Al Teatro dell’Opera di Roma La Sonnambula di Bellini: l’inconscio di Amina sulle montagne russe del belcanto.
Fino al 3 marzo 2018 un capolavoro del belcanto al Teatro dell’Opera di Roma. La direttrice d’orchestra Speranza Scappucci propone la sua idea di equilibrio interpretativo e il regista Giorgio Barberio Corsetti focalizza l’inconscio della protagonista che parla attraverso il sonnambulismo. Sfumature psicologiche nei disegni animati di Gianluigi Toccafondo e nelle scene sproporzionate di Cristian Taraborrelli. Nel cast, cantanti virtuosi come Jessica Pratt (Amina) e Francisco Gatel (Elvino).
Un capolavoro del belcanto in scena al Teatro dell’Opera di Roma: La sonnambula di Vincenzo Bellini dal 18 febbraio al 3 marzo 2018. Ritornano la direttrice d’orchestra Speranza Scappucci e il regista Giorgio Barberio Corsetti, con cantanti che dominano i virtuosismi del belcanto come Jessica Pratt (Amina) e Francisco Gatel (Elvino). Ci saranno anche Riccardo Zanellato (il conte Rodolfo), i giovani dall’X-Factor del Teatro dell’Opera di Roma – selezionati da “Fabbrica” Young Artist Program – Valentina Varriale (Lisa), Reut Ventorero (Teresa), Timofei Baranov (Alessio). Infine, avvicendamenti nei ruoli di alcune repliche: Jessica Nuccio (Amina), Giorgio Misseri (Elvino), Dario Russo (il conte Rodolfo). Costumi di Angela Buscemi, luci di Marco Giusti, Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Roberto Gabbiani.
Speranza Scappucci sottolinea quanta tecnica ci voglia per cantare questo capolavoro di Vincenzo Bellini e sa che l’equilibrio deve essere la cifra stilistica per l’interpretazione: nessuna esagerazione nei virtuosismi canori che risulterebbe volgare artificio. Attenzione, quindi, all’orchestra che deve accompagnare senza strafare, ricreando quelle tinte dolci o cupe, pulitissime, molto scoperte nelle sonorità in pianissimo.
Per La Sonnambula, Barberio Corsetti ha immaginato la dimensione inconscia del sonnambulismo: la protagonista Amina, forse, vuole vivere ciò che nella realtà le è difficile. Il regista ha deciso quindi di rappresentare l’opera con un punto di vista infantile, con bambole e pupazzi, con gigantismi tipici della percezione dei bambini che vedono mobili più grandi dello loro dimensioni. La sproporzione dalle scene è curata da Cristian Taraborrelli e le sottolineature psicologiche sono affidate ai disegni animati di Gianluigi Toccafondo di cui vedete qui un assaggio
Ecco, invece, il trailer del Teatro dell’Opera di Roma.
In effetti, Amina non è una svizzera volitiva alla Michelle Hunzicker che non ne sbaglia una, ma assomiglia di più alla fragile Heidi, altra piccola sonnambula elvetica. Probabilmente risente di essere un’orfana un po’ insicura accolta dalla buona Teresa e fa parlare il suo inconscio attraverso il sonnambulismo. Si approssimano le sue nozze con Elvino e tutti sono in vena di festeggiamento, a parte Lisa, ostessa innamorata di Elvino e corteggiata da Alessio. Arriva Rodolfo, conte assente da anni al villaggio, e le cose si movimentano. Il conte, infatti, fa complimenti ad Amina scatenando la gelosia di Elvino, corteggia Lisa che lo ospita nella sua locanda fino all’arrivo di un personaggio che i popolani credono essere un fantasma. Come ormai sappiamo, si tratta di Amina che, sonnambula, dà sfogo ai suoi sentimenti. Nel primo atto Amina parlerà della sua felicità, nel secondo dell’amore perduto, visto che sarà vittima di un fraintendimento ed Elvino deciderà di sposare Lisa. Nulla di ciò accadrà, perché la verità verrà facilmente a galla. Lieto fine!
Bellini tira fuori tutta la semplicità fanciullesca di Amina, giovane semplice e desiderosa di approdare a una tranquilla felicità.
Per ascoltare quanto hanno dire Speranza Scappucci, Jessica Pratt e Giorgio Barberio Corsetti guardate qui
Invece, per avere un’idea precisa delle montagne russe belcantistiche, vi propongo di ascoltare la cavatina di Amina (Come per me sereno) dove la giovane, felice per il suo imminente matrimonio, sfoggia fioriture morbidissime e, anche nella più veloce cabaletta, gorgheggia facendo numerosi salti che danno l’idea di un’emozione fortissima. Nella tradizione del belcanto, la melodia non è pura con le note essenziali che più o meno corrispondono alle sillabe dei versi, ma plana dagli acuti al grave e ogni suono viene accompagnato da note vicine. L’interprete è la stessa Jessica Pratt, a Bilbao nel 2016.
Non perdete l’occasione di abbandonarvi a questo grande classico che, per usare un ossimoro, è costruito su una complessa semplicità.
Ippolita Papale
@salottopapale
23/02/2018
La sonnambula di Vincenzo Bellini. Melodramma in due atti, libretto di Felice Romani. Dal 18 febbraio al 3 marzo al Teatro dell’Opera di Roma
- DIRETTORE Speranza Scappucci
- REGIA Giorgio Barberio Corsetti
- MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani
- SCENE Cristian Taraborrelli
- COSTUMI Angela Buscemi
- LUCI Marco Giusti
- VIDEO Gianluigi Toccafondo
INTERPRETI
- IL CONTE Rodolfo Riccardo Zanellato / Dario Russo 25 Febbraio 3 Marzo
- TERESA Reut Ventorero
- AMINA Jessica Pratt / Jessica Nuccio 3 Marzo
- ELVINO Juan Francisco Gatell / Giorgio Misseri 3 Marzo
- LISA Valentina Varriale
- ALESSIO Timofei Baranov (dal Progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma)
- ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Allestimento in collaborazione con Teatro Petruzzelli di Bari
Diretta su Rai Radio3 e differita su Rai5 giovedì 29 marzo alle 21.15.
Foto: La sonnambula di Vincenzo Bellini, regia di Barberio Corsetti, ph. Yasuko Kageyama-Opera Roma