Nureyev. Al cinema il film di Jacqui e David Morris
Arriva nelle sale cinematografiche solo il 29 e 30 ottobre 2018, Nureyev, il commovente film evento dedicato all’uomo che ha saputo rivoluzionare il concetto di danza, trasformandosi in un’icona della cultura del tempo. Il film, dei registi Jacqui e David Morris unisce filmati inediti a tableaux di danza diretti da Russell Maliphant.
A 25 anni dalla morte, arriva nelle sale cinematografiche solo il 29 e il 30 ottobre 2018 un film evento sorprendente e commovente dedicato al più grande ballerino di tutti i tempi: Rudolf Nureyev (nato a Irkutsk nel 1938 e deceduto a Parigi nel 1993).
In Nureyev i registi Jacqui e David Morris ripercorrono la vita straordinaria dell’uomo che ha trasformato il mondo della danza diventando un’icona.
Il film evento racconta la vita dell’artista: le umili origini, l’ascesa nella compagnia del Kirov di Leningrado, la rocambolesca fuga in Occidente, evento che ha trovato spazio ed eco sui media di tutto il mondo in un’epoca in cui la guerra fredda tra Russia e Occidente imperversava, il suo speciale rapporto umano e artistico con Margot Fonteyn, la celebre prima ballerina del Royal Ballet, ma anche il suo rapporto con i Kennedy, le celebri feste con Liza Minnelli allo Studio 54 di New York e il lato più sessualmente provocatorio del ballerino per il quale la danza era tutto.
Unendo filmati mai visti prima, la colonna sonora originale del pluripremiato compositore Alex Baranowski e una serie affascinante di esclusivi tableaux di danza moderna diretti da Russell Maliphant del Royal Ballett, Nureyev propone un’esperienza cinematografica diversa da qualunque altro film biografico mai realizzato prima sull’artista, chiamato dagli amici più cari ma anche da moltissimi dei suoi fan con il soprannome di Rudy.
Sostenuto dalla Rudolf Nureyev Foundation e dal Gay Pride Worldwide, Nureyev è distribuito al cinema in esclusiva da Nexo Digital .
L’elenco delle sale dove verrà proiettato è disponibile su www.nexodigital.it.
Foto: 1.-2. Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn; 3. Rudolf Nureyev.