A Torino

Alessandra Ferri e Carsten Jung ne L’Heure Exquise di Maurice Béjart al Torinodanza Festival

Alessandra Ferri celebra i suoi 40 anni di carriera portando in scena il 13 e 14 settembre 2021 al Festival Torinodanza L’Heure Exquise di Maurice Béjart, un gioiello coreografico ispirato a Giorni felici di Samuel Beckett, un duetto creato dal maestro marsigliese per Carla Fracci e Micha van Hoecke che debuttò al Teatro Carignano di Torino il 13 settembre 1998 sempre nell’ambito del Festival Torinodanza. Accanto a Alessandra Ferri il danzatore Carsten Jung, già Principal nell’Hamburg Ballet John Neumeier.

Dal 13 . 09 . 2021 al 14 . 09 . 2021

20.45

Torino - Teatro Carignano

Quando Alessandra Ferri decise di riportare in scena L’Heure Exquise di Maurice Béjart per celebrare i suoi quarant’anni di carriera, non immaginava che i due straordinari interpreti per cui era stato creato questo gioiello coreografico ci avrebbero lasciato proprio questo anno.

L’Heure Exquise, basato su Oh, les beaux jours (Giorni felici), uno dei momenti più alti del teatro di Samuel Beckett, fu creato infatti per Carla Fracci e Micha van Hoecke e debuttò al Teatro Carignano di Torino il 13 settembre 1998. Era una co-produzione l’Ensemble di Micha van Hoecke e il Festival Torinodanza.

«Nel 2021 sono quarant’anni da quando sono entrata al Royal Ballet a Londra iniziando così il mio viaggio artistico – racconta Alessandra Ferri – Per celebrare e festeggiare con il pubblico questo traguardo, cercavo un ruolo significativo, mai interpretato, giusto ed emozionante per l’artista che sono ora. Riordinando il mio archivio ho trovato una pagina che parlava di un lavoro di Maurice Béjart basato su uno straordinario testo di Samuel Beckett: Giorni felici. Un caso? Mi piace pensare piuttosto a un “segno”, una concatenazione di date, anniversari, emozioni: ho scoperto che nel 2021 saranno sessant’anni da quando Beckett scrisse il famoso play.
Il ruolo della protagonista, immaginato da Béjart nel 1998 per Carla Fracci è assolutamente fantastico, la sua Winnie è una ballerina âgée che, nella sua malinconica solitudine, vive nei gioiosi ricordi dei suoi giorni felici. II suo Willy, all’epoca interpretato da Micha van Hoecke, è un suo ex-partner e la famosa collina di sabbia che la sommerge è una montagna di vecchie scarpette da punta.
Dopo la creazione a Torino il balletto è stato rappresentato raramente, proprio perché ha bisogno di due interpreti che sappiano essere, come erano Carla e Micha, ballerini/attori con un lungo vissuto artistico.
Non ho avuto dubbi, ho sentito che era quello il ruolo che cercavo.
Per me un altro personaggio femminile, come sono state Virginia Woolf, Eleonora Duse e la Léa di Chéri, donne straordinarie che appartengono a questo secondo capitolo della mia vita».

L’Heure Exquise di Maurice Bèjart con Alessandra Ferri nel ruolo di Willy e con Carsten Jung, principal dell’Hamburg Ballet di John Neumeier, in quello del suo ex partner, dopo il debutto lo scorso giugno al Ravenna Festival, andrà in scena il 13 e 14 settembre 2021 al Teatro Carignano di Torino nell’ambito di Torinodanza, proprio nello stesso teatro, nello stesso festival, per cui ventitré anni fa fu creato dal maestro marsigliese.

Scriveva Maurice Bèjart a proposito de L’Heure Exquise:

«Tutti i grandi musicisti hanno fatto delle “variazioni” su un tema di un altro grande…
Variazioni di Brahms su un tema di Haydn, di Chopin su un tema di Mozart, di Beethoven su Diabelli, e così via.
Io mi sono permesso di lavorare su una pièce tra le più importanti del ventunesimo secolo: Oh,les beaux jours!
In verità non si tratta di un adattamento danzato ma di un lavoro di composizione fedele allo spirito dell’autore e tuttavia nel contesto di una creatività puramente astratta e coreografica.
La musica è un montaggio su temi di Webern in primo luogo, ma anche di Mahler e di Mozart. I pochi testi sono delle parole pronunciate da una ballerina nel momento della danza o del riposo.
Infine il SILENZIO: l’elemento principe di questa liturgia».

Ispirandosi a Giorni felici, titolo cult di Samuel Beckett, Béjart prese a prestito l’«ora squisita», cui accenna il noto duetto finale da La vedova allegra di Franz Lehár, e ne fece una variazione-omaggio alla carriera di Carla Fracci, trasformando lo sconsolato inno alla vita della protagonista beckettiana in un viaggio nella memoria artistica dell’indimenticata étoile. Qui la Winnie della pièce diventa Lei, una ballerina agée sepolta in una montagna di vecchie scarpette da punta, che centellina parole e frammenti di ricordi al vento, condividendo il suo eterno presente con un Willie/Lui, distratto compagno di solitudine. Dopo Carla Fracci e Micha van Hoecke, fu Maina Gielgud, affiancata da Martyn Fleming, a riprendere il balletto béjartiano nel 2003.

L’Heure Exquise, in questo allestimento per Alessandra Ferri e Carsten Jung, è stato rimontato da Maina Gielgud su gentile concessione della Fondation Maurice Béjart ed è stato proposto per la prima volta al Ravenna Festival lo scorso giugno 2021.

Lo spettacolo, prodotto da AF DANCE in coproduzione con Ravenna Festival e The Royal Ballet, con il contributo del Ministero della Cultura, “Progetti Speciali”, si avvale delle scene di Roger Bernard, delle luci di Maina Gielgud e Marcello Marchi, dei costumi di Luisa Spinatelli e di un montaggio musicale su temi di Anton Webern, Gustav Mahler, Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Lehár. Il progetto è sostenuto da Intesa Sanpaolo.

www.torinodanzafestival.it

Foto: 1.-2. Alessandra Ferri, L’Heure Exquise di Maurice Béjart, ph. Amber Hunt; 3.-8. Alessandra Ferri, L’Heure Exquise di Maurice Béjart, ph. Silvia Lelli

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