Swans never die al Festival Interplay
10 . 06 . 2022
dalle 19.30
Collegno (TO) - Lavanderia a Vapore
Cosa resta oggi di un’opera coreografica considerata una pietra miliare della storia della danza occidentale dell’inizio del XX secolo? Che memoria ne conserviamo? In che forme e in quali corpi è sopravvissuta nel tempo? Chi ne ha raccolto l’eredità e perché?
Da queste domande il progetto Swans never die – coordinato da Lavanderia a Vapore, condiviso e promosso da una rete di soggetti che hanno deciso di unire idee e progettualità, intorno a La morte del cigno – ha costruito una programmazione congiunta dalla seconda metà del 2021 e per tutto il 2022 (in presenza e online) con spettacoli, workshop e laboratori di danza di comunità, incontri con gli artisti, webinar e residenze artistiche, per invitare il pubblico a scoprire le diverse possibilità di mettersi sulle tracce di un classico grazie alle sue riletture contemporanee.
Il 10 giugno 2022 si chiudono gli spettacoli in teatro dell’edizione 2022 del Festival Interplay, con una programmazione composita che rispecchia la natura del progetto e restituisce la visione multiforme di tutti i membri della RTO che reggono la governance di Lavanderia.
Alle 19.30 per la IX edizione del contest nazionale La Danza in 1 minuto, Coorpi premierà i vincitori della sezione Beyond One Minute – swans never die, rivolta ad artisti italiani o attivi in Italia, che attraverso un processo di screendance re-enactment si sono cimentati in rivisitazioni in chiave contemporanea della celeberrima coreografia La morte del cigno di Michel Fokine per Anna Pavlova, su musica di Camille Saint Saëns. Unica regola del contest, il rispetto della durata del brano, con ampio spazio di libertà interpretativa e nell’elaborazione musicale. Delle 34 opere pervenute ne sono state selezionate 8. In questa rosa di finalisti, la Giuria che sarà presente in sala, composta da Susanne Franco (Ca’ Foscari Venezia), Chiara Organtini e Carlotta Pedrazzoli (Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza, Collegno), Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli (Gender Bender Festival, Bologna), è al lavoro per scegliere l’opera vincitrice, che sarà svelata la sera del 10 giugno.
I finalisti:
Been Here Before – Daisy Ransom Phillips – (Segrate – MI)
MA CIGNO (The almost dead swan) – Simone Rosset – (Torino)
Swans Never Die – Simona Miraglia/Collettivo SicilyMade – (Caltanissetta)
Swans Never Die – Edoardo Bocchi – (Malo – VI)
SWAN MUST DIE – Peter Abraham – (Pavullo nel Frignano – MO)
FROM THE SWAN’S SIDE – Sandro Carnino – (Torino)
Swaën – Matteo Maffesanti – (Bassano del Grappa – VI)
The fifth wall – Caterina Aristea Cescotti – (Arzignano – VI)
Le 8 opere finaliste saranno inserite nel programma in tour de La Danza in 1 minuto, e nell’ambito dei numerosi festival partner e dei network internazionali.
Alle 20.30 il programma performativo si apre con il progetto multidisciplinare, fra arte e danza di Gosia Turzeniecka & Silvia Gribaudi: dopo le esperienze con Daniele Ninarello e Chiara Bersani, Gosia Turzeniecka torna a Interplay per dipingere Silvia Gribaudi e lasciare un’altra traccia permanente sui muri del cortile della Lavanderia a Vapore.
Entrando in sala, dalle 21, l’occasione di vedere in una sola serata le quattro compagnie piemontesi coinvolte nel progetto presentare in chiave contemporanea la propria rilettura de La morte del cigno: apre il programma Bright Feathers di Raphael Bianco e Egribianco Danza, la mise en éspace del percorso di rinascita di chi metabolizza un proprio disagio, una violenza subita dall’esterno o dall’incessante conflitto interno. Un terzetto maschile dove la danza è un rituale di iniziazione, un dialogo catartico con l’anima oscura che ci abita, che ci muove e che ci rivela dubbi, disagi e istinti a volte inconfessabili. Ognuno dei venti minuti della coreografia spinge verso una nuova e luminosa identità a dispetto delle convenzioni, proprio come la trasformazione di un brutto anatroccolo in qualcosa di meraviglioso come un cigno.
Di seguito Momento di Zerogrammi: il primo capitolo del più ampio progetto coreografico Il racconto dell’isola sconosciuta, liberamente ispirato all’omonima opera di José Saramago. La creazione si inscrive all’interno di un percorso di ricerca artistica intorno al tema della memoria, del tempo, del suo scorrere e della condizione emotiva e sociale che questa relazione innesca. Questo primo capitolo di studio concentra la propria ricerca sul rapporto con il tempo presente, sulla condizione sospesa e incerta che traghetta le nostre esperienze e memorie verso i desideri futuri e le speranze di là da realizzarsi.
Daniele Ninarello presenta What I am is already gone – Per corpo affaticato: a partire da La morte del Cigno, la creazione indaga la vulnerabilità come motore capace di generare rivoluzione, di scatenare un gesto di resistenza che si trasforma in una danza che è una lotta calma e costante. Al centro della ricerca si pone lo sguardo sul corpo affaticato, in costante negoziazione tra il perseverare e il cedere, cercando di individuare quelle zone vulnerabili del corpo in cui è possibile intravedere una nuova direzione, una nuova apertura, un desiderio dei sensi di esprimere la vita. Una breve danza, interpretata da Ornella Brero, per congedarsi dalle proprie memorie, dal passato ingombrante e dal futuro.
Peso piuma – collective, infine, nasce dall’incontro tra Viola Scaglione, Lisa Mariani, Nadja Guesewell, Flavio Ferruzzi, Luca Tomasoni del Balletto Teatro di Torino con Silvia Gribaudi. Il lavoro mette in atto in 15 minuti un rito empatico che parte da una dimensione individuale e trasporta performer e pubblico verso una dimensione collettiva. Il suono e il lavoro sul corpo conducono in uno spazio in bilico tra l’astratto e il terreno, il filo conduttore e l’ispirazione è ancora La morte del cigno.
I quattro spettacoli in teatro saranno introdotti da un breve talk con Susanne Franco (Cà Foscari Venezia) e Alessandro Pontremoli (DAMS Torino), curatori scientifici del progetto Swans never die. A partire dalle sperimentazioni coreografiche sviluppate, si dialogherà intorno al persistere nella memoria collettiva de La Morte del Cigno, pietra miliare della storia della danza e portatore di molti significati all’interno della cultura occidentale.
Gli spettacoli delle compagnie piemontesi, infine, saranno riproposti in alcuni contesti regionali, come Cross Festival (il 12 giugno al Teatro Il Maggiore a Verbania) e Mirabilia (calendario in via di definizione).
Swans never die è un progetto di Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza (Piemonte dal Vivo – Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo, Coorpi, Didee Arti e Comunicazioni, Mosaico Danza, Zerogrammi); Operaestate Festival Veneto e Centro per la Scena Contemporanea CSC Bassano del Grappa; Triennale Milano Teatro; Fondazione Teatro Grande di Brescia; Festival Bolzano Danza – Fondazione Haydn; Gender Bender Festival; “Memory in Motion. Re-Membering Dance History (Mnemedance)” – Università Ca’ Foscari Venezia; DAMS – Università degli Studi di Torino.
Foto: 2. Egribianco Danza, Bright Feathers di Raphael Bianco, ph. Simone Vittonetto; 3. Daniele Ninarello What I am is already gone – Per corpo affaticato, ph. Sara Meliti; 4. Silvia Gribaudi Peso Piuma, ph. Andrea Macchia.