Inizia con Rigoletto e con il nuovo direttore musicale Daniele Gatti la stagione del Teatro dell’Opera di Roma al passo con i tempi.
“Un’opera al passo con i tempi” è lo slogan del Teatro dell’Opera di Roma per la stagione 2018-19. Con il nuovo direttore Daniele Gatti, la programmazione lirica affianca titoli tradizionali, titoli insoliti, novità, sempre con un gusto contemporaneo. Dopo l’inaugurazione del 2 dicembre con Verdi fino al 18, sono previsti Gluck, Mozart, Rossini, Verdi, Puccini, Donizetti, Prokofiev, Lehàr e il giovane Vittorio Montalti per una prima assoluta.
Il Teatro dell’Opera di Roma ha inaugurato la stagione 2018-2019 con un nuovo allestimento di Rigoletto. Fresco di nomina come nuovo direttore musicale, il direttore Daniele Gatti ha ampiamente motivato le sue scelte di rispetto delle indicazioni verdiane, rompendo le consuetudini della tradizione: acuti al posto giusto e se necessari, stacco di tempi appropriato alla situazione drammatica, dinamiche rispettose della scrittura. Il regista Daniele Abbado ha giocato sui piani comico/drammatico spostando l’ambientazione agli anni ’40 del Novecento.
Ecco il trailer con i bravi Ismael Jordi (Duca di Mantova), Roberto Frontali (Rigoletto), Lisette Oropesa (Gilda), Riccardo Zanellato (Sparafucile). Per Rigoletto, avete tempo fino al 18 dicembre 2018.
Lo slogan pubblicitario del Teatro dell’opera di Roma per la stagione 2018-19 è “Un’opera al passo con i tempi”. In questa direzione va anche la rilettura di Rigoletto: un titolo stranoto, interpretato musicalmente oltre la tradizione.
L’intento generale è chiaro e credibile, perché il sovrintendente Carlo Fuortes e il direttore artistico Alessio Vlad hanno ampiamente dimostrato già nell’ultima stagione che non si tratta di chiacchiere. L’opera lirica va vissuta con gli occhi di oggi, va immaginata come se compositore e librettista avessero attrezzi moderni. Anche nei casi in cui la musica ha più o meno 200 anni, si possono considerare le opportunità tecnologiche di strumenti musicali evoluti – da quelli di Verdi e giù di lì, ad esempio – si possono esprimere dinamiche o colori modernissimi, si possono rivelare elementi sonori mai esplorati.
Intanto, in questo bel video di Maxim Derevianko rendiamo omaggio a tutte le creatività transitate al Teatro Costanzi e alle maestranze che operano al Teatro dell’Opera di Roma: quante professionalità ruotano attorno a una produzione lirica!
Tutti i dettagli sulla stagione 2018-2019 e sui notevoli cast li trovate sul sito dell’Opera di Roma: qui vorrei dare il senso di una programmazione che, per quanto concerne la lirica, affianca titoli tradizionali, titoli insoliti, novità: tutti, però, con un gusto vicino a quello del nostro tempo. I melomani tradizionali si rassegnino: su YouTube o in DVD vadano a trovare le antichità!
E inizio dalla fine, da novembre 2019 quando ci sarà la prima assoluta di Un romano a Marte di Vittorio Montalti con libretto di Giuliano Compagno, opera vincitrice del concorso 13/14 per giovani compositori dell’Opera di Roma. Dirige John Axelrod per la regia di Fabio Cherstich. Ecco un evidente sguardo alla musica contemporanea per stare “al passo con i tempi”. Su questo versante collocherei anche Le avventure di Pinocchio di Lucia Ronchetti con RomaEuropa Festival appena rappresentato e Waiting for the Sybil di William Kentridge, ispirato ai mobiles di Alexander Calder. Altre produzioni meno solite Angelo di fuoco di Prokoviev, con la regia della visionaria Emma Dante e la direzione di Alejo Pérez, nuova produzione di fine maggio.
Opere viste con un occhio contemporaneo possono essere quasi tutte le altre. Orfeo ed Euridice di Gluck è diretta da Gianluca Capuano per la regia dell’imprevedibile Robert Carsen, a marzo in coproduzione con Théâtre des Champs-Elysées, Château de Versailles Spectacles, Canadian Opera Company.
Poi c’è La vedova allegra di Lehár, anzi Die lustige Witwe visto che sarà in tedesco, una coproduzione con il Teatro La Fenice, diretta da Constantin Trinks e immaginata da Damiano Michieletto, sulla cui attività creativa dovrebbero occuparsi psicologi sperimentali, sociologi, filologi e tenutarie di posta del cuore, per quanto è prodigioso. Guardate che botta di vita:
Quindi Don Giovanni di Mozart nel nuovo allestimento autunnale, direzione di Jérémie Rhorer e regia di Graham Vick, che ha già realizzato Così fan tutte e si prepara a Le nozze di Figaro completando la trilogia.
Ci sarà altro Mozart a novembre: Idomeneo, re di Creta con la direzione di Michele Mariotti e la regia di Robert Carsen, nuovo allestimento in coproduzione Teatro Real Madrid e Canadian Opera Company.
Altro titolo iper-tradizionale, il nuovo allestimento di Anna Bolena di Donizetti che sarà diretto da Riccardo Frizza musicista capace di scorgere sempre nella partitura qualche elemento nuovo, con la regia di Andrea De Rosa.
Poi ci sono gli “evergreen” che fanno respirare le casse del Teatro dell’Opera di Roma e stanno sul mercato a meraviglia: Tosca di Puccini, dirige Stefano Ranzani con la regia di Alessandro Talevi a dicembre. Eccola:
E ancora La Traviata di Verdi diretta da Pietro Rizzo con la regia di Sofia Coppola. E qui si possono ammirare anche i costumi di Valentino che sembrano animarsi per quanto i tessuti sono preziosi e cuciti magistralmente .
Titolo tradizionale ben riuscito e ripreso è La Cenerentola di Rossini per la regia di Emma Dante.
Non mancherà la programmazione estiva alle Terme di Caracalla, con Aida e La Traviata, le lezioni di preparazione all’opera a cura dell’amatissimo Giovanni Bietti, e Opera Camion che nelle piazze propone opere e talenti che frequentano Fabbrica Young Artist Program (sarà la volta di Tosca). Qui vi propongo Rigoletto.
Questa la scommessa del Teatro dell’Opera di Roma, con il suo Coro e la sua Orchestra. Noi vogliamo essere stupiti.
Ippolita Papale
@salottopapale
Foto: 1.-7. Rigoletto, Opera Roma, ph. Yasuko Kageyama; 8. Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck, Robert Carsen, ph. Vincent Pontet; 9. La vedova allegra di Lehár, regia Damiano Michieletto, Fondazione Teatro La Fenice, ph. Michele Crosera; 10. La Traviata, regia Sofia Coppola, ph Yasuko Kageyama, Teatro dell’Opera di Roma; 11. La Cenerentola, regia Emma Dante, ph. Yasuko Kageyama, Opera Roma.