A Lucca Golden Days di Johan Inger: Rain Dogs, Birdland e Bliss
30 . 01 . 2019
Lucca - Teatro del Giglio, Piazza del Giglio 13/15
La programmazione danza del Teatro del Giglio di Lucca si apre mercoledì 30 gennaio 2019 con Golden days, riuscito spettacolo di Aterballetto che si compone di due opere già note di Johan Inger, Rain Dogs e Bliss, legate tra loro da un recente nuovo breve assolo, Birdland interpretato da Ivana Mastroviti.
Rain Dogs e Bliss rappresentano due creazioni distinte, ideate ad anni di distanza l’una dall’altra: lontane sia concettualmente che coreograficamente, invitano lo spettatore a tuffarsi in due mondi distinti, pur mettendo in scena temi ricorrenti del lavoro di Inger come la perdita, il cambiamento e le loro conseguenze.
L’assolo di Birdland rappresenta il fil rouge tra questi due diversi periodi, in una sequenza coraggiosa e ribelle contro la vita che cambia.
Il concept alla base della serata, l’elemento che funge da collante, è la colonna sonora: Tom Waits, Patti Smith e Keith Jarrett. Con la loro musica e la loro arte, questi artisti hanno influenzato e contribuito al cambiamento di un’intera generazione.
Tutta l’opera è pervasa un sentore di storia, di nostalgia, di un luogo del passato che sembrava essere (almeno a guardarlo con gli occhi di oggi) semplice e libero.
Scrive Johan Inger: «Mano a mano che invecchiamo, ci soffermiamo spesso a riflettere sul nostro percorso di vita e io, per una volta, mi guardo indietro con un autentico sorriso, ripensando a quando tutto era radioso e spensierato. Quelli sì che erano ‘golden days’, la vera età dell’oro!».
Rain Dogs, lavoro di Johan Inger costruito sulle note dell’omonimo album di Tom Waits, nasce dall’immagine della pioggia e di un cane che, curioso e sicuro del suo olfatto si era mosso oltre i suoi soliti confini, alla scoperta di ciò che vive lontano, perdendo improvvisamente la strada del ritorno, poiché la pioggia ha inesorabilmente cancellato tutte le tracce.
Rain Dogs si materializza a rappresentare quelle complessità e quelle contraddizioni che caratterizzano il rapporto con il mondo e che segnano le relazioni con gli altri. Quando la ricerca di un senso perde ogni punto di riferimento, l’incertezza e il disorientamento sembrano rendere impossibile il ritorno a casa, a ciò che era e che non è più. Questo è il momento in cui la solitudine e lo smarrimento si manifestano attraverso le più diverse sfumature; con ironia e drammaticità, con leggerezza o disperazione. Il tentativo di ritrovare la via in una sorta di “scivolosa crisi d’identità” diviene condizione esistenziale.
Scrive Johan Inger a proposito di Bliss: «Il punto di partenza di Bliss è la musica del Köln Concert di Keith Jarrett, che, oltre che il sottoscritto, ha inspirato e toccato milioni di persone grazie al suo, secondo me, perfetto tempismo nell’attirare una generazione che si muoveva da una parte all’altra della propria vita.
Il mio compito, insieme a quello dei danzatori, è quello di raccontare come ci relazioniamo con questa musica iconica. Nel modo in cui incontriamo questa musica con gli occhi di oggi, è presente sia una sfida compositiva che emotiva».
Foto: 1.-8. Aterballetto, Bliss di Johan Inger, ph. Nadir Bonazzi; 9.-12. Aterballetto, Birdland di Johan Inger; 13. -14. Aterballetto, Rain Dogs di Johan Inger, ph. Nadir Bonazzi; 15. Aterballetto, Rain Dogs di Johan Inger, 2013 ph. A. Anceschi.