Interplay: Giulio D’Anna con O O O O O O O O e Cristina Rizzo con una Sagra della Primavera in versione solo
31 . 05 . 2014
Moncalieri (TO) - Fonderie Teatrali Limone, Via Pastrengo 88
Interplay presenta sabato 31 maggio alle Fonderie Limone di Moncalieri due tra le compagnie più significative del panorama contemporaneo nazionale: Giulio D’Anna presenta alle 21.00 in Sala Grande il suo O O O O O O O O mentre alle 22.00 Cristina Rizzo è in scena nella Sala Piccola con un Solo version de La Sagra della Primavera Paura e Delirio a Las Vegas.
O O O O O O O O è un lavoro di teatro danza ispirato al Museo delle Relazioni Interrotte (“The Museum of Broken Relationship”) di Zagabria e, come per il museo, orbita attorno al tema delle relazioni fallite e le loro rovine. Il materiale presentato è generato da dati statistici sulla popolazione europea e dal curriculum vitae dei performer in scena: Francesco Barba, Martina Gabrielli, Lana Coporda, Tiana Hemlock-Yensen, Anastasiia Liubchenko, Pavlos Marios Ktoridis, Maciej Sado, Isadora Tomasi. Eventi e informazioni personali di ogni vita coinvolta nello spettacolo sono stati investigati e agli artisti coinvolti, tutti di diversa nazionalità, è stato chiesto di articolare verbalmente e fisicamente memorie ed esperienze riguardanti le relazioni interrotte. Il desiderio di condividere ricordi personali, sfidando il senso comune di ciò che è considerato confortevole e socialmente adeguato, ha guidato il processo alla creazione di una serie di documenti viventi che rendono giustizia a emozioni che non possono essere tradotte a parole. I performer hanno abbracciato l’idea di esporre i propri sentimenti e memorie come atto rituale, una cerimonia catartica.
La performance, La Sagra della Primavera Paura e Delirio a Las Vegas, nasce nel centenario della Sagra della Primavera di Stravinskji, che nell’esecuzione di Nijinsky cambiò per sempre lo spirito della danza. Cristina Rizzo sceglie di approfondire e toccare l’aspetto immaginifico della famosa partitura musicale grazie anche ad uno spiazzamento percettivo tra il visivo e il sonoro. La pièce, in forma di solo, si articola attraverso un’intensa coreografia che amplifica la congiunzione inattesa tra suono, estensioni dinamiche e oscillazioni del senso. Sfidando l’abituale suggestione passiva dello spettatore, invitato ad indossare delle cuffie che diffondono l’opera di Stravinskji e ad osservare la danzatrice che dialoga – per contrasti – con la musica, la coreografia pone una questione precisa: di quale visione è fatto il suono che ascoltiamo, di quali suoni è costituita la nostra visione?
Foto: 1. 2. 3. O O O O O O O O di Giulio D’Anna, ph. Cinzia Camela; 4. La sagra della primavera di e con Cristina Rizzo ph Thibault Gregoire