A Roma

Carolyn Carlson dialoga con Bill Viola. Performance al Palazzo Bonaparte di Roma

23 . 06 . 2022

ore 19.30, 20.30 e 21.30

Roma - Palazzo Bonaparte, Piazza Venezia 5

È da nove anni che Carolyn Carlson manca da Roma, e la capitale si prepara ad accoglierla in uno sfondo ‘imperiale’, ossia a Palazzo Bonaparte, residenza di Letizia Ramolino, madre di Napoleone. Ma se l’architettura del Palazzo risale a fine ‘600, la performance “itinerante” che Carolyn Carlson ha ideato intorno alla mostra di Bill Viola, Icons of Light, attualmente ospitata nelle sale di “Madame Mère”, ha un sapore che sembra anticipare un mondo futuro.

Carolyn Carlson – Bill Viola è una performance con tre repliche – il 23 giugno 2022 alle ore 19.30, 20.30 e 21.30 – in cui la celebre coreografa, accompagnata dal gorgoglio che emerge ogni tanto dai video “acquatici” di Viola, condurrà gli spettatori di sala in sala, danzando tra le opere del videoartista americano: uno scambio vicendevole tra le arti, un raffinato dialogo tra anima e movimento.

La coreografa americana, naturalizzata francese, vive e lavora da molti anni in Francia dove è, a ragione, considerata una delle figure più rappresentative della danza contemporanea tant’è vero che dal 15 giugno 2022 potrà fregiarsi del titolo di Académicienne de France, essendo stata eletta alla prestigiosa istituzione. Sotto la “Coupole” dove si tengono le investiture, Carolyn Carlson andrà a occupare il quarto e ultimo posto della sezione coreografia, accanto a Thierry Malandain, Blanca Li e Angelin Preljocaj, e indosserà la sontuosa divisa ricamata – con tanto di spada cerimoniale – che fu introdotta proprio da Napoleone stesso.

Negli anni Ottanta Carolyn Carlson ha vissuto e lavorato a lungo nel nostro paese contribuendo in modo significativo allo sviluppo della danza contemporanea italiana. Oggi, a riportarla in Italia, è di nuovo Daniele Cipriani che ha organizzato questo evento in collaborazione con Arthemisia e con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia. In questa performance che si avvale del coordinamento della coreografa Simona Bucci, sua storica collaboratrice, Carolyn Carlson, androgina e flessuosa come se gli anni la sfiorassero appena, si esibisce insieme a Sara Orselli, solista italiana della sua compagnia con sede a Parigi.

Carolyn Carlson è particolarmente sensibile agli influssi dell’arte visiva, e non è un caso che abbia scelto come ispirazione per questo suo nuovo lavoro le video opere, sospese nello spazio, atemporali, di Bill Viola. Sono opere che la riavvicinano all’elemento acqua che fu il leitmotiv della stagione veneziana in cui la Carlson guidò una sua propria compagnia di danzatori presso il Teatro La Fenice (esperienza a cui seguirono quelle di Direttrice della Sezione Danza della Biennale di Venezia e fondatrice dell’Accademia Isola Danza – La Biennale di Venezia).

È sempre un avvenimento d’eccezione una performance di questa “Poetessa della Danza”, come talvolta viene definita, personalità unica della modern dance che usa la danza quale linguaggio visivo per tuffarsi nella psiche umana e portare in superficie la vera natura dell’essere. Come Bill Viola, Carolyn Carlson unisce la dimensione spirituale orientale con quella occidentale. Come Viola, la sua arte è una continua sperimentazione e riflessione, un dialogare con lo spazio, un visionario percorso interiore attraverso emozioni.

A Palazzo Bonaparte gli spettatori potranno seguirla da vicino mentre entra, danzando, nelle misteriose acque di Bill Viola.

Carolyn Carlson – Bill Viola è il primo evento di una rassegna intitolata Dancing into Visual Art, ideata da Daniele Cipriani per Arthemisia.

Le tre repliche della performance Carolyn Carlson – Bill Viola sono eventi unici per un massimo di trenta spettatori ciascuno. Una visita alla mostra di Bill Viola è inclusa nel costo del biglietto.

Per acquistare i biglietti cliccare qui.

 

CAROLYN CARLSON

Nata in California, Carolyn Carlson si definisce soprattutto una nomade. Dalla Baia di San Francisco all’Università dello Utah, dalla compagnia di Alwin Nikolais a New York a quella di Anne Béranger in Francia; dall’Opera di Parigi al Teatrodanza La Fenice di Venezia, al Théâtre de la City di Helsinki, dal Ballet de l’Opéra de Bordeaux al Cartoucherie di Parigi, dalla Biennale di Venezia a Roubaix, Carolyn Carlson è una viaggiatrice instancabile, sempre alla ricerca, sempre impegnata a sviluppare e condividere il suo universo poetico.

Erede delle concezioni di movimento, della composizione e della pedagogia di Alwin Nikolais, è arrivata in Francia nel 1971. L’anno successivo ha firmato, con Rituel pour un rêve mort, un manifesto poetico che definisce un approccio al suo lavoro che non rinnega da allora: una danza sicuramente rivolta alla filosofia e alla spiritualità. Al termine “coreografia”, Carolyn Carlson preferisce quello di “poesia visiva” per designare il suo lavoro. Dare vita a opere che testimoniano il suo pensiero poetico, e una forma d’arte completa in cui il movimento occupa un posto privilegiato.

Per quattro decenni, la sua influenza e il suo successo sono stati considerevoli in molti paesi europei. Ha svolto un ruolo chiave nell’emergere della danza contemporanea francese e italiana con il GRTOP all’Opera di Parigi e il Teatrodanza al Teatro la Fenice di Venezia. Ha realizzato più di cento pezzi, molti dei quali costituiscono pagine importanti della storia della danza: da Density 21.5 a The Year of the Horse, da Blue Lady a Steppe, da Maa a Signes, da Writings on Water a Inanna. Nel 2006 il suo lavoro è stato incoronato dalla Biennale di Venezia con il primo Leone d’Oro mai assegnato a un coreografo.

È anche Comandante delle Arti e delle Lettere e Ufficiale della Legion d’Onore. Fondatrice dell’Atelier de Paris, presso La Cartoucherie nel 1999, Carolyn Carlson con la sua Company è stata artista associata al Théâtre National de Chaillot dal 2014 al 2016. Nel 2017, parallelamente all’attività principale incentrata sulla divulgazione, stanno emergendo nuove forme di creazione: una mostra per musei e un lungometraggio danzato per il cinema. Nel 2019 ottiene la nazionalità francese e l’anno successivo viene eletta membro della sezione coreografia dell’Académie des Fine Arts.

Foto: 1.-3. Carolyn Carlson, Dialogue avec Rothko, ph. Laurent Paillier; 4. Carolyn Carlson ph. Laurent Philippe.

 

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