In Toscana

Al Florence Dance Festival DaCru Dance Company con theKICTHENtheory

11 . 07 . 2017

21.30

Firenze - Museo del Bargello, Via del Proconsolo 4

Il Florence Dance Festival presenta martedì 11 luglio 2017, nel cortile del Museo Nazionale del Bargello, DaCru Dance Company in theKICTHENtheory, un nuovo spettacolo dinamico e fortemente evocativo con la regia di Marisa Ragazzo, anche autrice delle coreografie assieme a Omid Ighanì, una produzione, abile nel tracciare i confini di una nuova avanguardia artistica e densa di quella gestualità quotidiana che crea il reale mood della nuova danza urbana: una commistione di generi e di stili, sperimentazione e contaminazione.

Al linguaggio tecnico dei danzatori, pulito ed estremamente virtuoso, frutto di un lungo ed emotivo legame con i coreografi stessi, si affianca una forza interpretativa e scenica, umana, comunicativa ed emozionante. In questo spettacolo, così come in tutte le produzioni della compagnia, gli autori dimostrano quanto, oggi, il linguaggio della danza urbana è costante evoluzione e sperimentazione fino al punto da diventare comprensibile, fruibile, drammaturgico, emozionante e onirico, e di fatto fortemente legato al teatro.

La gestualità urban dei DaCru lega il mood metropolitano a quello del teatro, creando una fusione attraente ed estremamente contemporanea che facilmente raggiunge e conquista il pubblico non avvezzo alla danza.

Tema di questo nuovo lavoro è l’incomunicabilità. Il luogo dell’azione è una cucina, la stanza, spazio metaforico per riferire la vita attraverso parole, pensieri, sentimenti, emotività.

Scrivono gli autori:

“La cucina è primo luogo da raggiungere al mattino e l’ultimo da visitare prima di andare a dormire. Una zona di transito vivace o solitaria ma sempre e comunque piena di odori, ricordi, sensazioni, attese e infiniti stati sospesi. Dura tutta la vita questa relazione densa e profumata fatta di rumori fluidi e familiari, di spazi imparati a memoria e su ogni cosa, potenti come sovrane, regnano le parole. La stanza delle parole, escono dalla bocca come dervisci rotanti, capaci di schivare, sfiorando dolcemente o conficcarsi come lame. Restano lì sospese per anni, quasi diventano un’ eredità, aleggiano in ogni pertugio e sovente sono le memorie delle famiglie. La cucina è l’area prescelta per affondare i denti e i sensi in preziosi nutrimenti ma soprattutto è lo spazio dove si parla. Parole. Parole. Un fiume in piena, ognuna diversa dall’altra, lunghe ed elastiche come alghe o rigide e appuntite, s’impossessano della bocca per urlare l’incomprensione o la denuncia della solitudine… o parlare dell’amore. Numerose come chicchi di riso, necessarie tutte per dire in mille modi la stessa cosa e troppo poche per riuscirci”.

In scena i danzatori Omid Ighanì, Samar Khorwash, Alessandro Marconcini, Serena Stefani, Claudia Taloni e Tiziano Vecchi.

 

www.florencedancefestival.org

Foto: 2.-8. DacruDanceCompany, theKICTHENtheory di Marisa Ragazzo e Omid Ighanì, ph. Emilio Tenorio.

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