Nel Lazio

Festival Teatri di Vetro. A Ostia la coreografia under 35.

Dal 03 . 11 . 2017 al 05 . 11 . 2017

Ostia - Teatro del Lido

A novembre il Festival Teatri di Vetro, rassegna di arti sceniche contemporanee, si sposta a Ostia, in provincia di Roma, dove dal 3 al 5 novembre 2017 andranno in scena i giovani coreografi under 35: la Cie MF/Maxime & Francesco, Yoris Petrillo, Claudia Rossi Valli e Tommaso Monza/Natiscalzi DT, Anna Giustina, Dehors/Audela, Simone Zambelli, Arianna Rodeghiero.

Venerdì 3 novembre, alle ore 17.00, in Piazza Anco Marzio, la Cie MF/Maxime & Francesco propone la versione urbana di Re-garde di e con Francesco Colaleo e Maxime Freixas, una performance che indaga sul senso della vista: dimensione innocente e pulita di uno sguardo che si posa sulle cose e che sa ironicamente divertirsi con la vita.

 

A seguire, alle ore 17.30, sempre in Piazza Anco Marzio, Yoris Petrillo presenta la versione urbana di Nothing To Declare. Niente da dichiarare. “Frase simbolo di una generazione, quella degli anni 2000, che vive nella costante rincorsa di ciò che è smart, low cost, last minute; quasi un inno all’improvvisazione, ad esser sempre pronti, ma mai preparati. Grazie alle nuove tecnologie, smartphone, voli lowcost, car sharing, tutto è più vicino, più stressante. Sempre online, sempre connesso, sempre controllato; vediamo costantemente la posizione di tutti coloro che utilizzano i social network. Le nostre immagini sono ovunque in rete, tutto ciò che avviene delle nostre vite sembra non avere importanza se non riceve sufficienti “like”. Le connessioni umane vengono filtrate e protette dal mondo esterno, gli auricolari stordiscono il nostro udito, smartphone, tablet e computer offuscano la nostra vista, la nostra scrittura è stata standardizzata dal battere su di una tastiera….”.

La giornata si chiude al Teatro del Lido di Ostia dove alle 21.00 è in scena Lo Schiaccianoci_Opera Fantastica in Atto unico per ensemble di danzatori e tappeto elastico di Claudia Rossi Valli e Tommaso Monza della compagnia Natiscalzi DT. Scrivono gli autori: “La nostra versione de Lo Schiaccianoci propone un tuffo tra desideri e memorie, partendo da quel punto nel tempo in cui la magia del Natale era ancora così vera e speciale in noi. Lo Schiaccianoci vuole essere uno spettacolo per un ensamble di 6 danzatori, tutti sorpresi sulla soglia o nel pieno dell’età adulta. Chi sono queste personalità?  Che bambini sono stati? Chi sono diventati? Le finestre si aprono su mondi mirabolanti ed incredibili, catturati in bilico tra ciò che immaginavamo, e ciò che è accaduto realmente: nei classici ballet blanc, l’azione vive in due atti, due mondi paralleli, che qui arrivano ad intrecciarsi sempre di più, fino a diventare un atto unico, una festa di Natale continua che è diretta al surreale. Un mondo vero ed onirico al tempo stesso, tragicamente comico, paradossalmente sincero, dove i sogni tornano a bussare alla porta del presente fino a farci credere che siano divenuti reali”.
In scena Marco Bissoli, Francesco Collavino, Michela Cotterchio, Elda Gallo, Tommaso Monza, Seydi Rodriguez Gutierrez, Claudia Rossi Valli.

 

Sabato 4 novembre al Teatro del Lido di Ostia, alle ore 20.00, Anna Giustina della compagnia Arearea propone reRality. Scrive l’autrice: “Dentro a un treno RER si è stipati come polli in un pollaio. La sfera personale è continuamente violata da una prossimità forzata. Così, per preservare la propria intimità, si è obbligati a relegarla a una sfera astratta. Naso tappato, occhi rivolti verso l’interno, si inibiscono i recettori sensoriali e ci si rinchiude nel proprio cranio (pieno o vuoto che sia) fino all’arrivo a destinazione.
Altrimenti, per evadere dall’invadente realtà, ci si rinchiude in un mondo virtuale. Delle cuffie, uno schermo e la realtà scompare. Il mondo intorno sparisce, ci si immerge nella dimensione parallela veicolata da un dispositivo portatile: lì si è al sicuro. Tra la realtà che posso intravedere nello sguardo delle persone e l’irrealtà di una fuga continua dentro ad un mondo immateriale emerge lo sgomento”.

A seguire, alle 21.00, sempre al Teatro del Lido di Ostia Dehors/Audela inaugurano la collaborazione con il musicista Simone Pappalardo nello spettacolo Più Nel Bosco Non Andremo? Lo spettacolo è un viaggio nel mondo di Alice Liddell, in cui l’azione si fa atto sonoro, esperito in alcuni dei luoghi topici del mondo delle Meraviglie descritto da Carroll: il bosco/giardino, la tavolata del thé e la dimensione oltre lo specchio. Il corpo-voce della performer si fa strumento ed entra in dialogo con le sculture sonore, oggetti sensibili che prendono parola ed esprimono pensieri illogici, sonorità inaspettate attraverso un sistema di feedback elettromagnetico che permette ai diversi materiali di vibrare liberamente secondo le proprie frequenze di risonanza.

Domenica 5 novembre 2017 al Teatro del Lido, alle ore 18.00, tornano Francesco Colaleo e Maxime Freixas, Cie MF, con il loro ultimo lavoro, Chenapan, un termine francese di origine tedesca che vuol dire “monello”. Lo spettacolo desidera mettere in scena i giochi di una volta. Il pubblico assiste ad una gara all’ultimo salto tra due monelli che si sfidano a colpi d’ingegno. “L’obiettivo primario è di sensibilizzare su una dimensione di contatto e di gioco che si sta perdendo a causa del continuo condividere virtualmente e non fisicamente. Il lavoro desidera porre l’attenzione sugli importanti cambiamenti sociali che vedono il progressivo smantellamento delle dinamiche di relazione. Lo scopo primario di Chenapan è distrarre per divertirsi, senza superficialità, ma con attenta leggerezza”.

A seguire Simone Zambelli firma e interpreta l’assolo Non Ricordo. “Ricordo, dal latino re- indietro cor- cuore – scrive l’autore – Richiamare in cuore, riportare al cuore, vera sede della conoscenza profonda per gli antichi. Il ricordo richiama nel presente del cuore e del sentimento qualcosa che non è più qui o non è più adesso. Non nella sua forma originale. E che però, per il solo tornare in cuore, rivive – non sogno fatuo o fantasticheria, ma sentimento concreto, esperienza diretta. Non è molto chiaro se si tratti di qualcosa che ci appartiene o di qualcosa che è svanito. Quanto ha di reale? Quanto di immaginazione? Bisogna considerarlo positivo per essere accaduto o negativo per esser finito? Si tratta del miglior regalo che un momento indimenticabile può lasciare? È triste ricordarsi che qualcosa non accadrà di nuovo? Ricordo inteso come simbolo di un’intera umanità, legame coeso che ci tiene uniti nella medesima condizione di essere umani”.

Chiude la serata al Teatro del Lido Arianna Rodeghiero con In between. “Nel solo In between esploro la dimensione di incertezza in cui il corpo si trova nel momento di “ricordare” una particolare emozione o situazione – scrive l’autrice – Tutto inizia con una persona nello spazio e un suono interrotto, che ricrea i ricordi.Il suono e la danza sono in costante dialogo, diventando eco l’uno dell’altro, nel tentativo di afferrarsi. In questo spazio della memoria, il corpo è in continuo movimento attraverso diversi stati fisici, non fermandosi mai in un punto certo. Mi interessa indagare l’in between del movimento, non la sicurezza del punto di arrivo, bensì la fragilità della transizione. Il mio intento è creare un’atmosfera di sospensione, in cui flash back di sensazioni già esperite ritornano al corpo e alla mente. È un viaggio privato nel tempo, quasi una trans, che il pubblico osserva come se fosse invisibile agli occhi del performer, come un voyeur che lo spia dall’esterno”.

 

www.teatridivetro.it

Foto: 1. Yoris Petrillo in Nothing To Declare; 2.-4. Re-garde di e con Francesco Colaleo e Maxime Freixas, Cie MF; 5. Schiaccianoci di Claudia Rossi Valli e Tommaso Monza, Natiscalzi DT; 6.-7. Anna Giustina, reRality, ph. Giovanna Bigazzi;  8. Francesco Colaleo e Maxime Freixas, Chenapan, Cie MF; 9.-10. Simone Zambelli, Non Ricordo; 11.-12. Arianna Rodeghiero, In between.

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