In Abruzzo

Spellbound Contemporary Ballet e Lost Movement chiudono FLIC – Festival Lanciano in Contemporanea 2022

Dal 11 . 09 . 2022 al 12 . 09 . 2022

Lanciano (CH) - Teatro Comunale Fedele Fenaroli, via dei Frentani 6

L’ottava edizione del festival multidisciplinare FLIC – Festival Lanciano in Contemporanea, organizzato dall’Associazione culturale I Cinque Sensi, si chiude l’11 e il 12 settembre 2022 con due spettacoli al Teatro Comunale Fedele Fenaroli di Lanciano, gioiello architettonico di metà ‘800.

Protagonista, con due diversi programmi è una compagnia storica del panorama italiano e internazionale, lo Spellbound Contemporary Ballet che al Teatro Fenaroli presenta un trittico di lavori in prima regionale.

Domenica 11 settembre alle 21.00 va in scena Marte di Marcos Morau, coreografo valenciano protagonista del panorama contemporaneo per gli scenari immaginifici che crea con i suoi lavori che mescolano danza e allestimenti visionari, e The Real you di Mauro Astolfi che riflette sulla ricerca di un valore essenziale, una realtà ideale che potrebbe essere eterna.

Marte, è Dio della guerra, ma anche della passione, della sessualità, della perfezione e della bellezza. In Marte Marcos Morau pensa a tutto ciò che ha lasciato e a tutto ciò che non potrà mai più essere, quel momento in cui la realizzazione e il fallimento sono raggiunti in tutto il loro splendore e tutto è vissuto come se il mondo si scontrasse domani.
Marte rappresenta quel pianeta vuoto e ostile che attende di essere colonizzato da un gruppo di giovani, in una sorta di celebrazione nell’Europa del XXI secolo, con tutta la forza della sua gioventù e del suo desiderio come forza motrice. Piacere, desiderio e tensione sono gli elementi centrali di questo progetto. Un conflitto tra l’individuo e la collettività, tra il presente e un futuro incerto, tra la materia organica e la tecnologia, dove si rivela una nuova concezione della forma astratta.

The Real You di Mauro Astolfi è invece la costruzione di uno spazio dove poter ritrovare un valore essenziale, una realtà ideale che potrebbe essere eterna. Cosa possiamo mettere davanti a tutto nella nostra vita per scoprire cosa siamo oppure cosa non siamo? È deciso che esistiamo solo come un risultato scientifico universalmente riconosciuto, o forse possiamo trovare un’identità al di fuori del modello cristallizzato di chi già ha pensato la nostra di vita? Partiamo con un’indagine della comunità dove viviamo e che conosciamo meglio, e cerchiamo di non invecchiare sommersi da una moltitudine di prospettive teoriche. Cerchiamo in noi la determinazione per sottrarci alle regole che stabiliscono come dovremmo interpretare ad esempio la vita sociale. Lavoriamo per trovare da noi stessi il nostro ordine e il nostro conflitto preferito.

In scena i danzatori dello Spellbound Contemporary Ballet Anita Bonavida, Lorenzo Capozzi, Riccardo Ciarpella, Linda Cordero, Maria Cossu, Mario Laterza, Giuliana Mele, Mateo Mirdita, Alessandro Piergentili, Caterina Politi, Miriam Raffone e Martina Staltari e Aurora Stretti.

Lunedì 12 settembre alle 21.00 la Spellbound Contemporary Ballet propone Yes, of course it hurts, sempre di Mauro Astolfi, una coreografia che nasce invece da una forte impressione avuta dalla lettura della meravigliosa omonima poesia di Karin Boye, una riflessione profonda e acuta sulla necessità del dolore nella nostra vita come momento di trasmutazione e di comprensione della inevitabilità dello stesso. Un dolore che già ci accompagnava, ma che non bisogna temere, perché è in quel momento, quando ci si libera dalla paura del dolore che creiamo il nostro mondo.

A seguire, alle 21.45, sempre lunedì 12 settembre e sempre al Teatro Fenaroli la Compagnia Lost Movement, fondata dieci anni fa dal coreografo pugliese Nicolò Abbattista e dal dramaturg lancianese Christian Consalvo, propone in prima nazionale Game of Role, coreografia che affronta il tema delle dinamiche del gioco di ruolo e dell’alienazione con il lavoro. E’ questo il primo spettacolo co-prodotto da FLIC.

Un Game of role (Gioco di ruolo o GDR) è una tipologia di videogame in cui i giocatori, assumendo il ruolo di uno o più personaggi, si immedesimano completamente nei personaggi, negli eventi, nelle ambientazioni grazie alla narrazione estremamente realistica. La ricerca coreografica nasce dall’esperienza di uno degli autori col mondo dei videogame, in particolare ispirandosi alla saga giapponese di Final Fantasy, per approfondire tre esperienze del giocatore: l’adrenalina provata davanti allo schermo, la competitività con gli altri giocatori e le relazioni virtuali.

La coreografia vede, attraverso il gioco, l’alternarsi di vari temi come la figura del supereroe, la contrapposizione tra realtà e finzione, le affollate solitudini adolescenziali, l’adulto che torna a contattare il suo bambino interiore, cercando così di portare lo spettatore dalla dimensione del gioco alla dimensione della realtà per lasciare in sospeso la seguente domanda: cosa è reale e cosa non lo è?

www.flicfestival.it

Foto: 1. Spellbound Contemporary Ballet, Marte di Marcos Morau; 2. Spellbound Contemporary Ballet, Yes, of course it hurts di Mauro Astolfi; 3.

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