Petruška e Chukrum di Virgilio Sieni a Cango
Dal 27 . 02 . 2018 al 11 . 03 . 2018
Firenze - CANGO Cantieri Goldonetta, via Santa Maria 25
Dopo il debutto al Teatro Comunale di Bologna Petruška il più recente lavoro di Virgilio Sieni è in scena dal 27 febbraio all’11 marzo 2018 a Cango, Cantieri Goldonetta di Firenze. I costumi sono di Elena Bianchini e le luci di Mattia Bagnoli. In scena i danzatori della Compagnia Virgilio Sieni Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu e Andrea Palumbo.
Nel suo nuovo lavoro Virgilio Sieni rilegge il capolavoro di Stravinskij ispirato alla marionetta del teatro popolare russo Petruška – “l’eterno infelice eroe di tutte le fiere, di tutti i paesi” secondo lo stesso Stravinskij – ambientato a San Pietroburgo nel 1830 durante il Carnevale, messo in scena per la prima volta nel 1911 al Théâtre du Châtelet dai Ballets Russes.
Per costruire il suo spettacolo, Sieni parte dal mito di Petruška e dalla relazione tra marionetta e tragedia. Si discosta però dalla visione canonica con i tre personaggi – Petruška, la ballerina e il moro – più il Ciarlatano, perché Petruška ha più anime che prendono vita sul palco e gli interpreti subiscono una sorta di “moltiplicazione” sulla scena: «Petruška è una marionetta e allo stesso tempo non lo è; è umano ma straordinariamente disumano – dice il coreografo – Non convive nei due mondi: li attraversa, con la gravità dei sentimenti e la leggerezza del passaggio. Petruška, come Pulcinella, non recita, arriva all’improvviso e appare come una forza che sposta la questione sul piano del respiro dell’intera umanità, che avvolge gli altri corpi in un tutt’uno. Non porta un semplice scatenamento, ma una danza condivisa, che permette di cadere nell’esperienza dell’umano attraverso la “magia” del corpo messo in opera. Petruška – conclude Sieni – appare in ogni interprete, sembra farsi ombra dell’ombra, si moltiplica nella festa e nelle danze. E accanto a lui la scena è come un volume appena accennato, impalpabile».
Sieni ambienta infatti il balletto in una dimensione “sospesa” e “leggera”, dove interno ed esterno si confondono e sono separati solo da un velo trasparente. Petruška diventa una metafora dell’origine dell’uomo e annuncia il fatto che siamo solo di passaggio.
Il balletto Petruška è anticipato e introdotto dal brano Chukrum per orchestra d’archi, composto da Giacinto Scelsi nel 1963 con l’ambizione di porre al centro del linguaggio musicale il suono, considerato come elemento singolo. «Chukrum propone quattro quadri che introducono un altro punto di vista del fantoccio Petruška e delle sue vicende “umane”: uno sguardo sulla natura dell’uomo, dove il lato oscuro è l’essenza del corpo nel suo mostrarsi orfano di orpelli. Tutto il brano allude alla nascita, al bagliore che genera l’uomo, al gesto che lo determina. Sembra che ogni cosa avvenga per via della luce, di aloni ed energie chiamate a formare una materia che rimane indeterminata, accennando soltanto al materializzarsi del corpo». Anche Chukrum, come Petruška, è un lavoro dalle tinte “sfumate”, dove i corpi appaiono dal nulla e sembrano quasi “indefiniti”.
Lo spettacolo è in scena martedì 27 febbraio 2018 alle ore 21.00, mercoledì 28 febbraio 2018 ore 21.00, giovedì 1 marzo 2018 ore 21.00, venerdì 2 marzo 2018 ore 21.00, sabato 3 marzo 2018 ore 21.00, domenica 4 marzo 2018 ore 17.00, venerdì 9 marzo 2018 ore 21.00, sabato 10 marzo 2018 ore 21.00 e domenica 11 marzo 2018 ore 17.00.
Foto: 1.-7. Petruska di Vigilio Sieni, ph. Rocco Casaluci; 8.-9. Chukrum di Vigilio Sieni, ph Rocco Casaluci.