Gli allievi della Scuola di Ballo e dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala ad Arezzo con Schiaccianoci di Olivieri, Largo di Levaggi e Serenade di Balanchine
Gli allievi della Scuola di Ballo e dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala sono in scena sabato 4 marzo 2023 al Teatro Petrarca di Arezzo con un trittico di coreografie. Apre il Pas de deux dall’Atto I e il celeberrimo Valzer dei Fiori da Schiaccianoci nella bella versione coreografica Direttore della Scuola di Ballo, Frédéric Olivieri. Segue Largo di Matteo Levaggi brano sospeso tra il classico e il contemporaneo. In chiusura Serenade, uno dei capolavori del neoclassicismo firmati da George Balanchine.
04 . 03 . 2023
19.00
Arezzo - Teatro Petrarca
Sabato 4 marzo 2023, alle 19, nell’ambito della stagione Aretina 2022-2023, il Teatro Petrarca di Arezzo accoglie gli allievi della Scuola di Ballo e dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala per uno spettacolo che li mette alla prova nell’esecuzione di coreografie del grande repertorio classico, neoclassico e in creazioni contemporanee.
Lo spettacolo si apre sulle celebri note dell’Ouverture de Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il balletto, firmato nel 2011 dal Direttore della Scuola di Ballo, Frédéric Olivieri, ha conosciuto nel tempo un grande successo di critica e pubblico e conserva ancora oggi una notevole freschezza grazie all’atmosfera fiabesca della coreografia, che richiede spiccate abilità tecniche ed espressive che ben si adattano alla preparazione rigorosa e alla giovane età degli interpreti. Gli allievi eseguono il Pas de deux dall’Atto I e il celeberrimo Valzer dei Fiori dall’Atto II.
Lo spettacolo prosegue con Largo di Matteo Levaggi, danzatore e coreografo la cui cifra stilistica è sempre stata connotata da un raffinato eclettismo. Levaggi ha ripreso per la Scuola di Ballo dell’Accademia una delle sue creazioni più conosciute, Largo, andata in scena per la prima volta nel 2007 al Théâtre des Champs-Elysées a Parigi su musiche di Šostakóvič per i due danzatori Céline Cassone e Bruno Roy, pezzo entrato poi a far parte del repertorio del Ballet du Grand Théâtre de Genève. Il pezzo era stato concepito con una decisa componente contemporanea, pur essendo stato pensato per danzatori dalla forte matrice classica. La versione elaborata per gli allievi scaligeri parte da un’altra composizione musicale, la Suite n. 1 in sol maggiore per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, eseguita dal vivo da Sofia Bellettini e aggiunge la presenza di tre ballerini. Levaggi adotta delle unità lessicali tipiche del balletto classico, volte tuttavia a risaltare il linguaggio contemporaneo. Come lui stesso sottolinea: «suddiviso in tre momenti, Largo vuole mettere in luce forme e movimenti del sentire contemporaneo, avvalendosi dei vocaboli della danza classica».
Uno dei balletti più noti di George Balanchine, Serenade, creato sulla Serenata in do maggiore per orchestra d’archi, op. 48 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, chiude la serata. Il balletto, che la scuola scaligera vanta nel suo repertorio sin dal 2008, è stato ripreso da Patricia Neary, che dopo la brillante carriera come solista del New York City Ballet sotto l’egida dello stesso Balanchine ne ha raccolto l’eredità, riproponendone in tutto il mondo gli allestimenti.
George Balanchine crea Serenade nel 1934 sulle note dell’omonima composizione di Čajkovskij per gli allievi della School of American Ballet, appena fondata con Lincoln Kirstein e Edward M. M. Warburg ed è il primo balletto a serata intera che porta la sua firma a distanza di pochissimi mesi dal suo arrivo negli Stati Uniti. Balanchine, volendo infondere al balletto una vena malinconica, inverte l’ordine dei movimenti musicali spostando il terzo, Elegia, alla fine. Serenade, uno degli esempi più alti del suo stile, vede 28 ballerini in costumi celesti danzare davanti a un fondale della medesima tonalità. Come lui stesso scriveva in Complete Stories of the Great Ballets: «Per Serenade molti pensano che ci sia una storia nascosta nel balletto. Non c’è. Sono semplicemente danzatori in movimento su un bel pezzo di musica. L’unica storia è la storia della musica, una serenata, una danza, se si preferisce, al chiaro di luna».
L’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala è qui diretta per la prima volta alla testa da Alessandro Bonato, giovane direttore che ha già raccolto notevoli consensi, dopo aver maturato significative esperienze alla guida di prestigiose compagini orchestrali, dalla Filarmonica della Scala all’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI al Wiener Concert-Verein, solo per citarne alcune.
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Foto: 1.-8. Serenade di George Balanchine, ©The George Balanchine Trust, ph. Annachiara Di Stefano, Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala; 9. -13. Schiaccianoci di Frédéric Olivieri, ph. Annachiara Di Stefano, Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala; 14.-19. Largo di Matteo Levaggi, ph. Annachiara Di Stefano, Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala.