Al Teatro alla Scala Roberto Bolle e Antonella Albano debuttano in Madina di Mauro Bigonzetti, Fabio Vacchi e Emmanuelle de Villepin
Al Teatro alla Scala debutta in prima assoluta Madina, una nuova creazione coreografica e musicale, firmata da Mauro Bigonzetti su un’originale e inedita partitura di Fabio Vacchi. Lo spettacolo, in scena dal 1 al 14 ottobre 2021, è tratto dal romanzo La ragazza che non voleva morire di Emmanuelle de Villepin, anche autrice del libretto, e unisce danza, musica, canto e recitazione. Protagonisti: Roberto Bolle nell’inedito personaggio malvagio dello zio Kamzan e Antonella Albano nel ruolo di Madina, una kamikaze che non voleva morire.
Dal 01 . 10 . 2021 al 14 . 10 . 2021
Milano - Teatro alla Scala
La programmazione autunnale del Teatro alla Scala presenta in prima assoluta Madina, una delle novità più attese del 2020.
E’ questo un debutto assoluto per una nuova creazione musicale e coreografica, un nuovo spettacolo firmato per la coreografia da Mauro Bigonzetti e costruito su un’originale partitura firmata da Fabio Vacchi e commissionata da Teatro alla Scala e Siae.
Il libretto è firmato dalla scrittrice Emmanuelle de Villepin ed è tratto dal suo romanzo La ragazza che non voleva morire. Basato su una storia vera, il romanzo racconta la storia di Madina, una giovane cecena vittima delle atrocità della guerra in Cecenia, una ragazza costretta dallo zio Kamzan a diventare una kamikaze, una ragazza che all’ultimo momento rifiuta di farsi saltare in aria. Attorno a lei un mondo fatto di onore, vendette e grandi passioni per la propria terra, uno zio capo dei ribelli e un nonno che tenta di proteggerla. Sullo sfondo Olga, una donna russa che ha appena scoperto che la ragazza è sua nipote, e un giornalista francese. Assieme tentano di salvarla scoprendo l’amore.
«La Madina dello spettacolo non è diversa da quella del romanzo. E’ una ragazza orfana per gli attacchi degli occupanti, violentata dai loro militari e infine mandata a morire e a uccidere dallo zio Kamzan diventato terrorista dopo aver perso la sua famiglia – ha affermato Fabio Vacchi in un’intervista al Corriere della Sera – Nello spettacolo non ci sono però riferimenti geografici. Abbiamo voluto rappresentare un meccanismo globale spietato, un automatismo che si ripete fatalmente senza riuscire a insegnarci nulla, senza smuoverci da scelte politiche criminali e neppure dal nostro stato attonito e passivo, mantenuto tale da un’indifferenza o da una rimozione che è colpevolezza.»
«Madina è l’allegoria dell’orrore e della cecità della violenza – ha affermato Emmanuelle de Villepin sempre in un’intervista al Corriere della Sera– Viene immolata sull’altare della vendetta, la sua gioventù offerta in sacrificio, e lei, pur rifiutando di rinnegare il suo popolo e la sua famiglia, decide di non morire e di non uccidere. Madina per me è un inno alla risilenza, dove i personaggi non vogliono rinunciare all’amore e alla solidarietà».
Lo spettacolo, in scena dal 1 al 14 ottobre 2021, vede in scena l’étoile Roberto Bolle nell’inedito personaggio malvagio dello zio Kamzan (nelle recite del 1, 7, 12 e 14 ottobre, ruolo che il 6 ottobre sarà interpretato da Gabriele Corrado) e Antonella Albano nel ruolo di Madina. Accanto a loro Martina Arduino e Gioacchino Starace (Olga e Louis), Gabriele Corrado nel ruolo di Sultan (il 6 ottobre Emanuele Cazzato) e gli artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, in un paesaggio teatrale e sonoro abitato dalle voci dell’attore Fabrizio Falco e dei cantanti Anna-Doris Capitelli e Chuan Wang. Sul podio per questa prima assoluta di uno dei maggiori compositori del nostro tempo sale Michele Gamba. Luci e scene sono di Carlo Cerri, che cura anche il design video assieme a Alessandro Grisendi e Marco Noviello, i costumi sono firmati da Maurizio Millenotti con la collaborazione di Irene Monti.
«Madina è una creazione musicale e coreografica che congiunge per la prima volta le sensibilità e originalità artistiche di due grandi autori del nostro tempo: Mauro Bigonzetti che firma le coreografie e Fabio Vacchi che firma la composizione musicale qui presentata in prima mondiale. E’ inoltre una nuova sfida anche per l’étoile Roberto Bolle, che ne sarà protagonista in diverse recite» ha sostenuto Manuel Legris, direttore del corpo di ballo scaligero.
Lo spettacolo, originariamente programmato a marzo 2020 e bloccato per le chiusure dovute al Covid-19, è in scena al Teatro alla Scala nei giorni 1, 6, 7, 12, 14 ottobre 2021.
Francesca Bernabini
30/08/2021
Il soggetto del balletto nella descrizione di Fabio Vacchi pubblicata sul programma di sala del Teatro alla Scala:
«Madina è una giovane che, in un giorno apparentemente normale, torna da scuola insieme ai suoi amici Zarema e Halid. I militari dell’esercito invasore, dopo aver violentato Zarema e averla soffocata fino a ucciderla per impedirle di urlare, stuprano anche Madina, mentre Halid osserva, nascosto e impietrito. Madina ha già visto morire padre e madre sotto le bombe straniere così come lo zio Kamzan che, oltre al fratello e alla cognata – genitori di Madina – ha perso anche moglie e
figli, e ha poi imboccato la strada della montagna, unendosi ai terroristi. Sarà proprio questo zio, ora capo dei ribelli, a prendere con sé la ragazza e, facendo leva sul suo totale disorientamento con il lavaggio del cervello indotto da un mix di
droghe e manipolati precetti religiosi, la obbligherà a diventare kamikaze.
Sultan, il padre ottantenne di Kamzan che ha cresciuto Madina e suo fratello minore Shamil, chiede al figlio di lasciare libera la nipote e, non riuscendo a scalfirne la durezza, lo maledice accusandolo di essere ormai peggiore dei loro nemici.
Costretta a indossare una cintura esplosiva, Madina viene portata in un affollato caffè, nella capitale della nazione da cui provengono i soldati che l’hanno violentata.
Terrorizzata e decisa a non morire, attira l’attenzione degli astanti per difendersi da chi l’ha trascinata lì, e getta a terra la cintura. L’artificiere, tentando di disinnescare la bomba, muore, mentre Madina viene arrestata.
A Parigi, intanto, il capo redattore Louis de Monfalcon si rivela scettico sull’ipotesi di occuparsi del caso sottopostogli dall’inviato speciale Antoine. Ma esce dal suo rassegnato distacco per le pressioni dell’affascinante Olga, l’occidentale zia di Madina. Insieme tenteranno di salvare la ragazza, finendo piuttosto per salvarsi a vicenda grazie a un amore nato sulle macerie di una sconfitta etica e professionale, ma che la musica ci dice essere profondo e germinativo.
Nonostante gli sforzi di Olga, di Louis e dell’avvocato, Madina viene condannata a vent’anni di prigione. Sultan si rifugia
con Shamil a Parigi, dove pubblicherà i suoi diari. Kamzan sembra apparizione fugace e di riflesso. Quand’era bambino, Sultan lo chiamava “usignolo il brigante” per il suo carattere irriducibile e delicato insieme. Benché i suoi pensieri, i
suoi sentimenti, i suoi valori e disvalori non abbiano mai voce diretta, la sua natura passionale resa sanguinaria dal dolore – nucleo da cui tutto scaturisce – innerva la partitura.
Qui il termine Teatro-Danza ha significato letterale, riferendosi a un lavoro – per un attore, due cantanti, coro (registrato e spazializzato causa Covid), orchestra, corpo di ballo – che concentra in sé opera, danza e melologo, cercando di creare
rifrazioni e richiami tra i generi del teatro musicale».
Foto: 1.-2. Roberto Bolle e Antonella Albano in Madina di Mauro Bigonzetti, Fabio Vacchi e Emmanuelle de Villepin, ph. Brescia Amisano, Teatro alla Scala; 3.-6. Roberto Bolle, prove di Madina di Mauro Bigonzetti, Fabio Vacchi e Emmanuelle de Villepin, ph. Brescia Amisano, Teatro alla Scala; 7. Mauro Bigonzetti in prova alla Scala, ph Brescia e Amisano, Teatro alla Scala; 8. Fabio Vacchi; 9. Emmanuelle de Villepin; 10. Michele Gamba; 11. Antonella Albano, Madina di Mauro Bigonzetti, Fabio Vacchi, Emmanuelle de Villepin, ph. Brescia Amisano Teatro alla Scala; 12. Madina di Mauro Bigonzetti, Fabio Vacchi e Emmanuelle de Villepin, ph. Brescia Amisano, Teatro alla Scala; 13. prove in scena di Madina di Mauro Bigonzetti, Fabio Vacchi, Emmanuelle de Villepin, ph. Brescia Amisano Teatro alla Scala.