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Approvata la Legge sullo Spettacolo. Svolta epocale.

Approvata oggi, 8 novembre 2017, in via definitiva alla Camera, la legge sullo spettacolo dal vivo, un provvedimento atteso da decenni, una svolta epocale. Nella legge incremento del Fus, estensione dell’Art Bonus a tutti i teatri, nuove norme per tutti i settori comprese le fondazioni lirico-sinfoniche. Nel provvedimento anche l’introduzione di una normativa che regolamenta l’insegnamento della danza tramite la definizione di percorsi formativi e professionalizzanti validi su tutto il territorio nazionale. E’ una legge di principi. Ora si aspettano i decreti attuativi. Nell’articolo il commento del Ministro Franceschini, dell’AGIS e di C.Re.S.Co.

Oggi, 8 novembre 2017, la Camera ha approvato in via definitiva La Legge per lo spettacolo, ossia il ddl Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia. Dopo decenni di attesa, proposte di legge che non hanno mai visto la luce del giorno, finalmente lo spettacolo italiano ha una sua legge.

In attesa dei regolamenti attuativi, il Ministro dei beni culturali e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, parlando in aula a Montecitorio, ha detto che la legge sarà operativa all’inizio del 2018. “La nuova legge sullo spettacolo dal vivo appena approvata in via definitiva alla Camera incrementa le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo, estende l’Art Bonus a tutti i teatri, rende permanente il tax credit musica, introduce maggiore trasparenza, porta sostanziali novità per il rilancio e la crescita del settore e prevede il graduale superamento della presenza degli animali nei circhi. Un altro impegno mantenuto: dopo la nuova legge sul cinema ora la nuova legge sullo spettacolo attesa anch’essa da anni e anni – ha sostenuto il Ministro Dario Franceschini, in un comunicato del MiBACT a margine dell’approvazione del ddl di stamattina – Grazie davvero al Parlamento per aver voluto e consentito un’approvazione in tempi brevi. Mi pare un segno molto importante l’atteggiamento aperto e collaborativo delle opposizioni che ringrazio, anche perché non è la prima volta su provvedimenti che riguardano la cultura”.

“Quella di oggi è, per lo spettacolo italiano, una giornata storica e attesa da anni – afferma in un comunicato Carlo Fontana, Presidente dell’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – La nuova legge sarà fondamentale per la crescita di un settore vitale del nostro Paese come quello rappresentato dallo spettacolo dal vivo. Un personale apprezzamento – sottolinea il Presidente Agis – è per le norme quali l’incremento del Fondo Unico per lo Spettacolo, l’estensione dell’Art Bonus, l’aggiornamento della disciplina delle fondazioni lirico-sinfoniche, che godranno di un fondo specifico governato da nuovi criteri di erogazione dei contributi statali, e non ultimo il fatto di aver introdotto su altri settori norme ragionevoli ed equilibrate. Una legge – conclude Fontana – approvata a larga maggioranza e per la quale ringrazio sentitamente il Ministro Dario Franceschini unitamente ai relatori, la Senatrice Rosa Maria Di Giorgi e l’Onorevole Roberto Rampi”.

Soddisfazione e apprezzamento per la determinazione con la quale il Governo, le Commissioni e il Parlamento hanno condotto l’iter legislativo è stata espressa anche da Filippo Fonsatti, Presidente della Federazione dello Spettacolo dal Vivo – AGIS: “Finalmente vengono riconosciute l’importanza strategica del settore e l’organicità delle nostre molteplici funzioni. È una solida legge di principi – prosegue Fonsatti – sulla quale basare, dal punto di vista normativo, decreti attuativi di prospettiva che riconoscano l’eccezione culturale alle nostre imprese e, dal punto di vista economico, un progressivo aumento del Fus che garantisca il definitivo rilancio dello spettacolo dal vivo”.

“Per il mondo della danza italiana l’approvazione in via definitiva della Legge sullo Spettacolo rappresenta il raggiungimento di un obiettivo epocale – afferma Amalia Salzano, Presidente di AIDAF – Associazione Italia Danza Attività di Formazione – AGIS – Nel testo viene infatti indicato un principio storico, vale a dire l’introduzione di una normativa che regolamenta l’insegnamento della danza tramite la definizione di percorsi formativi e professionalizzanti validi su tutto il territorio nazionale. Con la nuova legge, quindi, la figura dell’insegnante di danza acquisterà la piena dignità professionale che mai, incomprensibilmente, le era stata riconosciuta. Il risultato di oggi – sottolinea Amalia Salzano – è il frutto di un lavoro certosino che l’AIDAF ha portato avanti con il pieno sostegno e supporto dell’AGIS. Un doveroso ringraziamento quindi – conclude il Presidente AIDAF, al Presidente AGIS Carlo Fontana, e a quello di FEDERVIVO Filippo Fonsatti”.

Soddisfazione è stata anche espressa da C.Re.S.Co – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea, di cui pubblichiamo di seguito il comunicato.

“Nel ringraziare i parlamentari di questa XVII legislatura, C.Re.S.Co – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea esprime la propria soddisfazione per questo risultato ed è lieto di aver contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo, con incontri, convegni, idee, suggerimenti, audizioni ufficiali in Parlamento, come se tutto quel patrimonio di creatività, di bellezza, di valore, di lavoro, di imprenditoria, che è da sempre il mondo dello spettacolo dal vivo fosse stato finalmente scorto dal legislatore che se ne è infine occupato”.

“La legge ha qualche difetto – sostiene C.Re.S.Co – Il principale è aver mischiato allo spettacolo dal vivo i carnevali  e le rievocazioni storiche. Un altro difetto è aver voluto inserire nella legge anche il riconoscimento alle pratiche artistiche a carattere amatoriale, non perché non siano importanti, ma forse era necessario evitare ogni confusione e sovrapposizione con chi si occupa di spettacolo in modo professionale, in un mondo dove già c’è molta confusione. Si erano poi fatte promesse di aumento del Fondo Unico dello Spettacolo fino a far immaginare oltre 100 milioni all’anno, invece l’aumento è ben poca cosa, 9,5 milioni nel 2018 e 2019 e  22,5 milioni nel 2020. Non è molto, ma è comunque un aumento”.

“Ma ci sono – soprattutto – molti elementi positivi in questa legge, che è essenzialmente una legge di principi generali: ci sono vari e chiari riferimenti al valore dei linguaggi innovativi, della ricerca e della contemporaneità, ci sono molte sottolineature sull’importanza dell’investimento pubblico sui giovani artisti e sui giovani spettatori, sono incentivate le relazioni con la scuola – investendo in questo il 3% del Fondo Unico dello Spettacolo – si parla di riequilibrio territoriale tra Nord e Sud, di far crescere domanda e offerta di spettacolo, si dice di voler investire sui processi di internazionalizzazione, si dichiara di voler puntare alla tutela e alla valorizzazione professionale dei lavoratori, comprendendo le specificità professionali di chi opera in questo settore, si intende procedere allo snellimento delle procedure burocratiche per le autorizzazioni di pubblico spettacolo, si istituisce il Consiglio Superiore dello Spettacolo come organo consultivo, si estende l’accesso ai benefici dell’art bonus a quasi tutti i soggetti del settore riconosciuti dal MIBACT, si fa riferimento ai centri di sperimentazione e di ricerca, ai circuiti, alle residenze. Si parla di noi, operatori dello spettacolo dal vivo, finalmente, di quello che siamo e che facciamo ogni giorno sui palcoscenici di questo Paese e rappresentando l’Italia all’estero”.

“Adesso il Governo ha 12 mesi di tempo per adottare uno o più Decreti Attuativi che si chiameranno Codice dello Spettacolo. CReSCo ci sarà, vigilerà, proporrà, sorveglierà, perché si apre adesso la partita più delicata. Ma oggi diciamoci “bravi” tutti insieme, con gli artisti, i tecnici, gli imprenditori del settore, gli organizzatori, gli amministrativi, coloro che in questo settore si occupano di comunicazione, con tutti i lavoratori dello spettacolo, e diciamo bravi anche ai politici di maggioranza e di opposizione che ci hanno creduto – primi tra tutti la Senatrice Rosa Maria Di Giorgi e il Deputato Roberto Rampi –, alle associazioni di categoria, ai funzionari del MIBACT e degli Enti locali, perché se questa legge esiste è perché siamo stati finalmente capaci, tutti insieme, di esserci e di raccontarci”.

08/11/2017.

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