La recensione

Successo per la Lezione Dimostrativa 2023 della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma

Si è svolta lunedì 27 febbraio, sul palco del Teatro Costanzi, la Lezione Dimostrativa della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, la prima con la direzione di Eleonora Abbagnato. In scena allieve, allievi e docenti di tutti i corsi accademici. Una serata ricca e emozionante, con classi dimostrative dei diversi livelli di tecnica classica e accurati estratti dalle lezioni di danza contemporanea, laboratorio coreografico, danza di carattere e pas de deux. In apertura e chiusura, il tradizionale défilé con tutti gli allievi accompagnati, nel finale, dei professori Silvia Curti, Ofelia Gonzalez, Federica Lanza, Gaia Straccamore, Alessandro Molin, Pablo Moret, Gerardo Porcelluzzi, Francesco Vantaggio, Francoise Parlanti, Marco Bellone, Ioulia Sofina, Valentina Canuti, dai maestri accompagnatori e dalla direttrice Eleonora Abbagnato a cui vanno i complimenti per questo riuscito appuntamento, frutto dell’impegno di un affiatato team.

È tornato lo scorso lunedì 27 febbraio 2023, al Teatro Costanzi, uno degli appuntamenti più attesi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, la Lezione dimostrativa, evento che offre al pubblico uno spaccato del lavoro quotidiano della scuola di danza capitolina. L’evento era ancor più atteso quest’anno dato che era il primo che vedeva alla direzione Eleonora Abbagnato, dallo scorso settembre alla guida sia della compagnia che della storica scuola del Teatro dell’Opera.

Proprio Eleonora Abbagnato ha aperto la serata ricordando in scena – con alle spalle il fondale de La Bayadère, l’ultima trionfale produzione del Teatro – il valore dell’istituzione coreutica romana, che si avvia a grandi passi verso i suoi primi cento anni di storia (siamo oggi a 95). Con una presentazione chiara e concisa la Direttrice, ha introdotto al pubblico le nuove linee guida della Scuola, un nuovo percorso di formazione che senza mai dimenticare gli imprescindibili fondamenti della tecnica classica, si caratterizza con una visione sempre più aperta e completa dell’artista, potenziandone la conoscenza dei diversi linguaggi della danza dal punto di vista pratico e teorico. Per questo, accanto alle classi di danza accademica, nella Scuola dell’Opera si coltivano oggi molteplici competenze con lezioni di tecnica contemporanea, laboratori coreografici, repertorio e passo a due, insieme ad ore di musica e storia della danza, preziose sessioni di fisiotecnica e, novità, le danze di carattere e la Gyrokinesis®.

Nella sua presentazione, Eleonora Abbagnato non ha dimenticato di ricordare che oltre allo studio nelle sale danza della Scuola, la formazione degli allievi avviene anche sul palco.

E questo potenziamento e raccordo tra lo studio e il palcoscenico si è già colto nella produzione di spettacoli ad hoc creati per la scuola di danza capitolina, tra cui spicca Pinocchio, nuovo balletto firmato da Giorgio Mancini, andato in scena tra novembre e dicembre 2022 al Teatro Nazionale, si coglie nella commissione di nuove coreografie per la scuola che saranno presentate il prossimo luglio nello spettacolo di fine anno e, assoluta novità, in uno spettacolo nella splendida e prestigiosa cornice delle Terme di Caracalla, nella partecipazione degli allievi alle produzioni del Corpo di ballo (vedi la già citata Byadére che ha visto un nutrito numero di allievi impegnati in diversi quadri dello spettacolo tra cui spiccano la danza della brocca e quella dell’Idolo d’oro) e nella partecipazione, già in questi primi 6 mesi dell’anno scolastico, a più di quattro produzioni di lirica. E segnaliamo ancora che quest’anno, grazie all’impegno della neo direttrice, i ragazzi hanno avuto modo di incontrare nelle aule della scuola di danza e nelle aule del Corpo di ballo, grandi étoile, coreografi e maître che hanno offerto ai ragazzi masterclasses e momenti di incontro che hanno nutrito, arricchito e stimolato il loro bagaglio culturale e la loro formazione.

Ma torniamo alla lezione dimostrativa 2023 che come da tradizione si è svolta sul grande palcoscenico dell’Opera con la consueta alternanza di allieve ed allievi di tutti i corsi accademici, dalla Propedeutica all’ottavo anno di studio.

In apertura, dopo un elegante e armonioso Défilé, scandito dal ritmo della Polonaise, lo spettacolo ha proposto delle vere e proprie “mini lezioni” che hanno permesso al pubblico di apprezzare e comprendere il lavoro  di tecnica accademica di ogni singolo corso. Al fianco degli allievi, i loro professori, che al microfono hanno sapientemente introdotto il pubblico al focus delle sequenze proposte, gestito i tempi e suggerito piccole correzioni. Il tutto con l’accompagnamento dal vivo al pianoforte, come avviene durante la normale lezione. Un po’ come assistere ad una giornata di studio, “sbirciando” tra le sale della scuola, scoprendo le difficoltà tecniche (via via crescenti) dei diversi corsi e ammirando l’impegno di docenti e allievi nel perfezionare, ogni giorno, gli aspetti tecnici ed espressivi della danza classica.

Ad aprire le “mini lezioni” di tecnica accademica è stata la docente Federica Lanza con la dimostrazione di Propedeutica, corso che precede il vero e proprio percorso accademico, ma che già avvia i piccolissimi alla percezione della simmetria del corpo e ai primi movimenti coordinati della danza. Un’occasione, questa breve lezione con esercizi a terra eseguiti in modo impeccabile da questi piccolissimi ballerini, per comprendere quanto già in giovane età la danza possa costituire un valido strumento per la sperimentazione del gesto, favorendo il corretto sviluppo di postura e andatura.

A seguire le classi di Gerardo Porcelluzzi, maestro esperto dei primi corsi, abile nel condurre un sistematico lavoro alla sbarra per impostare i fondamenti della tecnica classica, con particolare cura del ritmo, dell’allungamento muscolare, dell’uso della testa e con millimetrica attenzione a port de bras e ai tempi musicali dei battement e dei piccoli salti. Fantastici i suoi allievi di primo corso e i quelli del suo secondo e terzo corso maschile, inappuntabili sui tempi musicali e nell’esecuzione delle sequenze articolate come vere coreografie corali.

Mentre si passa ai livelli successivi, è particolarmente interessante notare le crescenti difficoltà tecniche, ma anche le sfide ritmiche e stilistiche a cui vengono chiamati gli allievi. Abbiamo notato, da parte dei maestri, una peculiare richiesta di rapidità nell’esecuzione di determinate sequenze al centro, abbinate naturalmente ad una notevole pulizia di movimento. Belle, in particolare, le veloci combinazioni della maestra Silvia Curti per le classi femminili del secondo e terzo corso, interpretate con inedita disinvoltura da piccole allieve già danzanti.

Entrato a far parte quest’anno del corpo docente della Scuola dell’Opera, dopo una più che ventennale carriera all’Opéra di Parigi, il maestro Francesco Vantaggio ha messo a punto per gli allievi del 4° e 5° corso maschile una lezione rigorosa e di squisita eleganza, moderata nel ritmo ma assolutamente attenta ai dettagli, come la musicalità, la respirazione, la direzione del movimento nello spazio e la corretta chiusura di ogni esercizio. Una “mini lezione” dal sapore tutto francese, precisa nell’uso delle braccia e attenta a donare naturalezza all’esecuzione, e che non risparmia ai suoi allievi sequenze di giri e tour en l’air eseguiti da entrambi i lati.

Nella dimostrazione del 4° e 5° corso femminile della docente Gaia Straccamore abbiamo applaudito i tanti vivaci passaggi in punta, tra passé e pas de bourrée che rivelano un’idea di “classe danzante” preparatoria all’esecuzione del repertorio. Bello in questi due corsi, l’uso delle braccia e delle teste, specialmente in alcune giovanissime interpreti del 4° corso che, nonostante la giovane età, già rivelano una notevole abilità nel rendere coreografica qualsiasi sequenza.

Nella dimostrazione del 6° e 7° corso maschile del maestro Alessandro Molin abbiamo particolarmente apprezzato la cura di salti e tour, declinati in numerosi esercizi atti ad allenare anche la gestione dello spazio attraverso diagonali e combinazioni centrali complesse. Tra gli allievi del settimo corso spicca Damiano Felici per presenza scenica ma soprattutto per la naturale musicalità che riesce a donare ad ogni singolo passo.

È poi sempre illuminante osservare le lezioni dei professori Ofelia Gonzalez e Pablo Moret, riuniti in palcoscenico per la dimostrazione degli ultimi corsi in cui vediamo all’opera i diplomandi della scuola, probabili futuri professionisti dello stesso Teatro dell’Opera o di altre compagnie del mondo. Qui, ragazze e ragazzi non si risparmiano in sequenze impegnative, tra adagi, salti e batterie, pirouettes e tour en l’air, grand jeté e fouettés. Tra le allieve dell’ultimo corso spicca Mai Ezoi, giovane ballerina dotata di una speciale luce interpretativa, di un carisma del tutto particolare che la rendono, nonostante abbia solo 16 anni, una delle promesse da non perdere di vista. Diverse giovani promesse si contano inoltre nel 6° corso femminile sempre guidato con enorme maestria da Ofelia Gonzalez.

Non sono mancati, in questa Lezione dimostrativa 2023, ulteriori momenti di scoperta del “nuovo corso” della Scuola di danza dell’Opera di Roma con la presentazione delle classi dei nuovi docenti della Scuola del Teatro dell’Opera. La seconda parte della serata ha infatti visto in scena piccoli estratti dalle lezioni di tecnica contemporanea condotte dalla docente Francoise Parlanti, che ha anche raccontato al pubblico il tipo di lavoro svolto in questi ultimi mesi: uno studio approfondito, basato sull’approccio di Alwin Nikolais, per mirare ad una qualità di movimento essenziale e consapevole. Una qualità che ben si è colta nell’esecuzione degli allievi.

Brillante e effervescente la dimostrazione di danza di carattere eseguita dagli allievi dal 4° al 7° corso.  Attraverso diverse sequenze coreografiche, eseguite alla sbarra e al centro, la docente Joulia Sofina ha fatto assaggiare al pubblico il sapore delle più celebri danze nazionali (italiana, ungherese, russa, ma anche un accenno di zapateado). Ottima l’idea di inserire questo tipo di studio, che senza dubbio affina le abilità dei ballerini, dal ritmo alla flessibilità, dalla forza fisica all’espressività scenica, una base importante su cui poggiare le loro future interpretazioni nei tanti balletti di repertorio che comprendono simili danze. Per le allieve e gli allievi dei corsi superiori, qui elegantemente in gonna rossa e scarpe con piccolo tacco, attimi di vero e proprio spettacolo, con combinazioni al centro di grande vivacità in cui li abbiamo visti anche cimentarsi in brevi passaggi “acrobatici”.

Innovativo e estremamente interessante il lavoro presentato da Marco Bellone, curatore di un laboratorio coreografico. Gli allievi hanno mostrato, in una sequenza senza interruzioni, il sottile e fondamentale passaggio da un’impostazione “classica” del movimento ai molteplici contorni e alle differenti potenzialità espressive della danza contemporanea. Un interessante momento per inquadrare anche l’abilità dei giovani allievi (qui in divisa nera con morbidi pantaloni grigi) di “scomporre” il movimento, liberandolo da schematismi e indagando le possibilità di un corpo plastico e dinamico.

Attraverso tutte le esibizioni si è percepito un innalzamento del livello tecnico e interpretativo degli allievi dei diversi corsi, tra i quali possiamo forse già immaginare qualche futura stella, come già accaduto negli anni passati. Proprio per dare l’idea di questa continuità tra formazione e professione, la direttrice Eleonora Abbagnato ha scelto di invitare a far parte della serata anche un ex allievo, Simone Agrò, cresciuto nella scuola, poi subito entrato a far parte del Balletto dell’Opera di Roma dove è stato recentemente nominato, poco più che ventenne, ballerino solista. Accompagnato dalle piccole e deliziose allieve dei primi due corsi, lo abbiamo ammirato nel celebre assolo dell’Idolo d’oro dal balletto La Bayadère, nella versione firmata da Benjamin Pech recentemente in scena al Teatro Costanzi. Per lui meritati applausi e ovazioni dal pubblico.

E ancora, per chiudere, l’intensa dimostrazione della classe di pas de deux a cura di Pablo Moret, docente di lunga e prestigiosa esperienza, che non manca di mettere alla prova in ardui intrecci le coppie di allievi degli ultimi corsi. Un lavoro continuo e scrupoloso, fondamentale per la futura carriera di ballerine e ballerini.

In chiusura, di nuovo il défilé degli allievi, per un gran finale che ha visto in scena tutti i professori, Silvia Curti, Ofelia Gonzalez, Federica Lanza, Gaia Straccamore, Alessandro Molin, Pablo Moret, Gerardo Porcelluzzi, Francesco Vantaggio, Francoise Parlanti, Marco Bellone, Joulia Sofina, Valentina Canuti (docente quest’ultima di un’altra nuova materia introdotta quest’anno, la Gyrokinesis®), i maestri accompagnatori al pianoforte Alexei Baranovskii, Natale Garufi, Mario Germani, e naturalmente la direttrice Eleonora Abbagnato, visibilmente emozionata per questo appuntamento, in palcoscenico, della Scuola di danza dell’Opera di Roma.

A lei va un plauso speciale per aver donato una luce nuova alla Scuola del Teatro dell’Opera. Una luce che si legge negli allievi e in tutte le esibizioni di questa lunga serata, una vera maratona, particolarmente ricca e accolta da un pubblico attento, che ha gremito ogni posto disponibile del Costanzi, un pubblico caloroso che ha salutato con meritati applausi ogni singola coreografia.

Complimenti dunque alla Direttrice, ai docenti, alle allieve e agli allievi, che attendiamo di rivedere in estate per l’atteso spettacolo di fine anno accademico e per il nuovo e inedito spettacolo alle Terme di Caracalla.

Francesca Bernabini e Lula Abicca

12/03/2022

Foto: Lezione Dimostrativa della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, ph Fabrizio Sansoni, Teatro dell’Opera di Roma.

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