivi a carico dei datori di lavoro (pari all’1 per cento dell’imponibile contributivo); dal contributo di solidarietà, a carico dei lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (pari allo 0,50 per cento della retribuzione); dalla revisione e dal riordino degli ammortizzatori sociali e delle indennità.
Il numero dei beneficiari del provvedimento è di circa 20.600 lavoratori discontinui dello spettacolo (autonomi, co.co.co. e subordinati a tempo determinato) per attività connessa direttamente con la produzione e la realizzazione di spettacoli o in modo meno diretto rispetto al settore dello spettacolo (maschere teatrali, guardarobieri etc.) individuati con decreto interministeriale (Lavoro – Cultura), nonché i lavoratori a tempo indeterminato con contratto di lavoro “intermittente”, se non sono titolari di indennità di disponibilità.
A regime, a decorrere dall’anno 2024, sfruttando la copertura finanziaria di 40 milioni di euro, ai lavoratori dello spettacolo “discontinui” andranno in media circa 1.500 euro annui, arrivando in determinati casi anche oltre i 2.200 euro. Viceversa, per i requisiti maturati nell’anno 2022, le domande potranno essere presentate entro dicembre 2023 e potranno dar luogo, per coloro che risulteranno in possesso dei requisiti, a una indennità che potrà sfiorare i 4000 euro. Ai benefici economici si aggiungeranno anche vantaggi previdenziali: l’INPS accrediterà anche la contribuzione figurativa a favore degli stessi lavoratori.
“L’approvazione segna in maniera definitiva il varo di una riforma da troppi anni attesa. Una grande svolta per i lavoratori dello spettacolo con un reddito basso che operano in questo settore in modo strutturalmente discontinuo – dichiara il Ministro Sangiuliano al termine del Consiglio dei Ministri – Fin dall’insediamento del Governo avevamo deciso di inserire questo provvedimento tra le urgenze da affrontare. Dopo appena un anno siamo giunti all’obiettivo di dare una risposta concreta alle tante lavoratrici e lavoratori che non hanno grande visibilità, non appaiono sui palchi ma che svolgono un ruolo prezioso e indispensabile per permettere la messa in scena di importanti momenti culturali. D’ora in avanti sarà loro garantita una forma di sostegno al reddito necessario e fondamentale, su cui potranno contare ogni anno, insieme all’inserimento in percorsi di formazione continua e di aggiornamento professionale nelle discipline dello spettacolo. Ringrazio per il lavoro svolto il Ministro Calderone, il Sottosegretario Gianmarco Mazzi, gli esponenti della maggioranza, i Presidenti delle Commissioni Cultura di Senato e Camera, Roberto Marti e Federico Mollicone ma anche quelli dell’opposizione per il contributo offerto”.
“Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo potranno finalmente beneficiare dell’indennità di discontinuità, uno strumento di supporto economico su cui contare stabilmente ogni anno. Un provvedimento strutturale e continuativo mai realizzato prima, che, in riferimento al 2023, prevede uno stanziamento di 100 milioni di euro e punte massime di contributi pari a 4 mila euro per lavoratore.” È quanto dichiara il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi in merito all’approvazione del Decreto legislativo sull’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo.
“È la prima volta che un Governo vara un provvedimento così attento e consistente a beneficio dei lavoratori e degli artisti – continua Mazzi – Il Consiglio dei Ministri ha, infatti, approvato definitivamente il decreto legislativo che trova copertura finanziaria per 194 milioni nei prossimi tre anni e 40 milioni a regime dal 2026 con possibilità di rifinanziamento. A 20.600 lavoratori, con un reddito inferiore a 25 mila euro, arriverà un contributo medio di 1500 euro con punte fino a 2200 euro. In fase di prima applicazione l’importo arriverà a 4mila euro, per dare un deciso impulso all’istituto. A questi benefici si aggiungeranno i vantaggi pensionistici e previdenziali con una contribuzione figurativa da parte dell’INPS a favore degli stessi lavoratori. L’inserimento, poi, nei percorsi di formazione e aggiornamento sono tesi a restituire dignità e a costruire nuovi orizzonti professionali”.
“Continueremo su questa strada per sostenere le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo con nuove misure strutturali e responsabili – evidenzia il Sottosegretario – Questo obiettivo è stato raggiunto grazie alla volontà del Ministro Sangiuliano, alla partecipazione dei Ministeri del Lavoro, dell’Economia, all’INPS, alla Direzione Generale Spettacolo e all’ufficio legislativo del Ministero della Cultura. Grazie anche ai Presidenti delle Commissioni Cultura di Senato e Camera, Roberto Marti e Federico Mollicone”.
Mazzi conclude con una riflessione: “Qualcuno si lamenta? È curioso. Dopo vent’anni di chiacchiere e inerzia totale da parte di tanti esecutivi, si attacca il primo e unico governo che, in un contesto generale di grande rigore per la tenuta dei conti pubblici, investe da subito ben 100 milioni di euro per il settore. Noi, orgogliosi di questa manovra, siamo dalla parte di quei ventimila lavoratori che ne trarranno beneficio immediato”.
30/11/2023