In Toscana

La Natura delle cose di Virgilio Sieni al Festival Fabbrica Europa

Dal 30 . 05 . 2019 al 31 . 05 . 2019

20.45

Firenze - Teatro della Pergola

La programmazione del Festival Fabbrica Europa propone giovedì 30 e venerdì 31 maggio 2019 al Teatro della Pergola di Firenze, La Natura delle cose di Virgilio Sieni, coreografia basata sul poema filosofico-enciclopedico di Lucrezio, De rerum natura.

I cinque danzatori attraversano le tre scene dando vita a un compatto quartetto di uomini e a una figura femminile metamorfica e sempre presente, come la Venere-dea dell’atto generativo evocata da Lucrezio all’inizio del suo poema.

La scelta del De rerum natura coincide con l’urgenza di rivolgersi alla natura delle cose, alla loro anima e origine, ponendo la danza come strumento di indagine e come manifesto per una riflessione sull’oggi.

La drammaturgia è stata elaborata a partire dal testo di Lucrezio; a questo scopo Virgilio Sieni si è avvalso della collaborazione di Giorgio Agamben, tra i più importanti e originali filosofi del nostro tempo, noto e tradotto a livello mondiale. La musica è una creazione originale di Francesco Giomi, compositore e direttore del centro Tempo Reale di Firenze. Il testo dello spettacolo è stato letto e registrato dalla celebre cantante Nada, che per la prima volta offre il suo contributo vocale in uno spettacolo coreografico.

Scrive Virgilio Sieni: «Attraverso una partitura di elementi sottili, dove la luce sembra sostituirsi al corpo e il senso del vuoto all’apparizione di corpi trasfigurati e galleggianti, si apre uno squarcio su un corpo unico che abita la scena: un corpo che comprende altri corpi, altre forme; che lancia messaggi di pace e che si rivolge all’ascolto, alla democrazia e alla libertà della tecnica, al senso laico del mistero. Una complessa macchina fisica che permette a Venere, presenza umana e pupazzo allo stesso tempo, di muoversi in una prolungata sospensione corporea, per poi discendere lentamente, per gradi, fino a terra.
Su questi temi lo spettacolo incontra lo spirito e gli intenti del filosofo latino, riflettendo sull’oggi.
Lucrezio dà vita a un discorso scientifico sul movimento degli atomi e dei corpuscoli per arrivare a individuare all’interno delle cose una dialettica tra delizia e orrore, tra nascita e morte, tra voluttà e disgregazione, legando a un’analisi materialistica della realtà lo sviluppo necessario dell’etica e del sentimento; così la danza, partendo dalla costruzione coreografica e dalla riflessione sul movimento del corpo nella scena, arriva a definire una poesia fisica che richiama uno sguardo pronto ad aprirsi su accadimenti estremi e impressionanti, che sfuggono al dominio della razionalità. È in questa dimensione che i corpi si mostrano allo stesso tempo ricoperti di simulacri e denudati, e si mostrano nel loro atto di genesi e di costruzione, nel loro formarsi e trasformarsi; qui la pelle si espone al vuoto, fondando un tempo che si apre alla sospensione e affermando decisamente, con Lucrezio, che “nulla nasce da nulla”».

In scena Jari Boldrini, Ramona Caia, Nicola Cisternino, Maurizio Giunti e Andrea Palumbo.

www.fabbricaeuropa.net

Foto: 1. La natura delle cose di Virgilio Sieni, ph. Dario Lasagni; 2.  La natura delle cose di Virgilio Sieni, ph. Paolo Porto.

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