In Trentino Alto Adige

A Oriente Occidente Oscyl Variations di Héla Fattoumi & Éric Lamoureux, la danza verticale dei Delrevés e il tango di Catherine Berbessou

02 . 09 . 2017

Rovereto (TN)

Un’anteprima assoluta e due prime nazionali e una milonga fino a tarda notte, scandiscono la giornata di sabato 2 settembre 2017 a Rovereto per il Festival Oriente Occidente.

Si comincia alle ore 18.00, sulla terrazza del Mart di Rovereto con Oscyl Variation, l’ultimo fantasioso lavoro del duo francese Héla Fattoumi e Éric Lamoureux presentato in anteprima assoluta, prima di approdare al Festival del Teatro di Marionette a Charleville-Mézières, in Francia. Protagoniste sono Oscyl, sette sculture oscillanti che partecipano allo spettacolo insieme a sette danzatori in carne ed ossa. Sculture biomorfiche realizzate dal fedele scenografo della coppia Stéphane Pauvret su modello della celeberrima Entité ailée di Hans Arp.

Héla Fattoumi e Éric Lamoureux, direttori dal 2015 del Centre Chorégraphique National de Bourgogne Franche- Comté à Belfort (Francia), perseguono anche qui la ricerca sull’alterità che li attaglia sin dal loro debutto artistico. Basti ricordare Just do Dance con interpreti provenienti da tre diversi continenti, i niqabs indossati in Manta e nel successivo Lost in Burqa. La danza della coppia si nutre e si fa carico della ‘diversità’ per provare a mettere in relazione le differenze.

Con Oscyl Variation gli artisti aprono uno spazio di esperienza con oggetti inanimati che coabitano la scena con i danzatori. E se all’inizio le sculture sembrano osservare pazienti il movimento dei loro compagni in carne ed ossa, poco alla volta l’energia e il contatto di quest’ultimi li mettono in moto, generando una sorprendente capacità dinamica di reazione agli stimoli.
Gli Oscyl infatti, una volta lanciati, sembrano dotati di una strana autonomia. È il loro punto di forza, è ciò che li differenzia da una tradizionale marionetta, soggetta a rispondere esclusivamente alle intenzioni del suo manovratore. Imprevedibili, gli Oscyl hanno anche un segreto da trasmettere agli esseri umani: si possono inclinare fino a sfiorare il pavimento, sembrare intenti a ribaltarsi e invece tornano ogni volta al loro centro, pronti sempre a ricominciare.

Sempre alle ore 18.00 e con replica alle ore 21.00 la compagnia catalana di danza verticale Delrevés riadatta per lo spazio della Manifattura Tabacchi la loro ultima creazione Uno. Nata nel 2007 per volontà di Saioa Fernández e Eduardo Torres, Delrevés si è costruita in un decennio una solida carriera internazionale, merito della capacità dei fondatori di amalgamare negli spettacoli differenti discipline artistiche: teatro, danza contemporanea e aerea, hip hop, ma anche nuove tecnologie e persino le scarpette da punta, come nel caso di Uno. Qui tre interpreti provano a portare il balletto classico fuori contesto. Il pubblico riconoscerà alcune celeberrime variazioni classiche – dal Lago dei cigniLo Schiaccianoci Giselle –, inserite in un nuovo contesto. Lo scopo? Indagare il concetto di equilibrio. E cosa di più indicato di una scarpetta da punta, metafora dell’instabilità e della difficoltà di trovare un nuovo balance al corpo? Ma qui tutto si amplifica. Alla necessità di stabilire un equilibrio fisico in assenza di gravità e in rapporto a una parete verticale si aggiunge l’indagine del tema del controllo psichico, il senso di appartenenza nella nostra società, la moderazione relazionale con gli altri. “Incroci sempre qualcuno per caso – spiegano gli autori – Qualcuno che va e viene, che spinge o si trattiene e che passando ti lascia intravedere un frammento della sua storia”.
È dunque possibile fuggire agli sguardi altrui? Scappare da nuovi incontri? Se lo chiedono i tre interpreti di Uno sospesi in aria, nella loro ricerca di equilibrio fisico e psichico eppur seguiti da sguardi indiscreti e lontani.

 

Alle 20.30 all’Auditorium Melotti di Rovereto il Festival presenta in prima nazionale Tu, el cielo y tu, ultima creazione della compagnia diretta da Catherine Berbessou, danzatrice contemporanea e coreografa francese dal 2003 consacrata all’insegnamento e alla pratica del tango argentino con Federico Rodriguez Moreno.

Tu, el cielo y tu (dal titolo di un magnifico tango di Carlos Di Sarli) è uno spettacolo nato nella primavera 2017, dopo un periodo di astinenza dalla creazione, in cui Berbessou esplora la sua passione per il ballo argentino e riprende le fila di un discorso compositivo avviato nel lontano 1996 con A Fuego lento e proseguito con Valser (1999), spettacolo di successo ricreato nel 2014 per il Ballet du Capitole di Tolosa. In questi lavori, come nel suo ultimo, reinterpreta il vocabolario del tango attraverso un’associazione con la danza contemporanea per rendere visibile la trama dei sentimenti amorosi che sottendono il nostro quotidiano. Da sempre votata a una danza di derivazione espressionista, Catherine Berbessou ha declinato la tematica del rapporto di coppia, del maschile e del femminile, in molti suoi spettacoli. In Tu, el cielo y tu porta in scena cinque coppie composte da danzatori contemporanei e da tangheri. La sfida? Trovare una nuova ricchezza nel mélange di tecniche, di stili e di corpi.

In scena i danzatori Carmela Acuyo, Stéphane Bourgeois, Rémi Esterle, Noémi Ettlin, Claire Meguerditchian, Willem Meul, Marion Métais, Sabine Novel, Federico Rodriguez Moreno, Isabelle Teruel.

Dopo lo spettacolo della compagnia di danza di Catherine Berbessou si danzerà tutti assieme in piazza del Mart con una Milonga fino a tarda notte.

Foto: 1.-3. Oscyl Variations di Héla Fattoumi & Éric Lamoureux, ph. Eric Lamoureu; 4.- 6. Delrevés, Uno di Saioa Fernández, ph. Frank Diaz; 7.-11. Tu, el cielo y tu di Catherine Berbessou, ph. Dan Aucante

www.orienteoccidente.it

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