L.U.X. di Matteo Stella Dance Arts. Open Sharing con i danzatori del Corso di Perfezionamento Professionale di Padova Danza
05 . 05 . 2019
Padova - Padova Danza, Via A. Grassi 33
Gabriella Furlan Malvezzi, direttrice di Padova Danza, e Matteo Stella Dance Arts, duo formato dal coreografo Matteo Levaggi e dall’artista visiva e performer Samantha Stella, organizzano una prova aperta, ad ingresso gratuito, a conclusione della serie di incontri del progetto formativo L.U.X., che si terrà domenica 5 maggio 2019 a Padova, nella sede di Padova Danza.
Accanto ai giovani danzatori del Corso di Perfezionamento Professionale di Padova Danza sostenuto dal MIBAC, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Spettacolo dal vivo, si sono affiancate tre giovani artiste visive: Federica Marra, Giulia Martin, Eleonora Roaro, scelte dopo una rigida selezione tra decine di candidati.
L.U.X. nasce dalla consapevolezza maturata nei dieci anni di collaborazione e esperienza comune tra Levaggi e Stella, secondo la quale, in tempi contemporanei, si debba parlare di creazione non in termini di spettacolo, ma di opera d’arte, e che i singoli ruoli, del coreografo e dell’artista visiva, e quindi del movimento del corpo e dell’apparato estetico in cui il corpo è collocato, sia esso una scenografia, un’installazione, un costume, un video, un’immagine fotografica, una scultura, pur sempre chiaramente definiti, non siano altro che una compenetrazione simbiotica dove l’idea originale prende forma. L’uno si nutre dell’altro, senza alcuna prevaricazione in termini di importanza, nel comune intento focalizzato nel risultante finale, l’opera stessa.
Durante questo primo ciclo di incontri che si è svolto in un weekend a cadenza mensile per quattro mesi tra febbraio e maggio, si sono creati tre gruppi di lavoro, ogni gruppo formato da una artista visiva e da un numero variabile tra due e quattro danzatori, che sotto la supervisione di Matteo Stella Dance Arts hanno sviluppato coralmente tre studi, ogni studio incentrato su un unico soggetto prescelto da Levaggi-Stella, il Tempo.
Al termine della prova aperta, Gabriella Furlan Malvezzi, Samantha Stella e Matteo Levaggi (Matteo Stella Dance Arts) selezioneranno il progetto dell’artista visiva e i danzatori ritenuti più meritevoli, che presenteranno L.U.X. domenica 29 settembre 2019 presso la Sala del Ridotto Teatro Verdi di Padova nell’ambito della Vetrina di Danza Contemporanea e d’Autore, alla presenza di giornalisti e critici di danza, nell’ambito del 16° Festival Internazionale di Danza Lasciateci sognare.
Alla prova aperta partecipano i danzatori Nicole Da Corte, Marta Parisi, Sara Piccolotto, Greta Puggioni, Noemi Rotondo, Maria Cristina Sidoti, Chiara Vecchiato, Laura Veronese, Alessandro Piuzzo e gli artisti visivi Federica Marra, Giulia Martin, Eleonora Roaro.
Prenotazione obbligatoria al 348.2947552 – info@padovadanza.it.
Programma
L.U.X. Studio I
Concept: Giulia Martin (artista visiva), Maria Cristina Sidoti (danzatrice), Chiara Vecchiato (danzatrice), Laura Veronese (danzatrice)
Musica: Jozef Van Wissem & Jim Jarmusch (voce narrante Tilda Swinton) – “The More She Burns The More Beautifully She Glows”, durata: 10’56”
L.U.X. Studio I nasce dalla suggestione delle parole recitate dall’attrice Tilda Swinton nel brano musicale utilizzato “The More She Burns The More Beautifully She Glows” (“Più brucia, più bella si illumina”), composto dal chitarrista Jozef Van Wissem e dal regista Jim Jarmusch, basato su un testo del XIII secolo della mistica tedesca Matilde di Magdeburgo.
Si evince una lettura scura della tematica del Tempo legato alla morte, intesa come momento di espiazione, dolore, e al contempo di illuminazione che ci avvicina a Dio. In scena, accanto alla proiezione di uno scatto fotografico che racchiude lo spirito della rappresentazione, troviamo un’installazione minimale che rappresenta simbolicamente la tomba della donna che dapprima brucia poi sale nei cieli, e un raggio rosso che improvvisamente illumina lo spazio.
L.U.X. Studio II
Concept: Eleonora Roaro (artista visiva), Nicole Da Corte (danzatrice). Sara Piccolotto (danzatrice). Noemi Rotondo (danzatrice), Alessandro Piuzzo (danzatore)
Musica: Hildur Gudnadottir – “Leyfdu Ljosinu” (estratto), durata: 11’04”
L.U.X. Studio II rappresenta un momento di sospensione del tempo, quasi di atemporalità, segnata nelle pietre millenarie e dai vapori naturali – geyser – del paesaggio islandese, immortalato in una sequenza video suggestiva e poetica, montata in sincro su un estratto tratto dalla composizione “Leyfdu Ljosinu” (“Permetti la Luce”), della violoncellista islandese Hildur Gudnadottir.
Pause e silenzi, movimenti eleganti suggeriti dal celebre Apollon Musagète di George Balanchine (Apollo e le tre muse Calliope, Polimnia e Tersicore, rispettivamente il dio della mitologia greca di tutte le Arti, e la musa della poesia epica, della pantomima e della danza), si dipanano tra i vapori che sembrano fuoriuscire dal video diffondendosi nello spazio scenico.
L.U.X. Studio III
Concept: Federica Marra (artista visiva), Marta Parisi (danzatrice), Greta Puggioni (danzatrice)
Musica: Arvo Pärt – “Te Deum, Verses 1-4 e Verses 10-12”, durata: 10’15”
L.U.X. Studio III nasce dalla suggestione della sacralità del Te Deum nella splendida composizione musicale di Arvo Pärt ad esso dedicata utilizzata, che nella sua forma estesa è Te Deum laudamus, latino per “Noi ti lodiamo Dio”, inno cristiano in prosa di origine antica.
“I cieli e la terra sono pieni della tua gloria”, a questa frase in particolare, tratta dall’inno, si ispira la sequenza video che sviluppa una rielaborazione digitale in loop della mano, simbolo del cielo, poiché è la parte del nostro corpo che più verte verso di esso, e del piede, simbolo della terra, poiché è al contrario la parte più a contatto con essa. In scena, le immagini video proiettate si compenetrano con i movimenti di due corpi danzanti, che simbolicamente evidenziano gestualità e posture incentrate principalmente su mani e piedi.
Si tratta di una rappresentazione del Tempo inteso come scansione ciclica dell’Eternità, mani e piedi che nascono, vivono e muoiono per poi rinascere nel ciclo continuo di vita e di morte.