Focus su Giorgio Rossi alle Orestiadi del Contemporaneo
Dal 12 . 06 . 2014 al 14 . 06 . 2014
Gibellina (TP)
Le Orestiadi del Contemporaneo di Gibellina dedica un focus a Giorgio Rossi proponendo dal 12 al 14 giugno 2014 tre sue creazioni, Caso 4, Aminalie e Alma, tre produzioni Sosta Palmizi.
Si inizia il 12 giugno presso Area 85 con Caso 4, un concerto danzato dal tono intimistico ed effimero di Giorgio Rossi e Gabriele Mirabassi con la partecipazione di Mariella Celia e la regia di Giorgio Gallione. Uno spettacolo di improvvisazione jazz per danzatori e clarinetto, dove i corpi in movimento e il suono si fondono nello spazio scenico, in un connubio artistico sorprendente.
Il 13 giugno alle 21.30 a Baglio di Stefano, è in scena Animalie, spettacolo di danza, teatro e musica firmato da Giorgio Rossi, anche interprete accanto a David Riondino, Gabriele Mirabassi e ispirato al Manuale di zoologia fantastica di Borges, I fantastici animali di Stranalandia di Benni e alle creature inventate da Toti Scialoja nella sua opera Animalie da cui deriva il titolo dello spettacolo. Appesi ai fiati dell’uno e dell’altro, i tre artisti ricreano una corte di gesti e suoni tra animali fantastici e paesaggi lunari; la scena diventa suolo di un reame sconosciuto, luogo dell’incontro tra corpo, fiato e voce. Un bambino viene portato per la prima volta al giardino zoologico e vede animali viventi che mai aveva visto: giaguari, avvoltoi, bisonti, e più strano ancora, giraffe. Vede per la prima volta la sfrenata varietà del regno animale. Un giorno, quel bambino diventato adulto, scoprirà che esiste anche, nel regno del sogno o della leggenda, un giardino zoologico delle mitologie; un universo altrettanto reale la cui fauna non è di leoni ma di sfingi e grifi e centauri, un mondo di visioni e animali fantastici, il cui catalogo è infinito.
Il 14 giugno alle 21.30 a Baglio di Stefano Giorgio Rossi è in scena con Alma, uno dei suoi più noti assoli, un lavoro che fonde danza, clownerie e interpretazione vocale.
Scrive Rossi: “Nel 1984 nasceva il mio primo assolo Questo e quell’altro. Il mio quarto assolo Alma, partendo da una poesia di Pablo Neruda, tocca sentimenti forti come l’amore, la solitudine e la sensazione della morte. Alma, che in castigliano significa “anima”, contiene nel suo suono: alba, animale, arma, Karma, calma, labbra, larva, rabbia, lacrima, lamento, lontano, … Il lavoro verte sul contrasto e l’opposto che è in noi, e il desiderio di reagire a questa inesorabile condizione. Sono inoltre presenti altre poesie di Pablo Neruda, Cesare Pavese e gli aforismi e le magie di Alda Merini. Le musiche che accompagnano il lavoro, diventano in certi momenti un tutt’uno con la danza e la parola. Gli autori sono: De Andrè, King Krimson, Death in Vegas, John Oswald.
Malgrado nei miei spettacoli l’elemento evocativo sia determinante, lo spettatore è sempre spinto a costruirsi un suo percorso, riconosce sempre qualcosa che è legato alle proprie esperienze, al proprio sentire la vita. Quando mi chiedono che genere di danza faccio, la risposta è sempre lunga e termina comunque con l’invito a venire a vedere, sentire, percepire l’evento nel suo compiersi perché è più vicino all’esperienza di una passeggiata nella natura, nell’atto d’amare che alla comprensione di un concetto astratto legato ad un ragionamento mentale. Il teatro poetico del movimento è una definizione che può avvicinarsi a ciò che tento di fare in scena”.