Workshop
Inner Suspension. Workshop con Susanne Linke.
Dal 29 . 11 . 2018 al 01 . 12 . 2018
Pastena (SA) - Auditorium del Centro Sociale, Via Guido Vestuti, Salerno
Borderline Danza organizza dal 29 novembre al 1 dicembre 2018, all’Auditorim del Centro Sociale di Pastena, in provincia di Salerno, Inner Suspension, un workshop con Susanne Linke.
Training tecnico: modern
Lavoro creativo: modellare la presenza scenica del soggetto attraverso l’improvvisazione.
Lavoro creativo: modellare la presenza scenica del soggetto attraverso l’improvvisazione.
«Abbiamo un’unità di corpo – anima – spirito?
Qual è l’equilibrio tra questi tre aspetti che formano un’unità?
Qual è il training in grado di permettere al corpo di raggiungere la capacità di essere trasparente, permeabile, espressivo?
E’ possibile lavorare in modo associativo?
Come affrontare con la dinamica il ritmo e lo spazio?
E qual è il sottotesto di un processo dinamico?»
Qual è l’equilibrio tra questi tre aspetti che formano un’unità?
Qual è il training in grado di permettere al corpo di raggiungere la capacità di essere trasparente, permeabile, espressivo?
E’ possibile lavorare in modo associativo?
Come affrontare con la dinamica il ritmo e lo spazio?
E qual è il sottotesto di un processo dinamico?»
Info: info@borderlinedanza.it
Susanne Linke
Appartenente alla tradizione storica della danza tedesca e pioniera del contemporaneo teatro-danza, Susanne Linke ha studiato prima con Mary Wigman a Berlino e successivamente ad Essen alla famosa Folkwang School fondata da Kurt Jooss, che poi essa stessa ha diretto dal 1975 al 1985, con Reinhild Hoffmann.
Con il tributo a Dore Hoyer, della quale ricostruisce e danza i celebri assoli (tra questi Afectos Humanos) e con la creazione ” Im Bade wannen” (l’assolo con la vasca da bagno), viene alla ribalta sulla scena non solo tedesca ma anche mondiale, tanto da procurarsi ben presto ingaggi con il Nederlands Dance Theater, con il Gruppo di Ricerca Coreografica dell’Opera di Parigi, con la Limón Dance Company, con l’israeliana Kibbutz Company.
Nel 1990 fonda la Susanne Linke Company e negli anni successivi viene chiamata a dirigere il Bremer Tanztheater (1994–2000) e il Choreographisches Zentrum Zeche Zollverein (2000–2001).
Ad oggi, vanta collaborazioni sia in Asia che in America, dove viene invitata periodicamente non solo per danzare ma anche per allestire performance come coreografo ospite.
Per la Linke corpo, anima e spirito rappresentano un’unità: si muovono su un’unica linea. Da ciò scaturisce che il corpo è il veicolo privilegiato delle proprie emozioni e di conseguenza il movimento, integrando spazio e tempo, è la risultante di uno stato emotivo. E un danzatore, così come un coreografo, attraverso il training formativo deve acquisire una “consapevolezza interna” di tale capacità espressiva. Ed è questo che cerca di elicitare negli studenti durante i suoi workshop il cui titolo, non a caso è Inner Suspension.
Appartenente alla tradizione storica della danza tedesca e pioniera del contemporaneo teatro-danza, Susanne Linke ha studiato prima con Mary Wigman a Berlino e successivamente ad Essen alla famosa Folkwang School fondata da Kurt Jooss, che poi essa stessa ha diretto dal 1975 al 1985, con Reinhild Hoffmann.
Con il tributo a Dore Hoyer, della quale ricostruisce e danza i celebri assoli (tra questi Afectos Humanos) e con la creazione ” Im Bade wannen” (l’assolo con la vasca da bagno), viene alla ribalta sulla scena non solo tedesca ma anche mondiale, tanto da procurarsi ben presto ingaggi con il Nederlands Dance Theater, con il Gruppo di Ricerca Coreografica dell’Opera di Parigi, con la Limón Dance Company, con l’israeliana Kibbutz Company.
Nel 1990 fonda la Susanne Linke Company e negli anni successivi viene chiamata a dirigere il Bremer Tanztheater (1994–2000) e il Choreographisches Zentrum Zeche Zollverein (2000–2001).
Ad oggi, vanta collaborazioni sia in Asia che in America, dove viene invitata periodicamente non solo per danzare ma anche per allestire performance come coreografo ospite.
Per la Linke corpo, anima e spirito rappresentano un’unità: si muovono su un’unica linea. Da ciò scaturisce che il corpo è il veicolo privilegiato delle proprie emozioni e di conseguenza il movimento, integrando spazio e tempo, è la risultante di uno stato emotivo. E un danzatore, così come un coreografo, attraverso il training formativo deve acquisire una “consapevolezza interna” di tale capacità espressiva. Ed è questo che cerca di elicitare negli studenti durante i suoi workshop il cui titolo, non a caso è Inner Suspension.