Balletto di Milano con Anna Karenina nella versione coreografica di Teet Kask da Tolstoi a Rimini e Piacenza
Dal 06 . 04 . 2018 al 08 . 04 . 2018
6 aprile 2018 Teatro Novelli di Rimini; 8 aprile 2018 Teatro Municipale di Piacenza
La compagnia Balletto di Milano è in scena venerdì 6 aprile 2018 al Teatro Novelli di Rimini e domenica 8 aprile 2018 al Teatro Municipale di Piacenza con Anna Karenina, coreografia firmata dall’artista estone Teet Kask e ispirata al celebre romanzo di Lev Tolstoj.
La coreografia, come il romanzo è incentrato sulla sulla figura della protagonista, una donna moderna ed emancipata, intelligente, generosa, comprensiva, ironica e sensibile, moglie e madre apparentemente equilibrata e serena, la cui intera esistenza viene travolta dall’improvvisa e ardente passione per l’ufficiale Aleksej Kirillovič Vronskij.
Un intrigante ed emozionante racconto per quadri per evocare la figura emblematica di una donna insofferente alle regole del suo tempo, infastidita e annoiata dall’ottusità e dall’ignoranza celate sotto i fasti mondani del bel mondo e decisa ad affermare la propria volontà in una società dove l’altra metà del cielo era dominata e succuba del potere maschile – e dunque confinata in una posizione di inferiorità.
“L’intento non è quello di ricreare il romanzo di Tolstoi sulla scena – scrive il coreografo Teet Kask – Tolstoi è un genio della letteratura, ma attraverso la danza vorrei esprimere ciò che egli scrive tra le righe. Questo è ciò che mi interessa: riuscire ad immedesimarmi in Anna per scoprire lei attraverso le mie sensazioni. Il mio focus è su Anna, come carattere, la quale è entrata in conflitto con le sue necessità di donna e le aspettative della società… Anna che non tollera l’ignoranza della società e resta incondizionatamente fedele all’amore, mostrando la propria protesta …”.
Un lavoro ricco di emozione sulle affascinanti musiche di Ciaikovskij, profondamente pervase di rara sensibilità, cosmopolite e al tempo stesso ricche di tutti i tratti distintivi dell’anima e della cultura russa.
Le scenografie di Marco Pesta, impreziosite dalle proiezioni dei disegni di Marco Triaca e dalle luci di Dario Rossi, insieme ai costumi di Federico Veratti restituiscono la temperie e le suggestioni di un’epoca, il ritratto di una civiltà raffinata impegnata nella strenua difesa delle apparenze – anche a costo della crudeltà.
Foto Moro Dessì.