Una sera ascoltando un vecchio tango mi sono addormentato e ho sognato Pina Bausch. Al Campania Teatro Festival
Dal 18 . 06 . 2021 al 19 . 06 . 2021
Napoli - Praterie della Capraia
Il Campania Teatro Festival con convinzione porta avanti anche in questa stagione la sua programmazione strutturata sulla multidisciplinarietà tra le arti: prosa, musica, danza, letteratura, mostre, progetti speciali, oltre alle sezioni teatrali di Osservatorio e SportOpera. Il Festival non rinuncerà neppure quest’anno alla sua visione organica di respiro internazionale, tornando a settembre, per portare sui palcoscenici napoletani i grandi maestri della scena europea e le sezioni danza e cinema che si annunciano estremamente articolate.
All’interno della programmazione della quattordicesima edizione del Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio troviamo uno spettacolo dedicato ad un’icona della danza internazionale: Pina Bausch. La coreografa tedesca ha infatti ispirato il regista Giuseppe Sollazzo, autore di Una sera ascoltando un vecchio tango mi sono addormentato e ho sognato Pina Bausch, in scena il 18 e il 19 giugno 2021 alle Praterie della Capraia a Capodimonte 2021,
«Un titolo wertmulleriano per una pièce, prodotta dall’Associazione Jules Renard, che immerge in atmosfere partenopee Kontakthof, spettacolo cult della grande coreografa tedesca scomparsa nel 2009. Difficile fissare su carta l’arte di Pina Bausch. Il suo teatro non è prosa, non è balletto, né pantomima né lirica. La sua magia consiste nel toccare i colori del mondo e trasformarli in movimenti. Una sera, a Parigi, Daphnis Kokkinos, mi ha raccontato che Pina amava restare a cena con i suoi danzatori, a chiacchierare, bere e fumare. Una volta gli chiese: ma tu perché non bevi? Pina non posso, dopo il primo bicchiere mi gira la testa. E allora prova con due, fu la risposta. Ecco, con tutta questa scuola di pensiero bisognerà fare i conti».
La drammaturgia attinge a più fonti. Da una parte le suggestioni ispirate all’immaginario della coreografa tedesca, dall’altra a frammenti della sua vita: dalla partenza per New York, all’infanzia nel ristorante dei genitori, ai rapporti con i danzatori.
In scena un nucleo di attori e danzatori napoletani (Salvatore Esposito, Enzo Barone, Giulia Conte, Rosario D’Angelo, Melania Pellino, Selvaggia Cotroneo, Rosario D’angelo, Annamaria Ferrentino, Claudia Limatola, Annita Vigilante), ai quali si aggiungono interpreti non professionisti, e con la partecipazione straordinaria di Beatrice Libonati, per lunghissimi anni danzatrice con Pina Bausch nel Tanztheater Wuppertal. Ognuno porta in dono allo spettacolo una parte del proprio mondo e della propria fragilità.