Mostra

Alla Centrale Fies la mostra Una pratica indeterminata

In mostra fino al 2 agosto 2014 i lavori di Michael Fliri, Jan Hoeft, Amalia Pica, Teatro Valdoca, Nico Vascellari.

Dal 23 . 07 . 2014 al 02 . 08 . 2014

Dro (TN) - Centrale Fies

Il 23 luglio 2014 alle ore 19.30 Centrale Fies, in occasione di Skillbuilding-Drodesera 2014, presenta ‘Una pratica indeterminata’ la prima mostra che inaugura il progetto Collezione Centrale Fies.

La mostra curata dall’artista Francesca Grilli e dalla curatrice Alessandra Saviotti, combina sia opere che testimoniano il passaggio di una generazione performativa nei luoghi della Centrale, sia opere di artisti internazionali invitati appositamente per l’occasione. ‘Una pratica indeterminata’ racconta la presenza e allo stesso tempo l’assenza dell’oggetto in ambito performativo che diviene perno imprescindibile dell’azione stessa. La mostra prende in esame i lavori di Michael Fliri, Jan Hoeft, Amalia Pica, Teatro Valdoca, Nico Vascellari, elementi che compongono la scena o utilizzati durante una performance.

Il percorso espositivo è declinato in cinque differenti capitoli secondo l’attivazione e l’utilizzo in scena dei diversi dispositivi installati in vari luoghi della centrale.

La mostra ci introduce al nuovo progetto di Centrale Fies: creare una collezione di oggetti che conservino l’energia e la tensione delle performance stesse prodotte in questo luogo. Collezione Centrale Fies è una delle rare collezioni dedicate alla performance e alle arti performative in Italia. L’idea di collezionare opere d’arte legate a questo luogo nasce dalla volontà di tracciarne la storia legata alla nascita di una generazione performativa che ha visto nella Centrale uno dei maggiori catalizzatori per la sperimentazione.

Attraverso il festival Drodesera – organizzato dagli anni ‘80 prima nelle piazze e strade di Dro, poi dal 2002 in sede stabile alla centrale idroelettrica di Fies – si è sviluppato un sistema insolito nel nostro paese per il sostegno degli artisti attraverso l’organizzazione di residenze dedicate puramente alla creazione e alla sperimentazione. Ecco perché dopo dodici anni di spettacoli, residenze, esperimenti creativi e performances, si è deciso di iniziare a scrivere la storia della centrale attraverso una collezione dedicata alla performance e all’arte performativa.

Le opere che compongono la collezione sono scelte tra le produzioni più significative degli ultimi anni e sono il frutto di uno scambio intenso tra lo spazio, la direzione artistica e l’artista stesso.

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