L'intervista

Bombana: il piano salvataggio di MaggioDanza c’è, ma è ancora in forse.

Dal 9 aprile MaggioDanza è gestito da una società esterna alla Fondazione, la Mad.Da srl. Manca però l’accordo definitivo. Il neo direttore Davide Bombana spiega il piano di salvataggio, i termini dell’accordo con il Maggio e il futuro della compagnia.

Una settimana fa, con un altro articolo ponevo dubbi sul salvataggio di MaggioDanza. Davide Bombana, neo direttore della compagnia, risponde agli interrogativi aperti.

Cominciamo dall’inizio. Come nasce questo piano di salvataggio e la sua nuova collaborazione per il Maggio?

Lo scorso febbraio sui principali quotidiani sono apparsi nomi di possibili direttori per MaggioDanza, una compagnia a cui sono molto legato avendola già diretta 16 anni fa. Ho dunque scritto una lettera al Commissario Bianchi e al Direttore Generale Triola nella quale davo la mia disponibilità per evitare la cancellazione del Corpo di ballo dall’organico del Maggio.  Mi hanno risposto e convocato. Nel corso di quel primo incontro Bianchi mi disse che non cercavano un direttore ma una società a cui affidare la gestione della compagnia.

Non avendo una mia società ho contattato Claude Gagnon, una mia cara amica che attualmente lavora in una società di organizzazione di eventi con Andrea Canavesio. Claude è stata prima ballerina del Maggio ai tempi della mia direzione, ha interpretato diversi miei balletti e ha curato il coordinamento, la promozione e le trasferte di MaggioDanza durante la direzione di Francesco Ventriglia. E’ una persona particolarmente capace, che ha rispetto per le masse artistiche, che ama progetti di qualità e che stimo molto. Ho dunque spiegato a Claude Gagnon le richieste del Commissario Bianchi. Assieme ne abbiamo parlato ad Andrea Canavesio con cui lei lavora. Canavesio è un manager con grandi esperienze nel rock e nella moda. Ama molto il balletto, è un amante della sua città, Firenze, e ama le sfide. Anche lui ha accolto con entusiasmo l’idea di costituire una società per salvare MaggioDanza. Abbiamo dunque deciso di elaborare un progetto di salvataggio con la costituzione di una nuova società e un possibile piano generale, economico, gestionale e artistico. Abbiamo presentato il tutto a Bianchi e così siamo partiti.

Da chi è formata la Mag.Da srl?

“I soci sono cinque. Andrea Canavesio che è anche presidente e amministratore delegato. Soci sono Claude Gagnon e io. Soci e anche benefattori i vertici Anghel Hotel”.

Un vero e proprio contratto fra la Mag.Da. e il Maggio Fiorentino è stato siglato?

Al momento è stata siglata una lettera di intenti. Un vero e proprio contratto verrà firmato quando da Roma arriverà un ok definitivo all’intero piano di risanamento presentato in base alla Legge Valore Cultura. Lo stiamo aspettando tutti. Non dipende da noi, ne dal Commissario Bianchi. Il via libera lo deve dare il Commissario straordinario per la lirica Pierfrancesco Pinelli, il supercommissario nominato dal Ministero dei beni culturali e da quello dell’economia. Speriamo arrivi a breve.

Questa lettera d’intenti prevede l’esternalizzazione di MaggioDanza? Da chi dipendono oggi i danzatori?

L’esternalizzazione è l’obiettivo futuro ma ci si arriverà gradualmente. Al momento il Corpo di ballo del Maggio è composto da 18 danzatori stabili. I danzatori stabili continueranno ad essere retribuiti dal Maggio Fiorentino ma saranno utilizzati dalla Mag.Da. che si fa invece carico dei neo assunti. Pian piano che i danzatori andranno in pensione il Corpo di ballo diventerà esterno.

Oltre a dislocare i ballerini cosa prevede l’accordo?  Cosa dà e cosa chiede il Maggio alla Mag.Da.?

Come detto il Maggio dà alla Mag.Da. i danzatori stabili, il personale tecnico per gli spettacoli a Firenze e gli spazi nel nuovo teatro Opera Firenze e un budget annuale per la produzione. La cifra non posso dirla oggi in quanto l’accordo non è ancora stato sottoscritto.

La Mag.Da. si fa carico dei nuovi danzatori assunti e dello staff. Non sono uno stipendiato del Maggio. Sempre la Mag.Da. deve coprire le spese dei costi delle tournée per tutti, compresi i danzatori stabili del Maggio. La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino garantisce a Mag.Da. 30 recite a Firenze nell’ambito della stagione del Maggio e dunque sui palcoscenici del nuovo Teatro d’Opera, del Goldoni e del Teatro La Pergola.  Mag.Da si impegna a portare la compagnia in tournées in tutto il mondo usando spazi non convenzionali come le piazze, i chiostri e anche gli stadi nella logica di entrare in contatto con quel pubblico che usualmente non va a teatro.

Che durata avrà l’accordo?

La lettera d’intenti prevede una durata di tre anni. Per il proseguimento ci sono poi varie possibilità, ma come detto al momento tutto è legato a un forse e nulla è ancora stato sottoscritto con un accordo definitivo.

E’ la prima volta nella storia dello spettacolo italiano che la gestione delle masse artistiche delle nostre fondazioni liriche viene affidata a una società privata e esterna al Teatro. E’ un’operazione a suo avviso corretta?

Non voglio esprimere giudizi. Voglio solo evidenziare che l’unica altra alternativa era la chiusura di MaggioDanza. Il disastro economico della Fondazione non prevedeva alternative . Per noi la priorità è non permettere la chiusura di un altro Corpo di ballo e il licenziamento degli stabili.

E perché solo alla danza questo trattamento?

In Italia la danza ha sempre avuto un ruolo subalterno alla musica. Ed è il motivo per cui negli anni Ottanta ho lasciato la Scala e sono andato all’estero. E’ spesso messa in scena per riempire i buchi di programmazione e non viene considerata pari della lirica, almeno nei nostri teatri. E’ così da sempre e non so se si riuscirà mai a cambiare questa visione. Inoltre è più facile che sopravviva una compagnia di danza che un coro o un’orchestra privati; possiamo essere più “vendibili” .

Torniamo a Mag.Da. Quali balletti avete in programma?

E’ stata corsa contro il tempo ma sono riuscito a programmare in poco più di un mese le stagioni da maggio 2014 a giugno 2015 grazie ai miei personali contatti internazionali e all’aiuto di tanti coreografi di grande prestigio che mi hanno dato disponibilità ad aiutare la compagnia contenendo molto i loro cachet per spirito solidaristico. Il debutto ufficiale avverrà sabato 10 maggio con il balletto La Valse, una mia coreografia per 10 danzatori di MaggioDanza inserita nell’opening Gala del nuovo teatro dell’Opera di Firenze. Sono riuscito in corsa a fare inserire questo balletto nel programma. Non era previsto infatti un intervento di MaggioDanza nello spettacolo di apertura del nuovo teatro. Altro appuntamento è quello del 31 maggio allo stadio Artemio Franchi di Firenze, un appuntamento per noi importante.  E’ un forte segnale che dà ACF Fiorentina e in particolare il suo Presidente Dott. Andrea Della Valle alla città e all’Italia volendo sostenere la cultura e la danza in particolare.

La danza in uno stadio. Non si poteva trovare un’altra cornice per il debutto della compagnia per il primo spettacolo a serata intera con la nuova gestione?

Era un progetto di cui si parlava già da anni all’interno del Maggio. Ho accolto l’idea in modo favorevole perché credo che sia più importante concentrarsi sul cosa si porta in scena piuttosto che sul dove si allestisce un palco. Lo spazio potrebbe risultare insolito, anche se la ristrutturazione della nuova tribuna del Franchi non ha nulla da invidiare al confort di una platea di un teatro. Presenteremmo un programma di grande qualità con coreografie firmate da Alessandro Bigonzetti e Brigel Gjoka a cui si aggiungono due miei balletti tra cui una suite da Carmen, che verrà poi presentata a giugno in versione integrale al Teatro della Pergola di Firenze. Questo spettacolo ci dà la grande opportunità di raggiungere un pubblico molto vasto con una convenzione con tutte le scuole pubbliche, private, di danza e di calcio a prezzi molto accessibili.

Quali altri titoli avete in programma per la stagione invernale?

Altri nomi non posso confermarli anche se il programma con le date è già pronto perché, come detto, un vero contratto con la Fondazione ancora non c’è. Posso solo dire che certamente ci sarà un balletto di Marco Goecke e che puntiamo su un repertorio neoclassico di grande qualità in linea con lo spirito con cui nacque MaggioDanza. Le scarpe da punta non verranno abbandonate ma non prevediamo al momento balletti tratti dal repertorio classico.

Nello spettacolo che portate allo stadio avete ingaggiato danzatori esterni alla compagnia. Come è avvenuta la selezione?

Avendo molto poco tempo per allestire  lo spettacolo allo stadio e avendo bisogno di ulteriori danzatori per Carmen e per il lavoro proposto da Bigonzetti, ho deciso di reclutare 6 ballerini con i quali ho già lavorato e che conoscono il mio stile tramite chiamata diretta. Con cinque di loro ho già lavorato la scorsa estate e vengono dalle fila del Balletto di Toscana Junior. Una ballerina arriva invece dalla Scuola di Danza di Cannes Rosella Hightower. Un altro ancora è un avente diritto del Maggio. Sono tutti regolarmente sotto contratto e dipendono dalla Mag.Da.  e danzeranno anche nelle recite di Carmen a giugno.

Non sarebbe stato più corretto indire un’audizione pubblica?

Non avevo il tempo, ho avuto troppe cose da fare e volevo andare sul sicuro ingaggiando dei danzatori che avevano già lavorato con me e che avevo visti in scena e non solo visti ad una lezione.

Con la Mag.Da. avete lanciato la campagna “adotta un ballerino”. Di cosa si tratta?

E’ una pratica ispirata a quanto succede in America ma anche al National Ballet of Canada. In sostanza ci sono dei Donors, persone o aziende, che versano dei soldi alla compagnia per permettere di sponsorizzare un danzatore singolo. Abbiamo lanciato la campagna da pochi giorni e abbiamo già trovato un Donatore al di fuori dell’Italia.

Come hanno reagito i danzatori del Maggio a questa nuova gestione?

Sono entrato in sala prove il 9 aprile. Quello è stato il mio primo giorno di lavoro con loro. Da allora abbiamo lavorato duramente ma con grande entusiasmo. C’è una bella armonia e sintonia in sala prove. Anche i ballerini stanno mettendo tutta la loro energia in questo nuovo progetto e questo mi rende felice e mi spinge a credere che, se non arriverà stop da Roma, per MaggioDanza si aprirà una nuova strada, una strada che sarà percorsa anche da altri.

Francesca Bernabini

2/05/2014

Foto: Davide Bombana in prova con i danzatori di MaggioDanza, ph Stagni/paolostefano.com

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