Al Festival Danza Estate I meet you… if you want di Andrea Gallo Rosso e Everything is ok di Marco D’Agostin
15 . 06 . 2017
Bergamo - Chiostro del Carmine
La 29esima edizione del Festival Danza Estate propone il 15 giugno 2017 al Chiostro del Carmine di Bergamo, I meet you … if you want di Andrea Gallo Rosso e Everything is ok di Marco D’Agostin.
I meet you … if you want, finalista al premio Equilibrio Roma 2014, è un duetto interpretato dallo stesso Andrea Gallo Rosso con il danzatore abruzzese Manolo Perazzi. Filo conduttore della drammaturgia coreografica è l’incontro tra le persone, l’indagine dei rapporti umani, le presenze e le assenze, le tracce che lasciano le storie importanti che incrociano la nostra vita. Dimensione sociale e affettiva sono dunque le basi creative della performance.
Sulla scena due corpi, schiena a schiena, in una doccia di luce. Iniziando a muoversi, sviluppano un dialogo, dove il non-contatto si tramuta in una “presenza costante”. La ricerca coreografica condotta dall’autore vuole trasporre la “non- presenza” e il “ricordo della presenza dell’altro“ nel corpo dei danzatori e nel loro movimento. Partendo da un luogo di memorie personali e immagini evocative -come il mito dell’Androgino- si è approdati alla parte animale di ognuno noi. Questa evoluzione personale diventa percorso tracciato sulla scena e sospinta da brani musicali che arrivano come flutti marini.
Everything is ok di Marco D’Agostin si pone come un esperimento sulla stanchezza del guardare. Da una parte il performer, che incarna una catena ininterrotta di movimenti, depositando segni, posture e dinamiche che richiamano a sé il vasto territorio dell’intrattenimento attraversato anarchicamente dalle sue origini ad oggi. È una danza che si mostra efficiente nella propria articolazione anatomica, ma che allo stesso tempo consegna un guardare fragile, un’umana presenza a muoverla. Dall’altra parte il pubblico, sottoposto a un bombardamento d’immagini che ne vuole testare il limite di sazietà, il personale ma inevitabile tracollo, il momento in cui si rende necessaria la resa, in cui lo sguardo, appunto, si stancherà di guardare. È su questo fragile terreno di abbandono che si innesta la possibilità di un’apertura del paesaggio, di una lenta espansione dello sguardo, pronto forse ad accogliere quello che finora è stato invisibile: le genti, gli animali, i pianeti, le storie; fossili millenari, restituiti nella loro immobilità, che lasciano in consegna un ultimo compito a questo gruppo di occhi: cosa ci resta da guardare, ora, tutti insieme?
Foto: 1.-2. I meet you… if you want di Andrea Gallo Rosso, ph. Andrea Macchia; 3. Everything is ok, Marco D’Agostin.